Tutti gli uomini del presidente

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Tutti gli uomini del presidente (1976)
All the President's Men | Stati Uniti
regia di Alan J. Pakula
138 min | colore | drammatico, storico
una produzione Walter Coblenz
scritto da William Goldman

soggetto libro omonimo di Bob Woodward e Carl Bernstein
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori originali
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Doppiaggio italiano: C.D. - Cooperativa Doppiatori
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Fotografia di Gordon Willis
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Scenografie a cura di '



« Se li tieni per le palle, il cuore e la mente seguiranno. »
(Harry M. Rosenfeld)

Tutti gli uomini del presidente (All the President's Men) è un film del 1976 diretto da Alan J. Pakula. È ispirato al libro omonimo di Bob Woodward e Carl Bernstein[1].

Film che ripercorre le vicende che hanno portato alle dimissioni del Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon.

Indice

Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

La sera del 17 giugno 1972 cinque uomini vengono fermati mentre si trovano all'interno della sede del Partito Democratico, sito in uno dei palazzi del complesso residenziale Watergate a Washington. Il giorno successivo Bob Woodward (Robert Redford), un giovane cronista del Washington Post, si trova in tribunale per seguire l'udienza e durante l'interrogatorio scopre che uno degli effrattori lavora per la CIA; sospettando che l'effrazione sia collegata alla campagna elettorale per la rielezione del Presidente degli Stati Uniti, comincia ad indagare negli ambienti governativi.

Anche un altro cronista del quotidiano di Washington, Carl Bernstein (Dustin Hoffman), si interessa all'argomento; inizialmente il capo redattore Howard Simons (Martin Balsam) vorrebbe affidare l'inchiesta a giornalisti più esperti in campo politico ma il responsabile della cronaca locale Harry M. Rosenfeld (Jack Warden) insiste perché venga lasciata ai due giovani cronisti che hanno preso a cuore la vicenda e che venga seguita da entrambi.

I due iniziano una complicata indagine, resa ancora più difficoltosa dall'omertà che circonda l'argomento, e gli indizi sembrano portare dentro la Casa Bianca ma non riescono a trovare un filo che colleghi il Partito Repubblicano all'effrazione ed inoltre la stampa, compreso l'autorevole New York Times, sembra disinteressarsi alla vicenda. L'inchiesta sembra arenarsi ma Woodward ha un misterioso informatore, in redazione chiamato scherzosamente "Gola Profonda", che senza fornire elementi espliciti cerca di indirizzarlo sulla strada giusta.

Il direttore del Washington Post Benjamin C. Bradlee (Jason Robards) è inizialmente scettico ma segue con attenzione l'indagine che si snoda attraverso uffici, conti esteri e movimenti di denaro che apparentemente non trovano un'origine ne una destinazione ma che lentamente sembrano convergere verso il "Comitato per la rielezione" del Partito Repubblicano in favore della campagna elettorale di Richard Nixon, il quale nel frattempo, il 7 novembre dello stesso anno, viene rieletto a larga maggioranza Presidente contro il candidato democratico George McGovern.

Pezzo dopo pezzo i due scoprono che il Comitato per la rielezione è in realtà una potente organizzazione che utilizza metodi di corruzione e di spionaggio con implicazioni della CIA e dell'FBI al fine di sabotare la campagna elettorale del Partito Democratico; l'inchiesta del Washington Post porterà all'apertura della procedura di impeachment nei confronti di Nixon il 9 maggio 1974 che, esattamente tre mesi dopo, il 9 agosto dello stesso anno, presenterà le dimissioni.

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Curiosità

  • Il doppiatore Giuseppe Rinaldi, all'inizio del film, dice poche battute in qualità di Howard Hunt prima che il personaggio di Ben Bradlee entri nella storia.
  • Robert Redford è non soltanto interprete ma anche produttore esecutivo del film.
  • Robert Redford incoraggiò Bob Woodward e Carl Bernstein a scrivere un libro sulla vicenda in quanto interessato ad acquisirne i diritti cinematografici.
  • Dustin Hoffman e Robert Redford, per interpretare meglio la parte, hanno imparato a memoria non solo le rispettive battute, ma anche quelle dell'altro.
  • Frank Wills, la guardia che scoprì l'effrazione nel Watergate, interpreta il ruolo di se stesso.
  • Il numero telefonico 456-1414 che Robert Redford compone per chiamare la Casa Bianca corrisponde al vero numero del centralino della sede presidenziale.
  • Fu il primo film che Jimmy Carter guardò nel periodo della sua presidenza.

Note

  1. Carl Bernstein-Bob Woodward, All the President's Men, 1974, Simon & Schuster, New York

Collegamenti esterni

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