La parola ai giurati (film 1957)

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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La parola ai giurati (1957)
12 Angry Men | Stati Uniti
regia di Sidney Lumet
96 min | B/N | drammatico
una produzione Henry Fonda, Reginald Rose per United Artists
scritto da Reginald Rose

soggetto Reginald Rose
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Interpreti e personaggi
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Doppiaggio italiano: C.D.C.
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Fotografia di Boris Kaufman
Musiche di Kenyon Hopkins
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La parola ai giurati è un film del 1957 diretto da Sidney Lumet, alla sua prima prova da regista. La sceneggiatura è un adattamento dell'originale soggetto di Reginald Rose Twelve Angry Men del 1954, scritto per la TV.

Il film racconta la storia di un componente di una giuria, il quale, sulla base di un ragionevole dubbio, tenta di persuadere gli altri undici membri ad assolvere un ragazzo accusato di parricidio.

Il film si segnala per essere quasi interamente girato su un solo set: infatti, ad esclusione di tre minuti suddivisi tra l'inizio e la fine e due brevi scene girate in una sala da bagno, l'intera vicenda è ambientata nella stanza in cui si riunisce la giuria. A parte il giurato n.6 che, a inizio film, firma un documento come "Scott" e i giurati n° 8 e n° 9, che si presentano all'uscita dal tribunale, nessun nome è usato nel film: all'imputato ci si riferisce con "il ragazzo", ai testimoni con "l'anziano" e "la signora dall'altra parte della strada".

Nel 2007 La parola ai giurati fu scelto per la conservazione nella United States National Film Registry dalla Library of Congress, perché giudicato "culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo".

Indice

Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Il film prende avvio dopo che il giudice riassume il caso in esame, prima di fornire le ultime istruzioni alla giuria. Un uomo è morto, suo figlio è accusato di essere l'assassino. In accordo con la legislazione americana (ora come allora), il verdetto (di colpevolezza o innocenza che sia) deve essere espresso all'unanimità. Un verdetto non unanime porta alla ripetizione del processo. La giuria è inoltre informata che un verdetto di colpevolezza condannerà certamente il ragazzo alla sedia elettrica. I dodici giurati si dirigono verso la stanza in cui svolgeranno il proprio lavoro e dove, discutendo il caso, conosceranno la personalità l'uno dell'altro.

La trama del film si sviluppa attorno alle difficoltà che incontrano i giurati a raggiungere un verdetto unanime, difficoltà dovute in alcuni casi ai pregiudizi di alcuni di loro...

Progressione del voto di non colpevolezza

  1. Giurato n.8 (Henry Fonda) - All'inizio è l'unico dei 12 a votare "non colpevole"
  2. Giurato n.9 (Joseph Sweeney) - Il primo a convincersi, e nell'unica votazione "segreta". A questo punto, 10-2 per i colpevolisti
  3. Giurato n.5 (Jack Klugman) - Precedentemente sospettato di essere stato lui il primo a cambiare voto. 9-3 per i colpevolisti
  4. Giurato n.11 (George Voskovec) - Cambia voto alla 4a votazione
  5. Giurato n.2 (John Fiedler) - Cambia voto alla 4a votazione
  6. Giurato n.6 (Edward Binns) - Cambia voto alla 4a votazione. A questo punto, con i nuovi tre voti, la situazione è 6-6
  7. Giurato n.7 (Jack Warden) - Dichiara di cambiare voto prima che venga indetta una nuova votazione
  8. Giurato n.12 (Robert Webber) - Cambia voto alla 5a votazione
  9. Giurato n.1 (Martin Balsam) - Cambia voto alla 5a votazione. A questo punto, con i nuovi tre voti, è 9-3 per gli innocentisti
  10. Giurato n.10 (Ed Begley) - Cambia voto alla 6a ed ultima votazione
  11. Giurato n.4 (E. G. Marshall) - Cambia voto alla 6a ed ultima votazione. Resta solo il giurato n.3 schierato per la colpevolezza
  12. Giurato n.3 (Lee J. Cobb) - Dopo un accorato monologo finale, anche il giurato n.3 vota per l'innocenza dell'imputato


Reazioni

Critiche

Alla prima proiezione, La parola ai giurati ricevette critiche entusiastiche. A. H. Weiler del The New York Time scrisse: «È una storia tesa, coinvolgente e avvincente che va ben al di là dei confini della sala di giuria in cui è ambientata». Il suo studio approfondito dei 12 uomini fu che «i loro drammi sono abbastanza forti e provocanti da tenere lo spettatore con il fiato sospeso». Comunque, il film registrò incassi deludenti: l'avvento del colore e della pellicola a tutto schermo furono tra le cause dell'insuccesso di pubblico dell'opera.

Premi

Il film venne nominato all'Oscar nelle categorie "miglior regista", "miglior film", e "migliore adattamento cinematografico", ma venne messo in ombra da Il ponte sul fiume Kwai, kolossal bellico che nel 1958 vinse sette Oscar. Al Festival internazionale di Berlino, La parola ai giurati vinse comunque l'Orso d'Oro.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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