Uomini di Dio

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Uomini di Dio (2010)
Des hommes et des dieux | Francia
regia di Xavier Beauvois
122 min | colore | drammatico
una produzione Pascal Caucheteux, Étienne Comar
scritto da Étienne Comar, Xavier Beauvois

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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
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Doppiatori trailer
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Doppiaggio italiano: Dea 5
Direzione del doppiaggio: Silvia Monelli
Adattamento dialoghi italiani: Silvia Monelli
Assistente al doppiaggio: Antonella Bartolomei
Fonico di doppiaggio: Marco Meloni
Fonico di mix: Fabio Tosti
Sonorizzazione: CDC Sefit Group
Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
Supervisione artistica: {{{supervisioneartistica}}}
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Fotografia di Caroline Champetier
Musiche di Jean-Jacques Ferran, Éric Bonnard
Effetti speciali a cura di Charlotte Quemy
Montaggio di Marie-Julie Maille
Scenografie a cura di Michel Barthélémy
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Premi:
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Uomini di Dio (Des hommes et des dieux) è un film del 2010 diretto da Xavier Beauvois e basato sull'omicidio realmente avvenuto nel 1996 di sette monaci dell'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza presso il monastero di Tibhirine, in Algeria.[1]

Il titolo originale, tradotto esattamente Uomini e Dei, si riferisce ad una citazione biblica presentata all'inizio del film (salmo 82:6-7). Il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria del 63° Festival di Cannes.[2]

Indice

Trama

Negli anni novanta, in un villaggio isolato tra i monti dell'Algeria, otto monaci cistercensi di origine francese vivono in armonia con i loro fratelli musulmani. Tuttavia quando un attacco terroristico sconvolge la regione, la pace e tranquillità che caratterizzavano la loro vita sono in procinto di essere cancellate...

Produzione

Ideazione

Il progetto per la realizzazione del film è nato nel 2006 quando, in occasione del decimo anniversario della morte di sette monaci cistercensi in Algeria ad opera di un gruppo terroristico, la vicenda è stata riesaminata dai media, mettendo in luce come l'uccisione potrebbe essere stata causata da un errore dell'esercito algerino durante un tentativo di salvataggio.[3] Etienne Comar è rimasto colpito dalla vicenda, decidendo quindi di approfondire la storia, affascinato soprattutto dai motivi che hanno spinto i monaci a restare nonostante i rischi della guerra civile. Decise inoltre di tentare di scrivere una sceneggiatura e nel 2008 ne presentò una prima bozza al regista Xavier Beauvois, che accettò di collaborare al progetto.[4] I due, durante le loro ricerche hanno incontrato diversi teologi, soggiornando anche per una settimana presso l'Abbazia di Tamié, sulle Prealpi dei Bauges, nella Savoia francese.[4] Alcune ispirazioni sono arrivate dagli scritti di due dei monaci assassinati: Christian de Chergé e Christophe Lebreton. Inoltre è stato chiesto ad un consulente monastico, Henry Quinson, di correggere eventuali errori e aggiungere contenuti liturgici e storici per cercare di rendere la storia più autentica possibile.[5] Successivamente la sceneggiatura è stata inviata ai parenti dei monaci defunti, che hanno reagito positivamente al progetto.[6]

La produzione è stata guidata dalla Why Not Productions, con la collaborazione di Armada Films e France 3. Il Centre national du cinéma et de l'image animée, istituzione cinematografica nazionale presieduta dal Ministero della Cultura francese, ha garantito il suo sostegno finanziario.[3] Il budget è stato di circa quattro milioni di euro.[7]

Casting

Gli attori ingaggiati per interpretare gli otto monaci sono stati: Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Philippe Laudenbach, Jacques Herlin, Loïc Pichon, Xavier Maly, Jean-Marie Frin e Olivier Perrier, nei panni rispettivamente di frate Luc, frate Christophe, frate Célestin, frate Amédée, frate Jean-Pierre, frate Michel, frate Paul e frate Bruno. Lambert Wilson invece ha interpretato Christian, il padre superiore del monastero. Tutti gli attori che hanno dovuto interpretare i monaci hanno seguito un corso di formazione professione per circa un mese, in cui hanno imparato i canti gregoriani e tipici dell'ordine cistercense che vengono recitati nel film.[8] Ogni attore inoltre, ha trascorso una settimana nell'Abbazia di Tamié, imitando il più possibile la vita monastica.[5]

Per quanto riguarda il resto del cast, Abdelhafid Metalsi ha interpretato Nouredine; Sabrina Ouazani una giovane abitante locale di nome Rabbia; Abdallah Moundy ha interpretato il ruolo di Omar; mentre Farid Larbi ha recitato il ruolo del terrorista Alli Fayattia.

Riprese

Le riprese sono iniziate all'inizio del mese di dicembre 2009 nei pressi di Meknes, in Marocco, e si sono concluse due mesi dopo.[3] La location principale è stata il monastero benedettino di Tioumliline, rimasto inutilizzato e incustodito per più di 40 anni. Lo scenografo Michel Barthélémy lo ha rinnovato, adattandolo ai fatti reali avvenuti nel 1996 in Algeria, facendolo quindi somigliare a quello di Tibhirine.[9]

Distribuzione

La pellicola è stata presentata per la prima volta al Festival di Cannes il 18 maggio 2010. Durante la 63ª edizione del festival cinematografico francese la pellicola ha vinto il premio Grand Prix Speciale della Giuria. Il regista Xavier Beauvois aveva già visto un suo film partecipare al Festival nel 1995, quando N'oublie pas que tu vas mourir ottenne il premio della giuria.

Dall'8 settembre 2010 è stato distribuito nelle sale cinematografiche francesi a cura della Mars Distribution. In Italia è stato distribuito dal 22 ottobre dalla Lucky Red. Negli Stati Uniti l'uscita è prevista per il 25 febbraio 2011 a cura della Sony Pictures.[10]

Accoglienza

Incassi

Il film ha incassato oltre 3.000.000 di euro in Francia[11] e oltre 30 milioni di dollari in tutto il mondo.[12] E' stato classificato il film più produttivo del 2010, avendo reso il 229% in più di quanto è costato.[1]

Critica

In Francia la pellicola è stata accolta da recensioni molto positive. Le Figaro l'ha definita un «film perfetto, unico».[13] Il regista Beauvois è stato osannato anche da Le Monde che ha messo in luce come abbia osato ottenendo ottimi risultati.[14] Télérama ha evidenziato l'ottimo lavoro di Caroline Champetier per la fotografia, spiegando anche come la pellicola riesca a rappresentare degnamente l'immensa fede dei monaci di Tibhirine.[15] Secondo la rivista Les Inrocks gli attori «hanno incarnato magnificamente l'essere religiosi, portando ad interrogarsi sulle nozioni di coraggio, eroismo, altruismo, forza, solidarietà e le condizioni esistenziali di ognuno di noi, credenti e non».[16]

Note

  1. 1,0 1,1 Jean Marie Guènois, Tighirine, intervista esclusiva all'unico monaco sopravvissuto, in Agorà, supplemento domenicale di Avvenire, del 27 febbraio 2011, pag. 2 e 3.
  2. (EN) Awards 2010. festival-cannes.fr. URL consultato il 13 luglio 2011.
  3. 3,0 3,1 3,2 (EN) Beauvois focuses on monks of Tibhirine in Des Hommes et des Dieux. URL consultato il 16-10-2010.
  4. 4,0 4,1 (FR) Des hommes et des dieux, itinéraire d’un film rare. URL consultato il 16-10-2010.
  5. 5,0 5,1 (FR) Lambert Wilson, moine prieur. URL consultato il 16-10-2010.
  6. (EN) Beyond religion, the film is about men. URL consultato il 16-10-2010.
  7. (EN) Beauvois focuses on monks of Tibhirine in Des Hommes et des Dieux. URL consultato il 16-10-2010.
  8. (FR) Jean-Marie Frin est un des moines de Tibhirine. URL consultato il 16-10-2010.
  9. (FR) Un film sur les moines de Tibéhirine. URL consultato il 16-10-2010.
  10. (EN) Of Gods and Men. URL consultato il 16-10-2010.
  11. (FR) Des hommes et des dieux. URL consultato il 16-10-2010.
  12. (FR) Of Gods and Men. URL consultato il 9-12-2010.
  13. (FR) Des hommes et des dieux: le cinéma en état de grâce. URL consultato il 16-10-2010.
  14. (FR) "Des hommes et des dieux": la montée vers le martyre des moines de Tibéhirine. URL consultato il 16-10-2010.
  15. (FR) Des hommes et des dieux. URL consultato il 16-10-2010.
  16. (FR) Les Inrocks: Des hommes et des dieux, le film de la grâce. URL consultato il 16-10-2010.

Collegamenti esterni

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