Rita Savagnone

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.
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Rita Savagnone

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Rita Savagnone (Roma, 19 settembre 1939) è un'attrice, doppiatrice, dialoghista, direttrice del doppiaggio italiana.


Scheda a cura di Gerardo Di Cola

Figlia di Giuseppe Savagnone e di Rosella Marraffa, sorella della doppiatrice Deddi Savagnone e madre di Federico, direttore d'orchestra e musicologo, e dell'attore Claudio Amendola, avuti dal celebre attore e doppiatore Ferruccio Amendola.
Nel 2010 la nipote, la doppiatrice Alessia Amendola, l'ha resa bisnonna. Attualmente è in attività come voce in esclusiva presso CDC-Sefit Group.

Indice

Gli esordi in radio e l'incontro con il mondo del doppiaggio

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Nasce a Roma nel 1941 da una famiglia di origini palermitane. La madre, giornalista, e il padre, musicista e compositore di musica classica, spingono Rita e la figlia maggiore. Deddy, ad apprezzare la realtà cogliendone soprattutto il lato artistico. È un'educazione di stampo antico che determina la nascita di una forte personalità nella piccola Rita che ha anche nella sorella un riferimento sicuro per lo sviluppo integrale del suo mondo interiore. Il suo esordio avviene a cinque anni sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo nei panni di un paggetto dell'opera Millesima Seconda di Giuseppe Savagnone, suo padre. Ha nove anni quando Deddy, già attrice radiofonica, la porta in radio per interpretare di Gesù bambino in un lavoro di Calderon De La Barca diretto da Alberto Casella. Subito dopo è ne I pattini d'argento al fianco di un promettente ragazzo, Corrado Pani. Tanta radio, in quel primo anno da bambina attrice. Nel 1955 Adolfo Geri, che si è appena trasferito nella CID dove da qualche tempo lavora anche Deddy, chiama Rita per doppiare Elizabeth Taylor in Il coraggio di Lassie con Riccardo Cucciolla voce di Tom Drake e Paolo Ferrari di David Holt. I responsabili della società notano subito il talento della ragazzina in possesso di una voce carina, priva di inflessioni dialettali, spigliata e con una spiccata personalità. Comincia l'avventura di Rita nel doppiaggio.

L'esperienza è vissuta ancora come un gioco sempre davanti ad un microfono come in radio, ma questa volta la ragazza, appena quattordicenne, avverte un'emozione meno evidente. Forse è per lo schermo che limita la fantasia o per la Taylor che condiziona la recitazione, ma questo primo impatto con la sala di doppiaggio non è tra i più esaltanti[1]. Per qualche tempo alterna radio e doppiaggio mentre studia al Liceo Classico dove si appassiona e approfondisce la letteratura classica. Ogni sera, a voce alternativamente alta e bassa, legge alcuni componimenti dei poeti dell'antichità per esercitare le corde vocali ai più strani timbri e alle più inconsuete tonalità. A sedici anni è pronta a riconoscere la grande occasione quando anche per lei fa capolino il caso. Maria Pia Di Meo, della gloriosa cooperativa CDC, decide di accettare l'offerta della Pagnani per una tournée nei maggiori teatri italiani. Il consiglio direttivo della cooperativa cerca una voce giovanile che possa sostituirla. Wanda Tettoni propone il nome della Savagnone. Rita è chiamata dalla CDC alla Fono Roma per quattro turni per doppiare Barbara Nichols in Un re per quattro regine. Deve recitare con alcuni mostri sacri del doppiaggio che sono anche i suoi miti.
L'evento è uno di quelli che lascia il segno, collocandosi nei ricordi duraturi: l'emozione nasce dal luogo e dagli attori con i quali deve recitare più che dalla prestazione che deve offrire. Sono presenti Emilio Cigoli (Clark Gable), Lydia Simoneschi (Jean Willes), Rosetta Calavetta (Eleanor Parker), Rina Morelli (Jo Van Fleet), Giorgio Capecchi (Roy Roberts). Il direttore è Giulio Panicali. Come dire il Gotha del mondo delle voci. Dopo la registrazione il consiglio della cooperativa al completo le propone di lasciare la CID. Incoraggiata dalla sorella Deddy, Rita si ritrova nella CDC. Inizia così quella che sarà una delle più brillanti carriere del doppiaggio con innumerevoli attrici doppiate, sia straniere che italiane.

Sophia Loren, doppiata da Rita Savagnone, in Cassandra Crossing (1976), di George Pan Cosmatos

La voce delle grandi dive italiane

Rita Savagnone intervistata da Andrea Razza e Gerardo Di Cola (2011)
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A diciotto anni sposa Ferruccio Amendola. Nascono Federico che diventerà direttore d'orchestra seguendo le orme del nonno e Claudio, che sceglierà la carriera dei genitori per la gioia delle ragazzine degli anni novanta. Non c'è possibilità per la Savagnone di soddisfare la sua autentica vocazione: recitare in teatro. Con una famiglia impegnativa da seguire e l'attività del doppiaggio che negli anni '60 fagocita tutte le energie, deve in qualche modo controllare i suoi slanci. A poco più di venti anni, quando potrebbe intraprendere la carriera teatrale, rinuncia ad entrare nella compagnia di Giancarlo Sbragia e Sarah Ferrali. Luigi Savini la chiama a doppiare Romy Schneider nei primi due film della serie Sissi. Ma resta delusa quando il terzo film lo offrono alla Di Meo che è, nel frattempo, rientrata dalla tournée[2]. Comunque il lavoro è tanto e la sua voce, che si impreziosisce con il passare del tempo di timbri vibranti e tonalità robuste, diventa una delle più gettonate. Nel 1959 la Savagnone è la voce di Ève Marie Saint in Intrigo internazionale di Hitchcock dove Renato Turi doppia Cary Grant.

Dotata di forte personalità, dizione perfetta, tecnica impeccabile, riesce con naturalezza, senza calcare mai sui toni e proponendo una recitazione asciutta e innovativa, ad aderire a diverse tipologie di attrici e personaggi[3]. La versatilità e le qualità recitative di Rita cominciano ad essere notate anche dai registi del cinema italiano che le affidano le più belle e promettenti attrici italiane o le straniere che entrano nel cast dei loro film.
Quando nel 1963 esce Cleopatra, il kolossal di Joseph L. Mankiewicz che manda quasi in fallimento la Fox, la coppia Rita Savagnone-Giuseppe Rinaldi è pronta all'appuntamento per far recitare il duo Elizabeth Taylor-Richard Burton. La coppia si ricompone nel 1967, quando Franco Zeffirelli la sceglie per doppiare i coniugi Burton in La bisbetica domata. Ma c'è un cambiamento nell'aria e Rita lo avverte proprio nel doppiare La bisbetica domata. Il '68 sta per portare la sua ventata di rinnovamento. I panni della doppiatrice, che non ha mai indossato con grande soddisfazione, si fanno sempre più stretti. È il momento di scardinare le convenzioni, di riappropriarsi della propria vita, di rincorrere gli ideali[4]. Così la Savagnone si tuffa nell'impegno politico con autentica passione. Rinuncia al ruolo di moglie per seguire la vocazione della sua vita, il teatro. Le sue scelte inevitabilmente determinano negli altri, specie nei colleghi, un senso di disorientamento e di reazione. Pochi comprendono, tanti si rinchiudono e prendono le distanze[5]. Ma Rita non può non seguire ciò in cui crede. Lo fa senza eccentricità di atteggiamenti, nella consapevolezza di possibili strappi, con coerenza verso alcune rinunce. Si separa da Amendola che è esploso come voce della nuova generazione di attori hollywoodiani; evita, con un notevole danno economico, di doppiare le attrici italiane, si rifiuta di prestare la sua voce ad una pubblicità che sta diventando sempre più ossessiva, si allontana per un decennio dal doppiaggio[6]. Non prima, però, di aver regalato al cinema doppiato un'altra perla: l'interpretazione in voce di Sally Bowles, personaggio centrale di Cabaret di Bob Fosse, interpretato dalla strepitosa Liza Mannelli; Michael York ha la voce di un grande Cesare Barbetti e uno stupefacente Elio Pandolfi doppia Joel Grey nel ruolo dell'ambiguo presentatore. Il direttore del doppiaggio è Giuseppe Rinaldi, l'altra metà della coppia.

Doppiatrice

Cinema

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Film d'animazione / OAV

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Film d'animazione / OAV
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Film TV / Miniserie

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Soap Opera e Telenovelas

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Soap Opera e Telenovelas
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Radio

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Radio
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  • Audio-sceneggiato: Sherlock Holmes: Uno studio in rosso (1999), di Sir Arthur Conan Doyle
  • Radio: Un'altra mattina, regia di Marco Parodi
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Cortometraggi

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Cortometraggi
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Altre attività di doppiaggio

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Direzione del doppiaggio
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Adattamento dialoghi italiani
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Attrice

Cinema

Televisione

Teatro

  • Fedra (2004), di Racine, con Mariangela Melato, nel ruolo di Enone

Note

  1. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 457
  2. ibidem
  3. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 458
  4. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 460
  5. ibidem
  6. ibidem
  7. solo voce
  8. s. 5-6
  9. s. 3
  10. s. 3
  11. s. 3

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