Scarface

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Scarface (1983)
Scarface | Stati Uniti
regia di Brian De Palma
170 min | colore | gangster, drammatico


soggetto Oliver Stone
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
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Doppiatori italiani
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Doppiaggio italiano: International Recording con la partecipazione della CVD
Direzione del doppiaggio: Giorgio Piazza
Adattamento dialoghi italiani: Alberto Piferi, Letizia Ciotti Miller
Assistente al doppiaggio: {{{assistentedoppiaggio}}}
Fonico di doppiaggio: {{{fonicodoppiaggio}}}
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Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
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Effetti speciali a cura di {{{effettispeciali}}}
Montaggio di {{{montatore}}}
Scenografie a cura di {{{scenografo}}}
Premi:
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Fotografia di John A. Alonzo
Musiche di Giorgio Moroder
Effetti speciali a cura di '
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Scenografie a cura di Ferdinando Scarfiotti
Premi:
Goldenglobe.png Goldenglobe.png Goldenglobe.png 3 Nomination ai Golden Globe: Miglior attore(Al Pacino),Miglior attore non protagonista(Steven Bauer),Migliore colonna sonora originale (Giorgio Moroder)


« In questo Paese, devi fare la grana prima. E quando hai fatto la grana, c'hai il potere. E quando hai il potere, c'hai pure le donne. È per questo che bisogna muoversi. »
(Tony Montana)

Scarface è un film gangster del 1983, scritto da Oliver Stone e diretto da Brian De Palma. Il film è il remake dell'omonimo lungometraggio degli anni trenta diretto da Howard Hawks. Nell'originale Scarface, che si svolge ai tempi del proibizionismo a Chicago, l'oggetto dei traffici illeciti era l'alcool, mentre nell'opera di Brian De Palma, l'ambientazione è nella Miami degli |anni ottanta dove si svolgeva un considerevole traffico di cocaina.

Indice

Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

È il 1980. Il dittatore Fidel Castro consente a 125000 cubani di lasciare Cuba per approdare negli Stati Uniti e riabbracciare i loro parenti anche se in verità lo scopo principale del dittatore cubano è di svuotare parte delle carceri cubane e quindi di mettere in libertà gran parte di malviventi. Ha luogo l'Esodo di Mariel, il più imponente esodo cubano del Novecento.

Tra i profughi ci sono Antonio 'Tony' Montana e Manolo 'Manny' Ribera, che come gran parte degli altri immigrati cubani vengono portati alla Freedom Town, un ghetto di popolazione cubana. I due riescono ad andarsene in fretta grazie all'omicidio di Emilio Rebenga, un potente politico che ha perso la fiducia di Castro e che, tra l'altro, si era precedentemente messo contro un potente capo criminale di Miami, Frank Lopez, al vertice di un Cartello della droga saldamente affermato. Ottenuta la carta verde di residenza, i due amici cominciano a lavorare come camerieri e lavapiatti in una sorta di fast food, ma Tony dimostra insofferenza per la nuova vita.

Non appena Lopez si rifà vivo tramite il suo tirapiedi Omar Suarez, Tony e Manny lasciano il lavoro al fast food per mettersi in attività con lui, e diventare così dei gangster. Per prima cosa vengono mandati a comprare una partita di cocaina da alcuni colombiani in un motel di Miami, ma questo lavoro si rivelerà più difficile del previsto e un loro compare, Angel, viene ucciso con una motosega. In seguito, astutamente, Tony inizia ad entrare con maggior confidenza nel giro malavitoso acquistando la fiducia di Lopez, che rimarrà piacevolmente sorpreso del suo carisma e delle sue attitudini da gangster. A casa di Lopez, Tony incontra Elvira Hancock, di cui rimane colpito e si innamora a prima vista.

Il cubano farà di tutto per conquistarla nonostante il suo fare snob, la sua aria viziata e viziosa. Dopo aver raccolto i primi contanti, Tony si reca a casa della madre, la vedova Goergina, a trovare lei e sua sorella Gina, per dare loro un forte aiuto economico. Qui riemergono il rapporto conflittuale e problematico che l'uomo ha con la madre e la stima e il forte senso di protezione che ha nei confronti della sorella minore.

Nel corso della sua attività malavitosa in crescente prosperità, Tony viene mandato da Lopez in Bolivia insieme a Suarez a trattare per una grossa fornitura di coca annua da Alejandro Sosa, uno dei più grandi produttori delle Ande. Sosa ha subito grande considerazione di Tony e del suo modo di condurre le trattative, a dispetto però di Suarez, che durante l'incontro viene ucciso perché ritenuto informatore della polizia.

Tony torna quindi a Miami assicurando comunque a Lopez una fornitura fissa a prezzo alto ma che darà i suoi frutti col passare del tempo. Ma Lopez non si fida di Sosa, il suo rapporto con Tony si deteriora, ed il luogotenente decide così di mettersi in proprio con la promessa di non dare fastidio a Lopez. Tony però gli pesta i piedi corteggiando Elvira, e Lopez assolda i fratelli Diaz per ucciderlo al Babylon Club. I due falliscono miseramente, e Tony, saputo che Lopez era stato il mandante dell' agguato, lo fa uccidere da Manny. Da qui in poi Tony diventa sempre più ricco e potente tanto da mettere in secondo piano trafficanti come Nacho Contreras e soprattutto Gaspar Gomez. Sposa Elvira, fa costruire una villa immensa con ogni genere di sfarzo ed eccesso e pian piano rivela una strana ossessione nei confronti della sorella Gina.

Quando la banca dove Tony è solito depositare il suo denaro inizia ad alzare troppo i tassi di interesse sui suoi soldi Manny si rivolge a un ebreo che accetta ogni somma di denaro al tasso del 4%. Ciò si rivela però una trappola della polizia che può così incastrare Tony per riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale e traffico di droga. Prima del processo, il gangster cubano viene fatto chiamare in tutta fretta da Alejandro Sosa. Entrambi hanno dei problemi che con un aiuto reciproco potrebbero venire risolti. A Villa Sosa sono presenti le più alte personalità politiche e finanziarie boliviane e statunitensi, in presenza delle quali a Tony viene mostrato un documentario di prossima trasmissione in tutte le televisioni del mondo che spiega nel dettaglio tutti i traffici di Sosa e dei suoi collaboratori politici. Viene chiesto quindi a Tony di scortare Alberto, killer specializzato di Sosa, a uccidere il giornalista autore del documentario e di aiutarlo dato che l' uomo non conosce l' inglese e non è mai stato negli Stati Uniti. In cambio, a Washington verrà richiesto di chiudere un occhio sulle sue malefatte finanziarie del ras di Miami.

Tony accetta l' incarico. Intanto il rapporto tra lui e la moglie diventa sempre più conflittuale a causa dell'apatia e dei vizi di lei e degli eccessi di lui, tanto che dopo una rabbiosa scenata al ristorante Elvira se ne va per sempre.

Tony si concentra sull'uccisione del giornalista boliviano, programmata tramite un' autobomba a New York, ma quando vede che nella macchina del loro obiettivo ci sono anche moglie e figli si rifiuta di far saltare in aria l' auto, e uccide Alberto. Sosa viene però a sapere cosa ha fatto Tony e gli giura vendetta. Il cubano torna intanto a Miami, dove nel frattempo gli viene detto che Manny è sparito e che nel frattempo è scappata pure Gina. Dopo un incontro con la madre, che ha scoperto dove la giovane figlia è andata a vivere, Tony si reca subito sul posto. Vedere lei e l' amico in accappatoio, immaginando ciò che hanno fatto, risveglia in lui l' ossessione nei confronti di sua sorella, ed in un raptus di follia uccide Manny, il migliore amico a cui teneva come ad un fratello. Gina poi gli dirà mentre sta abbracciando Manny, morto a terra ,che i due si erano appena sposati da un giorno e volevano fargli una sorpresa.

Il signore della droga torna nella sua villa insieme alla sorella folle per il dolore, ma nel frattempo l' esercito di sicari di Sosa arriva sul posto. Gina, accecata dal dolore, si mette a sparare a Tony, e proprio in quel momento arriva un sicario di Sosa che la uccide per sbaglio, ma viene massacrato a sua volta da Tony, distrutto dal dolore, che poi esce ed affronta da solo l' esercito di sicari. La disperazione lo lascia in piedi nonostante i colpi, il dolore lo rende una macchina da guerra e gli consente di compiere una strage sanguinosa. Alla fine però un sicario arriva alle sue spalle e lo fredda con un colpo di fucile. Tony sfonda la balconata e cade morto dentro la sua piscina. Sopra di lui la luminosa scritta beffarda che lui aveva voluto far scolpire: Il mondo è tuo.

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Produzione

Scarface è un film diretto da Brian De Palma, prodotto da Martin Bregman e scritto dal regista e sceneggiatore Oliver Stone. Per la stesura del film Stone consultò la polizia di Miami e la DEA (Drug Enforcement Administration) per consigli riguardanti le organizzazioni malavitose presenti nella città in modo tale da includere nel film anche crimini reali. Una delle scene del film, in cui un affiliato di Tony Montana viene brutalmente ucciso con una motosega, è presa proprio da un fatto realmente avvenuto.

Come attore principale fu scelto Al Pacino che grazie al film acquistò nuovamente fama e successo.

Per le riprese fu scelta inizialmente come principale location la Florida ma cambiò dopo che la produzione ricevette varie proteste da parte della comunità cubana per vari aspetti presenti nel film. In particolare gli immigrati cubani contestavano il fatto di venire rappresentati come degli spacciatori di droga e richiesero alla produzione l'introduzione nella sceneggiatura del film di aspetti anti-castristi. Dopo varie negoziazioni, però, i produttori rifiutarono le richieste affermando che il film si sarebbe basato solo sulle organizzazioni malavitose dedite allo spaccio della droga piuttosto che alla politica di Fidel Castro.

Per evitare incidenti durante le riprese, i set del film furono spostati a Los Angeles tranne per alcune riprese in esterna che dovevano necessariamente essere riprese a Miami.

Critica: ieri ed oggi

La prima mondiale di Scarface debuttò a New York l'1 dicembre del 1983 dove venne accolta con critiche contrastanti. Oltre ad Al Pacino, vari personaggi dello spettacolo parteciparono alla presentazione, concordando la maggior parte di loro sull'ottima qualità del film. Il regista italo-americano Martin Scorsese elogiò il co-protagonista Steven Bauer dicendogli che era "un bravo attore, soprattutto preparato" e che gli attori erano ottimi perché il film non era tipico di Hollywood ma era "su loro stessi"[1].

Le critiche negative si concentrarono sui contenuti troppo violenti e sull'uso indiscriminato di linguaggio volgare. Varie, infatti, furono le censure per poter permettere la visione ad un pubblico dai diciotto anni in su.

Nonostante la fredda ricezione da parte di alcuni, nel corso degli anni Scarface ha avuto grande successo.

Note

Negli anni 2000 il film è stato ridoppiato per la trasmissione televisiva.

Collegamenti esterni

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