Mentre continua a dipingere e a recitare, inizia l'attività di doppiatore, dove riesce ad esprimere le sue qualità recitative al meglio, senza l'assillo di dover apparire. Graziani in pochi anni diventa una delle voci più richieste, essendo la sua timbrica preziosa e carezzevole per l'udito degli spettatori<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 346</ref>. Capace di sopraffine modulazioni, si distingue per la padronanza nella tecnica di aderire al movimento delle labbra dell'attore doppiato. Sempre in perfetta sincronia, sa restituire con naturalezza le atmosfere create sui set cinematografici da attori del calibro di [[Peter O'Toole]], [[Franco Nero]], [[Max Von Sydow]], [[Michael Caine]], [[Maximilian Schell]] e molti altri.
Mentre continua a dipingere e a recitare, inizia l'attività di doppiatore, dove riesce ad esprimere le sue qualità recitative al meglio, senza l'assillo di dover apparire. Graziani in pochi anni diventa una delle voci più richieste, essendo la sua timbrica preziosa e carezzevole per l'udito degli spettatori<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 346</ref>. Capace di sopraffine modulazioni, si distingue per la padronanza nella tecnica di aderire al movimento delle labbra dell'attore doppiato. Sempre in perfetta sincronia, sa restituire con naturalezza le atmosfere create sui set cinematografici da attori del calibro di [[Peter O'Toole]], [[Franco Nero]], [[Max Von Sydow]], [[Michael Caine]], [[Maximilian Schell]] e molti altri.
−
Sergio esordisce nel doppiaggio con ''[[Il posto delle fragole]]''. Il primo film dove Graziani, diretto da [[Franco Schirato]], doppia un protagonista ([[Robert Stack]]), è ''[[La crociera del terrore]]''. Da sottolineare il doppiaggio di Greogry Peck, che viene affidato a Graziani dopo l'uscita di [[Emilio Cigoli]] dalla [[CDC]] nel [[1966]]. Tra gli attori italiani doppiali da Graziani, risaltano [[Gigi Ballista]] in ''[[Signore e signori]]'', [[Terence Hill|Terence Hill/Mario Girotti]] nei film in cui non era appannaggio di [[Pino Locchi]]. Ma il pubblico è maggiormente affezionato Sergio Graziani sicuramente per essere la voce di [[Peter O'Toole]] e [[Donald Sutherland]].
+
Sergio esordisce nel doppiaggio con ''[[Il posto delle fragole]]''. Il primo film dove Graziani, diretto da [[Franco Schirato]], doppia un protagonista ([[Robert Stack]]), è ''[[La crociera del terrore]]''. Da sottolineare il doppiaggio di Gregory Peck, che viene affidato a Graziani dopo l'uscita di [[Emilio Cigoli]] dalla [[CDC]] nel [[1966]]. Tra gli attori italiani doppiali da Graziani, risaltano [[Gigi Ballista]] in ''[[Signore e signori]]'', [[Terence Hill|Terence Hill/Mario Girotti]] nei film in cui non era appannaggio di [[Pino Locchi]]. Ma il pubblico è maggiormente affezionato Sergio Graziani sicuramente per essere la voce di [[Peter O'Toole]] e [[Donald Sutherland]].
Sergio Graziani in teatro con Loretta Goggi, che pure è impegnata in attività di doppiaggio fin da bambina
Nasce a Udine il 10 novembre 1930 da Romeo, impiegato alle manifatture tabacchi di Fiume, e Giulietta Tivoli Canestrari. Come in un film di Fellini, il piccolo Sergio rimane affascinato dall'arrivo del circo Ciabatta che posiziona il suo tendone in un bellissimo prato confinante con la sua abitazione. Sergio è attratto dal mondo dell'arte e quando muore il figlio di Mussolini gli fa un ritratto che spedisce al duce chiedendogli un aiuto per andare a studiare pittura a Roma; ottiene soltanto una risposta laconica che non lo soddisfa[1]. Durante la guerra, a undici anni, va in collegio dove dipinge un quadro di Gesù. Suor Michelina, che intuisce le doti artistiche di Sergio, gli chiede di mettere in scena, nel refettorio dell'istituto, testi teatrali per ragazzi. Il ragazzo, non dormendo la notte, cura tutto, dalla scenografia alla regia. Il collegio, però, gli sta stretto ed egli fa di tutto per andare via[2]. Addirittura si inventa una storia sacrilega: dice di aver visto la Madonna piangente per la sua condizione di recluso[3]. Così rientra in famiglia e inizia a coltivare la passione per la pittura dove esprime un talento innato. La famiglia si trasferisce a Udine dove Sergio ha l'opportunità di conoscere e frequentare l'atelier di Ciglia, il quale lo apprezza e lo incoraggia ad iscriversi all'Istituto d'arte di Roma dove insegna un suo amico, lo scultore Afro. Il giovane si reca nella capitale, dove risiedono un fratello maggiore e una zia. Si iscrive all'Istituto d'Arte di via Conte Verde. I suoi insegnanti sono lo scultore Leoncillo e i pittori Greco, Mastroianni e Guttuso. A ventidue anni segue i corsi dell'Accademia d'Arte Drammatica tenuti da Wanda Capodaglio, Sergio Tofano, Orazio Costa e Silvio D'Amico a cui dedica un ritratto. I suoi compagni di corso sono Gastone Moschin, Lucia Catullo e Ferruccio Soleri. Graziani fa il suo esordio in teatro a San Minato con Squarzina ne Il dottore e la gloria di Greene, con Vinicio Sofia, Mario Ferrari, Tonino Pierfederici e Luca Ronconi. Successivamente è protagonista al Piccolo Teatro di Milano, al Teatro Stabile di Napoli, di Genova e di Roma, facendo parte di alcune tra le più prestigiose compagnie come quelle di Albertazzi-Proclemer, Pagnani, Baseggio. Tra le sue interpretazioni, rimarchevoli Pantalone ne Il bugiardo, Tonin in Tonin Bcllagrazia, Feldam in Due voci per un a solo; degli ultimi due lavori è anche regista.
La sua recitazione si mantiene sempre su livelli di equilibrio e misura senza mai eccessi e inutili teatralità[4]. Fondamentalmente timido, Graziani non si presenta alla ribalta per il gusto di apparire, ma è costantemente teso ad esprimere attraverso la recitazione o la pittura la poesia che percepisce nella realtà. Nel 1964 fonda la Compagnia dei Non e in seguito firma la regia di Stalo d'assedio di Camus e Sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini. Compare spesso anche in diversi sceneggiati televisivi, tra cui Le notti bianche (1962) di Vittorio Cottafavi, La fiera delle vanità (1967) di Anton Giulio Majano, Anna Karenina (1974) di Sandro Bolchi.
Mentre continua a dipingere e a recitare, inizia l'attività di doppiatore, dove riesce ad esprimere le sue qualità recitative al meglio, senza l'assillo di dover apparire. Graziani in pochi anni diventa una delle voci più richieste, essendo la sua timbrica preziosa e carezzevole per l'udito degli spettatori[5]. Capace di sopraffine modulazioni, si distingue per la padronanza nella tecnica di aderire al movimento delle labbra dell'attore doppiato. Sempre in perfetta sincronia, sa restituire con naturalezza le atmosfere create sui set cinematografici da attori del calibro di Peter O'Toole, Franco Nero, Max Von Sydow, Michael Caine, Maximilian Schell e molti altri.