Oreste Lionello

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(L'eccellenza del doppiaggio e il sodalizio con Woody Allen.)
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Figlio di un maresciallo dell'esercito, nasce a Rodi in Grecia nel [[1927]]. Si trasferisce con la famiglia prima a Reggio Calabria e poi a Palermo dove si laurea in giurisprudenza nella locale università. Lavora per quasi dieci anni nello studio di un notaio prima di trasferirsi a Roma nel [[1954]] per concretizzare il suo sogno di diventare attore<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 357</ref>. Comincia con l'attività radiofonica, che lo vede autore ed interprete nella compagnia comico-musicale di Radio Roma. La radio rimarrà sempre la sua attività preferita. Lionello afferma: «La radio è il mio spazio più autentico. È il regno della voce e perciò è il mio regno»<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 357</ref>. I programmi radiofonici a cui Lionello partecipa sono sempre dei successi. Da ricordare ''I cavernicoli'' (1966), ''Hollywoodiana'' (1967), ''La radio in casa vostra'' (1970). Intanto Lionello è interprete televisivo, cabarettista, attore di teatro, cinematografico e grande doppiatore. Nel [[1956]] approda in televisione con la serie per ragazzi ''[[Il marziano Filippo]]'' e prosegue con gustose caratterizzazioni ne ''[[Le avventure di Laura Storni]]'' (1965) di Camillo Mastrocinque, ''[[Le nuove inchieste del commissario Maigret]]'' (1966) di Mario Landi, e ''[[I racconti di padre Brown]]''. Partecipa inoltre ad una numerosa serie di celebri varietà televisivi come ''Senza rete'' (1966), ''Dove sta Zazà'' (1973), ''Mazzabubù'' (1975). Nel frattempo va affinando le sue doti di cabarettista diventando addirittura uno dei principali artefici in Italia del varietà televisivo. Nel [[1965]] dà vita, in uno scantinato presso Castel Sant'Angelo a Roma, insieme a Castellacci, Pingitore, Cirri, Palumbo e Gribanovsky, al Gruppo del Bagaglino che, in breve tempo, diventa famoso per la sua graffiarne satira politica. Il gruppo, in cui si affermano comici come [[Enrico Montesano]], [[Pino Caruso]], [[Gianfranco D'Angelo]], [[Leo Gullotta]], [[Pippo Franco]], si trasferirà dal [[1972]] presso il Salone Margherita.
 
Figlio di un maresciallo dell'esercito, nasce a Rodi in Grecia nel [[1927]]. Si trasferisce con la famiglia prima a Reggio Calabria e poi a Palermo dove si laurea in giurisprudenza nella locale università. Lavora per quasi dieci anni nello studio di un notaio prima di trasferirsi a Roma nel [[1954]] per concretizzare il suo sogno di diventare attore<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 357</ref>. Comincia con l'attività radiofonica, che lo vede autore ed interprete nella compagnia comico-musicale di Radio Roma. La radio rimarrà sempre la sua attività preferita. Lionello afferma: «La radio è il mio spazio più autentico. È il regno della voce e perciò è il mio regno»<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 357</ref>. I programmi radiofonici a cui Lionello partecipa sono sempre dei successi. Da ricordare ''I cavernicoli'' (1966), ''Hollywoodiana'' (1967), ''La radio in casa vostra'' (1970). Intanto Lionello è interprete televisivo, cabarettista, attore di teatro, cinematografico e grande doppiatore. Nel [[1956]] approda in televisione con la serie per ragazzi ''[[Il marziano Filippo]]'' e prosegue con gustose caratterizzazioni ne ''[[Le avventure di Laura Storni]]'' (1965) di Camillo Mastrocinque, ''[[Le nuove inchieste del commissario Maigret]]'' (1966) di Mario Landi, e ''[[I racconti di padre Brown]]''. Partecipa inoltre ad una numerosa serie di celebri varietà televisivi come ''Senza rete'' (1966), ''Dove sta Zazà'' (1973), ''Mazzabubù'' (1975). Nel frattempo va affinando le sue doti di cabarettista diventando addirittura uno dei principali artefici in Italia del varietà televisivo. Nel [[1965]] dà vita, in uno scantinato presso Castel Sant'Angelo a Roma, insieme a Castellacci, Pingitore, Cirri, Palumbo e Gribanovsky, al Gruppo del Bagaglino che, in breve tempo, diventa famoso per la sua graffiarne satira politica. Il gruppo, in cui si affermano comici come [[Enrico Montesano]], [[Pino Caruso]], [[Gianfranco D'Angelo]], [[Leo Gullotta]], [[Pippo Franco]], si trasferirà dal [[1972]] presso il Salone Margherita.
  
==L'eccellenza del doppiaggio e il sodalizio con Woody Allen.==
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==L'eccellenza del doppiaggio e il sodalizio con Woody Allen==
 
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Nella sua considerevole attività di doppiatore, Lionello è ricordato principalmente per essere il doppiatore di [[Woody Allen]]. Ma non solo... La voce di Oreste, leggermente nasale e tagliente, aderisce perfettamente a personaggi un po' nevrotici, spesso insicuri o impacciati, o comunque caratterizzati da una specie di rassegnazione alla loro condizione di perdenti. L'assoluta padronanza dei mezzi espressivi, poi, permette a Lionello una immedesimazione totale ai personaggi di turno<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 358</ref>. Doppia, con la sua voce inconfondibile, attori come [[John Belushi]], [[Dudley Moore]], [[Rick Moranis]], [[Gene Wilder]], [[Dom De Luise]], [[Marty Feldman]], [[Louis De Funes]], in ''[[Prova d'orchestra]]'' Fellini lo utilizza addiritura per doppiare otto personaggi, tra cui il direttore.
 
Nella sua considerevole attività di doppiatore, Lionello è ricordato principalmente per essere il doppiatore di [[Woody Allen]]. Ma non solo... La voce di Oreste, leggermente nasale e tagliente, aderisce perfettamente a personaggi un po' nevrotici, spesso insicuri o impacciati, o comunque caratterizzati da una specie di rassegnazione alla loro condizione di perdenti. L'assoluta padronanza dei mezzi espressivi, poi, permette a Lionello una immedesimazione totale ai personaggi di turno<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 358</ref>. Doppia, con la sua voce inconfondibile, attori come [[John Belushi]], [[Dudley Moore]], [[Rick Moranis]], [[Gene Wilder]], [[Dom De Luise]], [[Marty Feldman]], [[Louis De Funes]], in ''[[Prova d'orchestra]]'' Fellini lo utilizza addiritura per doppiare otto personaggi, tra cui il direttore.
  
Oreste, che con grande professionalità gestisce una attività frenetica che lo porta a recitare in teatro, radio e televisione, cinema e doppiaggio, riesce anche a seguire le vicende familiari. I film di Woody Allen sono famosi per le battute fulminanti che il suo autore inserisce con perfezione millimetrica durante lo svolgimento della storia. È difficile immaginare un altro doppiatore al posto di Oreste Lionello. La sua voce, tra l'altro, è molto simile a quella originale del comico newyorchese, così l'aspetto fisico (anche Lionello porla gli occhiali e sono entrambi di bassa statura). Lionello riesce perfettamente ad assimilare il linguaggio nevrotico di Allen fatto a volte di balbettii, di tentennamenti, e caratterizzato da quel misto di fatalità ed insicurezza che sono le peculiarità del cinema del comico americano<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 359</ref>. Tra le battute memorabili dei film di Allen, che Lionello riesce a cogliere nello spirito con aderenza perfetta, quella che rimanda ad un mito del cinema mondiale, il Bogart di Casablanca, risulta significativa: in ''[[Provaci ancora, Sam]]'' infatti un nevrotico e inibito critico cinematografico, Allen/Lonello avverte la presenza di Bogart che cerca di aiutarlo a vincere la timidezza: «Sai quanti schiaffi ho preso io dalle donne? -Sì, ma tu non hai gli occhiali che volano via!» gli risponde Woody Alien con la voce di Oreste Lionello.
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Oreste, che con grande professionalità gestisce una attività frenetica che lo porta a recitare in teatro, radio e televisione, cinema e doppiaggio, riesce anche a seguire le vicende familiari. I film di Woody Allen sono famosi per le battute fulminanti che il suo autore inserisce con perfezione millimetrica durante lo svolgimento della storia. È difficile immaginare un altro doppiatore al posto di Oreste Lionello. La sua voce, tra l'altro, è molto simile a quella originale del comico newyorchese, così l'aspetto fisico (anche Lionello porla gli occhiali e sono entrambi di bassa statura). Lionello riesce perfettamente ad assimilare il linguaggio nevrotico di Allen fatto a volte di balbettii, di tentennamenti, e caratterizzato da quel misto di fatalità ed insicurezza che sono le peculiarità del cinema del comico americano<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 359</ref>. Tra le battute memorabili dei film di Allen, che Lionello riesce a cogliere nello spirito con aderenza perfetta, quella che rimanda ad un mito del cinema mondiale, il Bogart di Casablanca, risulta significativa: in ''[[Provaci ancora, Sam]]'' infatti un nevrotico e inibito critico cinematografico, Allen/Lonello avverte la presenza di Bogart che cerca di aiutarlo a vincere la timidezza: «Sai quanti schiaffi ho preso io dalle donne? -Sì, ma tu non hai gli occhiali che volano via!» gli risponde Woody Allen con la voce di Oreste Lionello.
  
 
==Doppiatore==
 
==Doppiatore==

Versione delle 10:22, 7 mag 2012

« Con la sua voce mi ha reso un attore migliore. »

(Oreste Lionello doppia Woody Allen in Anything Else, nel 2003 )

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Oreste Lionello

Vocinellombra.png IV "Targa Gualtiero De Angelis" al Festival del Doppiaggio italiano - Voci nell'Ombra 2000
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Oreste Lionello (Rodi, 18 aprile 1927 – Roma, 18 febbraio 2009) è stato un attore teatrale, cabarettista e doppiatore italiano.


Padre dei doppiatori Luca, Cristiana e Alessia Lionello. Laureato in giurisprudenza nel 1953; ha doppiato fino al 1971 con la CDC, nel 1972 ha fondato la società di doppiaggio CVD, di cui è stato presidente dal 1990 fino alla morte.

Indice

La radio: il primo amore. Il successo nel cabaret.

Oreste Lionello in un raro scatto.
© Foto per gentile concessione della famiglia Lionello.

Figlio di un maresciallo dell'esercito, nasce a Rodi in Grecia nel 1927. Si trasferisce con la famiglia prima a Reggio Calabria e poi a Palermo dove si laurea in giurisprudenza nella locale università. Lavora per quasi dieci anni nello studio di un notaio prima di trasferirsi a Roma nel 1954 per concretizzare il suo sogno di diventare attore[1]. Comincia con l'attività radiofonica, che lo vede autore ed interprete nella compagnia comico-musicale di Radio Roma. La radio rimarrà sempre la sua attività preferita. Lionello afferma: «La radio è il mio spazio più autentico. È il regno della voce e perciò è il mio regno»[2]. I programmi radiofonici a cui Lionello partecipa sono sempre dei successi. Da ricordare I cavernicoli (1966), Hollywoodiana (1967), La radio in casa vostra (1970). Intanto Lionello è interprete televisivo, cabarettista, attore di teatro, cinematografico e grande doppiatore. Nel 1956 approda in televisione con la serie per ragazzi Il marziano Filippo e prosegue con gustose caratterizzazioni ne Le avventure di Laura Storni (1965) di Camillo Mastrocinque, Le nuove inchieste del commissario Maigret (1966) di Mario Landi, e I racconti di padre Brown. Partecipa inoltre ad una numerosa serie di celebri varietà televisivi come Senza rete (1966), Dove sta Zazà (1973), Mazzabubù (1975). Nel frattempo va affinando le sue doti di cabarettista diventando addirittura uno dei principali artefici in Italia del varietà televisivo. Nel 1965 dà vita, in uno scantinato presso Castel Sant'Angelo a Roma, insieme a Castellacci, Pingitore, Cirri, Palumbo e Gribanovsky, al Gruppo del Bagaglino che, in breve tempo, diventa famoso per la sua graffiarne satira politica. Il gruppo, in cui si affermano comici come Enrico Montesano, Pino Caruso, Gianfranco D'Angelo, Leo Gullotta, Pippo Franco, si trasferirà dal 1972 presso il Salone Margherita.

L'eccellenza del doppiaggio e il sodalizio con Woody Allen

Quando voce e volto si incontrano: Oreste Lionello con Woody Allen

Nella sua considerevole attività di doppiatore, Lionello è ricordato principalmente per essere il doppiatore di Woody Allen. Ma non solo... La voce di Oreste, leggermente nasale e tagliente, aderisce perfettamente a personaggi un po' nevrotici, spesso insicuri o impacciati, o comunque caratterizzati da una specie di rassegnazione alla loro condizione di perdenti. L'assoluta padronanza dei mezzi espressivi, poi, permette a Lionello una immedesimazione totale ai personaggi di turno[3]. Doppia, con la sua voce inconfondibile, attori come John Belushi, Dudley Moore, Rick Moranis, Gene Wilder, Dom De Luise, Marty Feldman, Louis De Funes, in Prova d'orchestra Fellini lo utilizza addiritura per doppiare otto personaggi, tra cui il direttore.

Oreste, che con grande professionalità gestisce una attività frenetica che lo porta a recitare in teatro, radio e televisione, cinema e doppiaggio, riesce anche a seguire le vicende familiari. I film di Woody Allen sono famosi per le battute fulminanti che il suo autore inserisce con perfezione millimetrica durante lo svolgimento della storia. È difficile immaginare un altro doppiatore al posto di Oreste Lionello. La sua voce, tra l'altro, è molto simile a quella originale del comico newyorchese, così l'aspetto fisico (anche Lionello porla gli occhiali e sono entrambi di bassa statura). Lionello riesce perfettamente ad assimilare il linguaggio nevrotico di Allen fatto a volte di balbettii, di tentennamenti, e caratterizzato da quel misto di fatalità ed insicurezza che sono le peculiarità del cinema del comico americano[4]. Tra le battute memorabili dei film di Allen, che Lionello riesce a cogliere nello spirito con aderenza perfetta, quella che rimanda ad un mito del cinema mondiale, il Bogart di Casablanca, risulta significativa: in Provaci ancora, Sam infatti un nevrotico e inibito critico cinematografico, Allen/Lonello avverte la presenza di Bogart che cerca di aiutarlo a vincere la timidezza: «Sai quanti schiaffi ho preso io dalle donne? -Sì, ma tu non hai gli occhiali che volano via!» gli risponde Woody Allen con la voce di Oreste Lionello.

Doppiatore

Cinema

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Film Cinema
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Film d'animazione

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Film d'animazione
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Film TV

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Telefilm

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Telefilm
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Soap Opera e Telenovelas

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Soap Opera e Telenovelas
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Pubblicità

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  • Spot Ipermercato Emme Più (Roma)
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Radio

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Radio
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  • Varietà: Permette cavallo (Radio1 Rai), di e con Sergio D'Ottavi e Oreste Lionello
  • Audio-sceneggiato: I fratelli Marx (Groucho Marx)
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Altre attività di doppiaggio

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Direzione del doppiaggio
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Dialoghi italiani
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Attore

Cinema

Note

  1. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 357
  2. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 357
  3. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 358
  4. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 359
  5. (voce italiana dell'attore fino alla morte)

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