Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Guerre stellari (1977)
Star Wars
(Star Wars: Episode IV - A New Hope)
| Stati Uniti d'America

regia di George Lucas
121 min
(Edizione Speciale: 125 min) | colore | Fantascienza, Azione, Avventura
una produzione Gary Kurtz
Rick McCallum (Edizione Speciale)
scritto da George Lucas

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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Interpreti e personaggi
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Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
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Doppiatori trailer

(Edizione speciale 1997)

Doppiaggio italiano: CVD (1977)
Art Collage (1997)
Direzione del doppiaggio: Mario Maldesi (1977)
Tonino Accolla (1997)
Adattamento dialoghi italiani: Roberto De Leonardis
Assistente al doppiaggio: {{{assistentedoppiaggio}}}
Fonico di doppiaggio: {{{fonicodoppiaggio}}}
Fonico di mix: {{{fonicomix}}}
Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
Supervisione artistica: {{{supervisioneartistica}}}
Sincronizzazione: {{{sincronizzazione}}}
Fotografia di Gilbert Taylor
Musiche di John Williams
Effetti speciali a cura di Industrial Light & Magic
Montaggio di Paul Hirsch, Richard Chew, Marcia Lucas, George Lucas (non accreditato)
T.M. Christopher (Edizione Speciale)
Scenografie a cura di John Barry
Premi:
Fotografia di {{{nomefotografo}}}
Musiche di {{{nomemusicista}}}
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Montaggio di {{{nomemontatore}}}
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Premi:
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« Che la forza sia con te! »
(Han Solo a Luke Skywalker)

Guerre stellari è un film del 1977 diretto da George Lucas. È il primo film in ordine di produzione (e quarto in ordine cronologico) della fortunata saga fantascientifica di Guerre stellari ideata da George Lucas.

Il film compone la prima parte della "trilogia originale" (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la "Nuova trilogia" (episodi I, II e III), prequel della trilogia originale.

Le riprese del film iniziarono il 22 marzo 1976 e terminarono il 16 luglio 1976, gli esterni si svolsero negli USA, Guatemala e Tunisia (Ghomrassen e Matmata), mentre gli interni negli studi Elstree e Shepperton in Inghilterra[1].

Nota: in concomitanza con l'uscita della nuova trilogia, cioè a partire dal 1999, il film è stato rititolato da Lucas Star Wars: Episode IV - A New Hope. Nelle varie distribuzioni italiane nel corso degli anni, il film ha subito diversi cambiamenti di titolo:

  • Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza: titolo definitivo scelto da George Lucas, presente nei titoli d'apertura della riedizione in DVD del 2004.
  • Star Wars IV: Una nuova speranza: titolo promozionale presente solo nelle copertine della riedizione in DVD del 2004.

In realtà il titolo Episode IV - A New Hope fece la sua comparsa molto prima del 1999: Il primo gioco dedicato a Guerre Stellari per Nintendo (NES) si intitolava già Star Wars, Episode IV - A New Hope ed era uscito sul mercato nel 1991, e l'edizione della trilogia del 1995 il film portava il titolo Guerre Stellari - A New Hope.

Nel 1989 è stato inserito fra i film conservati nel National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[2]

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quindicesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al tredicesimo posto.

Indice

Trama

Sono trascorsi 19 anni dalla fondazione dell'Impero galattico. Dal Palazzo Imperiale di Coruscant, l'Imperatore Palpatine ha rafforzato il suo potere sulla Galassia nelle vesti di monarca assoluto, ed il suo allievo Dart Fener, seguace del Lato Oscuro della Forza e capo della Marina Imperiale, è impegnato a spezzare le ultime resistenze.

L'Impero ha però trovato un tenace nemico nell'Alleanza Ribelle, composta dai senatori, dai governi e dalle forze armate planetarie dei mondi rimasti fedeli alla vecchia Repubblica, che si sta rinforzando sempre di più grazie alla guida della senatrice Mon Mothma e ai successi diplomatici della giovane principessa Leila Organa. La principessa Leila viene catturata dalle forze dell'implacabile Dart Fener. Prima che i soldati dell'esercito imperiale conquistino la sua astronave, però, Leila riesce a trasmettere un messaggio nella memoria del piccolo droide astromeccanico C1-P8 che, accompagnato dal droide protocollare D-3BO, sale su un guscio di salvataggio e giunge sul torrido e desertico Tatooine alla ricerca di Obi-Wan Kenobi, un cavaliere Jedi.

Doppiaggio italiano

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Guerre stellari#Doppiaggio italiano.

Adattamento italiano

Maggiori appronfondimenti su guerrestellari.net

È ormai noto che alcuni nomi di personaggi o luoghi, sono stati cambiati per la versione italiana, adattata da Roberto De Leonardis, e mantenuti in tutta la trilogia classica:

Nome originale Nome italiano
Han Solo Ian Solo
Leia Organa Leila Organa
Darth Vader Dart Fener
Chewbacca (Chewie) Chewbecca (Ciube)
C-3PO D-3BO
R2-D2 C1-P8
Death Star Morte Nera
Sand People (Tusken Raiders) Sabbipodi (Predoni/Predatori Tusken)
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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

  • La la pronuncia del nome Leia suona un po' forzata alle orecchie del pubblico italiano per via dello iato di tre vocali di fila del nome originale, le quali sortiscono un senso di incompiutezza, facendo desiderare la presenza di una consonante in più. Viene aggiunta una "l" per compensare tale mancanza, ottenendo Leila: un nome dal suono più naturale e che si pronuncia con meno forzature, proprio perché supplisce a tale mancanza.
  • L'antieroe Han Solo, diventa un più accessibile Ian Solo, omettendo così quella "h" aspirata che il nome originale richiede di pronunciare; è una piccola modifica, ma che permette di pronunciare il nome in maniera più naturale.
  • Il copilota del Millennium Falcon Ciubaca, pronuncia originale di Chewbacca diviene invece, Ciubecca. Il nome italiano consente di rendere il giochetto di troncatura "Chewie" (pron. "ciui"), nomignolo amichevole col quale Solo si rivolge al possente Wookiee, con un simpatico Ciube, che se da un lato non consente di mantenere l'intraducibile gioco di parole (Chewie suonerebbe un po' come "masticoso", dal verbo "to chew", masticare), riesce perlomeno a trasmetterne la simpatia.
  • La vera sfida, però, deve ancora arrivare: due dei personaggi più singolari della saga non possiedono un nome, bensì delle sigle. Ci Uno - Pi Otto (C1-P8) o Artoo - Detoo (R2-D2)?
    Le sigle, in effetti, non significano nulla di particolare, ma la loro scelta non è casuale: Lucas le ha scelte per il loro suono. In particolare Artoo - Detoo (nome proprio ricavato da "Ar Too - Dee Too", pronuncia inglese di R2-D2, leggi: Ar Tiù - Di Tiù) viene scelto per l'assonanza "Artiù / Arthur": il nome vuole "umanizzare" un poco il simpatico robottino, sottolineando come Lucas lo consideri una spanna sopra gli altri droidi che popolano il film, elevandolo non solo a livello degli altri personaggi, ma addirittura a fulcro dell'intera vicenda (il droide porta, memorizzato nel suo sistema mnemonico, tutto lo schema tecnico della Morte Nera, il che lo rende fondamentale per gli scopi dell'alleanza ribelle, nonché pericolosissimo per l'Impero)[3].
  • See-Threepio (leggi: Si-Tripio) è invece solo una sigla che suona bene e risulta scorrevole quando il droide fa le sue pompose presentazioni: "I am See-Threepio, Human Cyborg Relations!".
    All'autore piace così, anche perché il sofisticato droide protocollare, che tanto si vanta delle sue capacità di comunicazione (parlare sei milioni di idiomi non è certo cosa da poco!), paradossalmente segna il passo rispetto al meno loquace, ma più empatico R2-D2, ben più capace di intendere sia gli umani, che le situazioni nelle quali si trovano.
    C - 3PO, quindi, nella sua insipidità ci sottolinea come il droide, benché antropomorfo e dorato, non goda della stessa capacità di integrazione con gli umani, propria di "Arthur", il quale, come detto, si colloca su di un livello superiore. Quando Star Wars giunge in Italia sorge subito un problema: i nomi originali dei droidi, così ben risuonanti nel contesto inglese, non rendono altrettanto bene in italiano.
    Artiù - Ditiù non ha più alcuna valenza circa le intenzioni originarie di Lucas, in quanto l'assonanza con Arthur è inarrivabile per un pubblico non anglofono; anzi, il suono è talmente bizzarro da produrre confusione, più che simpatia. Ancora meno adatto sarebbe stato Erre Due - Di Due, che non rende assolutamente il tono di simpatia immediata che l'autore si era prefissato. "Arturo", che a voler ben vedere sarebbe la traduzione che meglio avrebbe rispettato il significato del nome, è (per fortuna!) impensabile.
    Allora che fare? Bisogna restare coerenti con l'idea originaria dell'autore (vale a dire trasmettere simpatia), e contemporaneamente cercare qualcosa di non troppo distante dall'universo fantascientifico ivi rappresentato. Soluzione: c'è quell'altra sigla C -3PO; con un po' di lavoro si può creare qualcosa in armonia con le intenzioni di Lucas partendo da quella. Ci - Trè suona più aspro rispetto all'originale inglese, ma ecco che basta cambiare un numero ed accostarlo alla prima lettera per avere qualcosa di totalmente diverso: Ciuno!
    Ciuno è perfetto: si adatta bene al personaggio (uno è il numero intero più piccolo, come "piccolo" è il nostro eroe), scorre come l'originale nella pronuncia ed è molto più simpatico di Erredue. Ma Ciuno - Piò suona troncato; manca ancora qualcosa: il nome dovrebbe essere leggermente più lungo. Ciuno - Piò… Ciuno - Piòtto (C1-P8)! La nuova sigla suona come un vero nome (si noti soprattutto l'assonanza Piòtto - Pinotto), è coerente con le sigle usate nel film, e trasmette subito simpatia, come nelle intenzioni originarie dell'autore.
    Ma ora sorge un altro problema: le due sigle C1 - P8 e C - 3P0 sono troppo simili, vista anche la totale diversità morfologica tra i due modelli di droide. Inoltre, C - 3P0 continua a suonare più aspro rispetto all'originale. Soluzione: si può smussare un poco il nome senza necessariamente stravolgerlo, utilizzando consonanti dal suono più morbido rispetto a "c" e "p". In particolare, è la "c" a dare fastidio, per quel suono così lontano dall'originale. Vengono scelte la "d" e la "b", lasciando invariato il resto: è nato D -3B0, sigla che in italiano suona più elegante rispetto all'originale, e quindi ben si addice ai modi da maggiordomo inglese del nostro amico dorato.
  • Le stesse considerazioni circa l'adattamento dei nomi originali dei droidi valgono anche per la scelta del nome italiano di Darth Vader.
    Se Artoo - Detoo era stato scelto per trasmettere simpatia, Darth Vader aveva ben altro scopo: nelle intenzioni di Lucas il nome del Dark Lord doveva essere imponente e spaventoso allo stesso tempo: Vader per alcuni è la troncatura di in-vader, cioè "invasore", così come nella nuova trilogia Sidious è probabilmente la troncatura di "in-sidious", cioè insidioso, come le trame che crea restando in disparte; Vader, al contrario "invade" la scena con la sua nera figura. L'uno è la controparte dell'altro sul piano scenico; uno alla luce, l'altro nell'ombra. Per altri l'assonanza è da ricondursi a "Dark Father"(si pensi al tedesco "Vater"), con ovvi motivi ai sensi della storia.
    Di nuovo, si pone il problema di un pubblico non anglofono, per il quale Darth Vader (pronunciato "Darf Veidar") sarebbe stato più che altro bizzarro, finendo col non trasmettere ciò che l'autore si era prefissato. Qui si deve operare in modo inverso rispetto a prima: il nome "Darf" va pronunciato in maniera più dura, sostituendo quella "f" che non risulta adatta come ultima consonante del nome; "Veidar" deve diventare qualcosa di meno etereo e più incisivo. Sfruttando quello che con ogni probabilità deve essere stato un errore di pronuncia, Darth diviene "Dart", mentre Vader attraverso un cambio della radice diviene "Fener" (Vad - er, Fen - er: tre lettere in tutto), che suona decisamente meglio dell'originale inglese e ripristina l'oscura maestosità del personaggio.
    Anche in questo caso la scelta è coerente rispetto all'universo rappresentato: Dart Fener non è troppo lontano dall'originale, e sarebbe risultato adattato alle orecchie italiane.
Massimo Foschi intervistato da Andrea Razza, Giorgio Bassanelli Bisbal e Gerardo Di Cola (2012) parla del doppiaggio di Star Wars
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  • L'arma più spettacolare dell'Impero, simbolo stesso della potenza distruttiva sulla quale si basa la politica di paura di quest'ultimo, e con la quale vengono tenuti sotto controllo i vari sistemi della galassia; dalle dimensioni di una piccola luna e dotata di un potere distruttivo pari a più della metà dell'intera flotta imperiale: è l'immensa… "Stella della Morte".
    Sorpresi? Sì, perché tutti la conosciamo con un altro nome; un nome ben più terrificante e suggestivo, frutto dell'estro creativo dell'edizione italiana, in cui si è saputo trovare una sapiente alternativa per il nome di una delle creazioni più spettacolari di Lucas: "La Morte Nera"! Questo nome è l'esempio supremo di quanto l'adattamento italiano ci abbia rapito: chi, oggi, sinceramente, opterebbe per chiamarla "Stella della Morte", o col suo originale inglese "Death Star"?
    Il fascino dell'adattamento italiano è, almeno qui, indiscutibile: "Morte Nera" ha un suono terribile e sublime, nonché denso di significato. C'è un riferimento, forse inconsapevole, forse no, alla terribile epidemia di peste che decimò l'Europa medievale. Un paragone che si rivela quanto mai adatto: l'arma dell'Impero rappresenta, infatti, una terribile tragedia che sta per abbattersi sulla galassia, capace di spazzare via un intero pianeta con un solo, rapido colpo.
    Inoltre, "Morte Nera" è un termine ben più originale di "Stella della Morte", il quale oltretutto risulta poco azzeccato visto che la Death Star è un planetoide artificiale, non una stella artificiale, come il nome originario vorrebbe farci intendere.
  • Altra variazione felice la troviamo in "Sabbipodi", il nome scelto per indicare i "Sandpeople", i predoni che abitano le lande desertiche di Tatooine.
    In effetti, è difficile preferire "Gente della Sabbia" (la traduzione esatta) a "Sabbipodi", nome che risulta essere ben più fantasioso e suggestivo, e che in più si avvicina abbastanza all'originale (si noti che "Tusken Raiders", l'altro nome col quale sono conosciuti, non viene menzionato mai nella trilogia classica, ma solo nell'Episodio I e II).
  • Stesso discorso per "Quadropodi Imperiali", variante italiana di "Imperial Walkers", i temibili "Camminatori Imperiali" (così la traduzione esatta) che sferrano l'attacco la base dell'Alleanza Ribelle su Hoth.
  • «Sai parlare il "Bocce"?» Questa è la domanda esatta che Owen Lars rivolge, in inglese, a C-3PO, prima di acquistare il droide dai Javas; "can you speak Bocce?".
    Se si fosse restati fedele all'originale, rinunciando ai "famigerati" nomi inventati della versione italiana, questo sarebbe stato il prezzo da pagare. Per fortuna, un sapiente adattamento ci ha propinato un meno imbarazzante "Sai parlare il Baddi?", che riesce a mantenere l'effetto dell'originale (che si pronuncia "Bocci") senza cadere nel ridicolo, come invece avrebbe fatto quest'ultimo.
  • Nella casa di Obi-Wan Kenobi, Luke, e successivamente anche Leila in ologramma, fanno riferimento alla Guerra dei quoti. In realtà nella versione originale si riferiscono alla Guerre dei cloni, il conflitto che vediamo per la prima volta nei prequel. Nel 1977 però, la parola cloni non era di uso comune in Italia ed è stata sostituita da quoti per rendere il termine meno ostico al pubblico[4]. In realtà non si tratta di una sola guerra, ma di più guerre: l'originale è, infatti "Clone Wars", cioè al plurale.

Riedizione in DVD (1997)

  • Nella riedizione del 1997 è stata aggiunta una scena in cui Ian Solo incontra Jabba the Hutt (realizzato digitalmente) nell'hangar del Millennium Falcon. In questa sequenza, Ian è doppiato da Angelo Maggi.
  • Sempre nell'edizione del 1997, c'è una sequenza aggiunta in cui Luke Skywalker incontra l'amico Biggs Darklighter, prima dell'attacco alla Morte Nera. Nella scena, Luke è doppiato da Francesco Prando e Biggs da Maurizio Reti.

Parodie e ridoppiaggi

Ci sono tanti ridoppiaggi di questo film. Tra i più famosi c'è lo Star Whores di CarlettoFX, i piccoli video del Nido del Cuculo, il ridoppiaggio Star Balls e anche il film di Mel Brooks, Balle Spaziali. Inoltre è stato realizzato Blue Harvest, episodio lungo de I Griffin che ripercorre fedelmente la trama di Episodio IV per trarne spunti comici. Nel film Zack and Miri Make a Porno, i due protagonisti si convincono a realizzare un film pornografico riproponendo, opportunamente reinterpretata, la storia del film di Lucas.

Note

  1. Lista dei luoghi di produzione del film sull'Internet Movie Database.
  2. (EN) National Film Registry. National Film Preservation Board. URL consultato il 3 gennaio 2012.
  3. http://www.guerrestellari.net/athenaeum/stori_menucronicreativa_dopp.html
  4. La Guerra delle stelle: Il doppiaggio e l'adattamento italiano di Star Wars del '77 in GuerreStellari.net. URL consultato il 26 novembre 2008.

Collegamenti esterni

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