Il processo di Verona
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Il processo di Verona è un film del 1963 diretto da Carlo Lizzani.
Indice |
Trama
Il 24 luglio 1943, durante la seduta del Gran Consiglio del Fascismo viene votato l'ordine del giorno Grandi che esautora Benito Mussolini dai suoi poteri, restituendo il comando delle forze armate a Re Vittorio Emanuele che il giorno dopo lo fa arrestare. Dopo l'armistizio dell'8 settembre e la liberazione del Duce, avvenuta il 12 settembre con l'operazione Quercia, i firmatari dell'ordine del giorno che non sono riusciti a darsi alla fuga, ossia Galeazzo Ciano, genero e "delfino" del duce, Emilio De Bono, Giovanni Marinelli, Carlo Pareschi, Luciano Gottardi e Tullio Cianetti, vengono arrestati in attesa di essere processati con l'accusa di tradimento...
Critica
Il film racconta le fasi terminali del regime fascista, in particolare la vicenda del processo di Verona, dal punto di vista di Edda Ciano, moglie del principale imputato del processo, rileggendo la storia come una tragedia elisabettiana[1] o un dramma di corte.[2]
Riconoscimenti
Per la sua interpretazione della protagonista, Silvana Mangano ha vinto i due principali riconoscimenti cinematografici italiani, il David di Donatello e il Nastro d'argento.
Note
- ↑ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007, p. 2325.
- ↑ Il Morandini - Dizionario dei Film 2000. Bologna, Zanichelli editore, 1999, p. 1035.