Cannibal Holocaust

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Cannibal Holocaust (1980)
{{{titolooriginale}}} | Italia
regia di Ruggero Deodato
91 min | colore | avventura
una produzione Franco Palaggi
scritto da Gianfranco Clerici

Current user rating: 60% (1 votes)

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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
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Doppiatori trailer
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Doppiaggio italiano: C.D. - Cooperativa Doppiatori
Direzione del doppiaggio: {{{direzionedoppiaggio}}}
Adattamento dialoghi italiani: Giorgio Stegani
Assistente al doppiaggio: {{{assistentedoppiaggio}}}
Fonico di doppiaggio: {{{fonicodoppiaggio}}}
Sonorizzazione: Cinefonico Palatino
Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
Supervisione artistica: {{{supervisioneartistica}}}
Sincronizzazione: {{{sincronizzazione}}}
Fotografia di Sergio D'Offizi
Musiche di Riz Ortolani
Effetti speciali a cura di Aldo Gasparri
Montaggio di Vincenzo Tomassi
Scenografie a cura di Massimo Antonello Geleng
Premi:
Fotografia di {{{nomefotografo}}}
Musiche di {{{nomemusicista}}}
Effetti speciali a cura di {{{nomeeffettispeciali}}}
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Premi:
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« Oh santo cielo! È inimmaginabile... è orribile... non riusciamo a capire il perché di questa spietata punizione. Probabilmente è legata a qualche oscuro rito sessuale. Ma noi non possiamo accettare gli aspetti primitivi di questa... giustizia »
(Alan Yates, di fronte alla ragazza indigena impalata)

Cannibal Holocaust è un film diretto da Ruggero Deodato nel 1980, uscito nelle sale cinematografiche nel febbraio dello stesso anno.

Considerato da molti il migliore prodotto del genere cannibal,[1] molto in voga in quegli anni, alla sua uscita generò subito grandi polemiche, per le reali uccisioni di animali rappresentate sullo schermo e per l'impressionante realismo delle sue scene. Viene tutt'oggi considerato, e spesso nominato, come il film più violento e controverso mai realizzato in tutta la storia del cinema. Talvolta viene anche falsamente additato come snuff movie e per questo motivo fu intentata una causa contro il regista.[1] Il film rafforzò la fama di Deodato come autore estremo, dopo il precedente Ultimo mondo cannibale, e gli valse l'appellativo di Monsieur Cannibal, datogli dai francesi.[1]

Nonostante le controversie, Cannibal Holocaust è considerato da molti un'interessante e cruda analisi della società contemporanea, nonché un lucido atto d'accusa contro i mass media, diversi anni prima di Assassini nati.[2] Già dalle prime sequenze, Deodato fa capire quali siano nella sua visione i veri selvaggi (mentre un reporter alla TV parla delle tribù cannibali, le immagini mostrano scene di vita in una città moderna quale New York).[1]

Il film non è mai stato trasmesso dalla televisione italiana, a parte qualche volta in terza serata su Italia 7, a fine anni '90, in versione cut,[3] a causa del divieto per i minori di 18 anni. È stato proiettato alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 2004, nell'ambito della rassegna Italian Kings of the B's.

Indice

Trama

Amazzonia: un servizio televisivo informa che quattro giovani reporter, tre ragazzi e una ragazza (Jack Anders, Shanda Tomaso, Mark Williams e Alan Yates), incaricati dalla emittente televisiva BDC (evidente riferimento alla BBC) di girare un documentario sulle tribù che praticano il cannibalismo nella regione brasiliana, non danno più notizie da sei mesi. Il professor Harold Monroe viene incaricato di effettuare le ricerche e, mentre raggiunge la località, dà ordine di far partire subito una spedizione militare...

Cast

Il film è stato girato in lingua inglese e in presa diretta, per ricercare il maggior realismo possibile (Deodato avrebbe voluto farlo uscire nelle sale italiane non doppiato).[3]

Ispirazioni, influenze e omaggi

Deodato, come per il precedente Ultimo mondo cannibale, si è ispirato ai mondo movie, ma al contrario dell'opera precedente, qui li critica e li ribalta insieme.Periodico (stampa) Il realismo esasperato delle immagini aggredisce e sconvolge lo spettatore, con una potenza che non ha riscontri in alcun mondo movie. Il film fa anche a meno della voce fuori campo, classico espediente di questo tipo di pellicole, sostituendola con la dolce musica di Riz Ortolani, che contrasta fortemente con la brutalità delle immagini e allo stesso istante rimanda all'utilizzo della famosa More in Mondo Cane.[1] Il regista si è ispirato anche ai violenti spaghetti-western di Sergio Corbucci, per quanto riguarda le scene distensive che anticipano quelle violente.

Dopo Cannibal Holocaust in Italia prese il via una piccola serie di film ispirati alle sue immagini scioccanti.[1] Umberto Lenzi, che aveva dato inizio al genere cannibal nel 1972 con Il paese del sesso selvaggio, film che conteneva una sola scena di cannibalismo, diresse nel 1980 Cannibal Ferox, e l'anno successivo Mangiati vivi!. Soprattutto nel primo Lenzi mostrava scene agghiaccianti come lo scoperchiamento della calotta cranica di un ragazzo. Joe D'Amato diresse nel 1980 Antropophagus, che mostrava un feto divorato e un uomo che addenta le proprie viscere. Lo stesso Deodato girò anche Inferno in diretta, considerato la terza parte della sua trilogia dei cannibali, anche se il film parla di narcotrafficanti e reporter e non c'è nessuna scena di cannibalismo. Il film lanciò anche una piccola "moda", in virtù del suo alone scandaloso.[1] Alcuni film, infatti, usarono la parola Holocaust nel titolo (Zombi Holocaust, Porno Holocaust, Buio Omega in Francia è stato intitolato Blue Holocaust,[1] mentre Nudo e selvaggio fu intitolato negli Stati Uniti Cannibal Holocaust 2 e spacciato come un seguito del film di Deodato).[1] Lo stesso Ultimo mondo cannibale di Deodato fu rititolato negli USA Jungle Holocaust.[1]

In seguito Cannibal Holocaust ha influenzato anche film statunitensi.[1] Tra questi vi sono i celebri Assassini nati,[1] di Oliver Stone, con cui condivide la commistione di più formati e la critica ai mass media,[1] e Traffic di Steven Soderbergh, per la fotografia che varia a seconda degli episodi.[1]

È evidente anche l'affinità con The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair, film indipendente che ha avuto un gran successo, che ha ripreso molte soluzioni formali dal film italiano, quali la fotografia sporca, l'uso della macchina a mano e l'idea della videocassetta trovata nel bosco.[1] Il fatto sarebbe molto più di una coincidenza, tanto che Deodato sostiene che la cosa più simile al suo film è la scaletta della sceneggiatura, ovviamente con scene meno brutali, e per questo aveva pensato a una denuncia per plagio, ma poi avrebbe rinunciato.[1] Il regista ha rivelato che anche Oliver Stone, dopo aver visto The Blair Witch Project, disse a una sua amica che quel tipo di film l'aveva già fatto Deodato anni prima.

Deodato ha dichiarato che Quentin Tarantino, durante la proiezione del film (che non aveva mai visto) a Venezia, è rimasto sconvolto e alla fine gli ha chiesto informazioni sugli effetti speciali, in particolar modo quelli riguardanti la scena della ragazza impalata. Deodato ha rivelato che sul set di Hostel: Part II, diretto da Eli Roth, film nel quale il regista italiano ha un ruolo come cannibale (e in una scena si mangia un uomo), Roth e tutta la troupe del film si sono presentati al suo arrivo con delle t-shirt nere con la scritta Cannibal Holocaust.[4]

Nel 1999 il regista tedesco Andreas Schnaas diresse Antropophagus 2000, remake di Antropophagus, realizzando la scena dell'impalamento di un uomo con la stessa tecnica di Cannibal Holocaust, vale a dire l'attore seduto su un sellino e un paletto appuntito inserito sulla bocca.

Nel 2003, il regista Bruno Mattei girò, nelle Filippine, Mondo cannibale, un film direct-to-video che riprende la trama di Cannibal Holocaust.[2] Il regista in questo film ha riportato in scaletta circa le stesse scene di Cannibal Holocaust, comprendendo ovviamente la scena dell'impalamento e quella della reazione dei cannibali alla devastazione creata dai giornalisti in cerca dello scoop.

L'espediente narrativo del found footage è stato usato per la prima volta proprio in Cannibal Holocaust, poi utilizzato in numerosi film (anche se principalmente in seguito al successo del già citato The Blair Witch Project). Fra i titoli più famosi di questo genere ricordiamo [●REC], Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi, Cloverfield, Paranormal Activity.


Collegamenti ad altre pellicole

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

  • In Uomini si nasce poliziotti si muore, poliziottesco diretto da Deodato nel 1976, è presente una sequenza in cui un cane viene investito da una moto e ucciso. La sequenza, finta, anticipa le cruente sequenze, vere, di uccisioni di animali in Cannibal Holocaust.
  • La sequenza del parto e la seguente uccisione del neonato era già presente nel primo cannibal movie di Deodato, Ultimo mondo cannibale. Lì il bambino finiva in pasto a un coccodrillo.
  • Un gruppo di reporter disposti a tutto pur di fare uno scoop è presente anche in Inferno in diretta, diretto da Deodato nel 1985.
  • In Tesis, film thriller diretto da Alejandro Amenabar nel 1996, Chema (uno dei protagonisti) in alcune scene indossa una maglietta che raffigura la locandina di Cannibal Holocaust.
  • Il regista statunitense Eli Roth è al lavoro su un film ispirato alla pellicola, dal nome The Green Inferno.

Home video

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Nel 2003 è uscito in Italia, ancora tra mille polemiche, il DVD del film, in edizione integrale, curato personalmente da Deodato e contenente come extra il commento del regista e un making of di 60 minuti con foto di scena inedite, immagini della troupe al lavoro e degli effetti speciali (in un'immagine si vede Perry Pirkanen con un occhio cavato, che beve tranquillamente una birra).

Nel 2005 il DVD è stato pubblicato negli Stati Uniti, nonostante un tentativo di censura (ancora una volta) per la copertina, giudicata «troppo esplicita e offensiva».[5]

Prima di questa versione definitiva si era molto favoleggiato sulle diverse versioni home video del film. Si è spesso parlato durante gli anni ottanta di una misteriosa versione di 135 minuti circa, contenente alcune scene inedite che mostravano i dettagli dell'impalamento della ragazza indigena, scene di repertorio che mostravano esecuzioni vere e altre scene tagliate, comunque Deodato ha affermato che questa versione non esiste.

Note

  1. 1,00 1,01 1,02 1,03 1,04 1,05 1,06 1,07 1,08 1,09 1,10 1,11 1,12 1,13 1,14 1,15 Gordiano Lupi, Cannibal! Il cinema selvaggio di Ruggero Deodato, Roma, Mondo Ignoto, 2003.
  2. 2,0 2,1 Autori vari, Bon Appetit! Guida al cinema cannibalico, Milano, Nocturno, 2000.
  3. 3,0 3,1 Autori vari, Nocturno #1 - Il ragazzo dei Parioli, Milano, Nocturno, 1996.
  4. La Repubblica XL, giugno 2007.
  5. Cannibal Holocaust: la censura non lo manda giù. URL consultato il 12 gennaio 2008.

Collegamenti esterni


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