Un uomo da marciapiede

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Un uomo da marciapiede (1969)
Midnight Cowboy | Stati Uniti d'America
regia di John Schlesinger
113 min | colore | drammatico
una produzione Jerome Hellman
scritto da Waldo Salt

soggetto James Leo Herlihy, Waldo Salt
Current user rating: 97% (8 votes)

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Interpreti e personaggi
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Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
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Doppiatori italiani
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Doppiaggio italiano: C.D.C.
Direzione del doppiaggio: Mario Maldesi
Adattamento dialoghi italiani: {{{dialoghiitaliani}}}
Assistente al doppiaggio: {{{assistentedoppiaggio}}}
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Premi:
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Fotografia di Adam Holender
Musiche di John Barry
Effetti speciali a cura di '
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Scenografie a cura di '


« Sto camminando qui! Sto camminando qui! »
(L'escalamazione di Rizzo quando rischia di essere investito da una auto mentre attraversa la strada.)

Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) è un film del 1969 diretto da John Schlesinger, basato sull'omonimo romanzo del 1965 di James Leo Herlihy: è interpretato da Dustin Hoffman e dall'esordiente Jon Voight nel ruolo dei protagonisti.

Nel 1994 il film, già vincitore di tre premi Oscar nel 1969, è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Indice

Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

La storia può essere divisa in tre episodi:

Un cowboy a New York

Il film narra la storia di un giovane texano, Joe Buck (Jon Voight), il quale, stanco della sua vita noiosa e piena di brutti ricordi e del suo lavoro di lavapiatti in una tavola calda, decide di partire per New York. Nella Grande Mela Joe, nelle vesti di un cowboy da rodeo, spera di guadagnarsi da vivere facendo il gigolò, in quanto, per sua stessa ammissione, l'unica cosa che gli riesce bene è fare l'amore (è un ragazzone alto, biondo, e con un certo fascino, molto bravo a letto). I primi tempi a New York si rivelano però poco soddisfacenti: il fare lo spaccone lo rende ridicolo, e l'incapacità di approcciarsi alle clienti, non gli procurano soldi. La prima volta che va a letto con una donna (Sylvia Miles), ignara del suo lavoro di "stallone di professione", si rivela un disastro: infatti quando le va a chiedere il compenso la donna scoppia in lacrime e alla fine paradossalmente è Joe a darle dei soldi (per quietarla e farle passare la crisi), imbarazzato e stupito.

Joe e Rico

Un giorno Joe incontra in un bar Enrico Salvatore Rizzo (Dustin Hoffman), detto "Sozzo", anche se lui preferisce il soprannome non dispregiativo "Rico"; italoamericano, Rizzo è zoppo, figlio di un lustrascarpe, che tira avanti, malamente, con piccole truffe e raggiri. Rizzo però si presenta a Joe come un suo possibile amico: dietro pagamento di 20 dollari, gli organizza un incontro con un tale, a suo dire in grado di aiutarlo nella sua attività di accompagnatore. Come scoprirà a sue spese il presunto "intermediario" altro non è che un maniaco religioso. Da quel momento le cose per Joe vanno sempre peggio: senza soldi, è costretto a lasciare la sua camera, e i proprietari della stessa gli prendono i bagagli fino a che non potrà pagare. Davanti al giovane texano si pone anche la terribile prospettiva di tornare a fare il lavapiatti: disperato, Joe cerca di prostituirsi con gli uomini, ma il suo unico cliente è un giovane studente senza soldi.

Quasi per caso Joe ritrova Enrico all'interno di una tavola calda, su cui si getta con rabbia nel tentativo di riavere i suoi soldi: Rizzo però è al verde, ma nonostante ciò si offre di aiutare il ragazzo, ospitandolo nella sua "casa", ovvero uno scalcinato appartamento in un palazzo pericolante destinato alla demolizione. Inizia così un periodo in cui i due uomini cercano di tirare avanti dandosi vicendevolmente una mano: Joe aiuta Rico nelle sue "attività" (piccoli furti e raggiri...) mentre l'italoamericano cerca di aiutare, senza successo, il texano nel suo lavoro di "stallone". Nonostante i tentativi di "sopravvivenza urbana" dei due le cose però non vanno bene, il cibo è sempre meno, l'appartamento non offre protezioni al freddo invernale, Joe non riesce a trovare clienti, mentre Rizzo vede aggravarsi le sue già precarie condizioni di salute. Nonostante tutto tra i due si instaura una forte amicizia, che aiuta Joe a dimenticare i brutti ricordi del passato e ad Enrico la sua vita di malfermo e malato, sognando un giorno di andare in Florida.

Il party e il viaggio

Un giorno una bizzarra coppia incontra Rizzo e Joe in una tavola calda, e invita il secondo ad un party: i due uomini si ritrovano così ad una festa in un clima surreale warholesco, dove Joe incontra Shirley (Brenda Vaccaro), che accetta, su proposta di Enrico, di pagare 20 dollari per passare la notte con il giovane stallone texano. Dopo le prime difficoltà a letto, Joe, punzecchiato dalla donna sulla sua presunta omosessualità, si riprende e i due passano una notte di sesso fantastico, tanto che al mattino Shirley combina per alcuni giorni dopo un incontro tra Joe ed una sua amica. Quando però, raggiante e ottimista sul futuro, Joe torna nell'appartamento, trova Rico febbricitante e non in grado di camminare. Rizzo si rifiuta di ricevere assistenza, ma insiste per realizzare il suo sogno, andare a Miami: uno scosso Joe esce dall'appartamento, con l'intento di racimolare i soldi necessari per la corriera. Alla ricerca di un cliente, viene invitato in albergo da un certo Towny (Barnard Hughes), che però, all'ultimo minuto, si pente di quello che sta per fare e lo manda via: Joe però ha bisogno di denaro, e, dato che l'uomo, molto scosso, non gli dà che alcuni spiccioli e un medaglione di San Cristoforo (patrono dei viaggiatori), si prende il denaro con la forza, picchiando e mettendo la cornetta del telefono nella bocca dell'uomo (non è chiaro se lo uccida, e anche in seguito, su domanda esplicita di Rizzo, Joe afferma che non ne vuole parlare).

Con i soldi Joe compra due biglietti per la Florida e, caricato Rico sulla corriera, partono insieme: nonostante le condizioni di Rico, Joe cerca di fare di tutto per rendere migliore la loro situazione. Dopo che il compagno si è urinato addosso, Joe scende ad una sosta e compra vestiti nuovi per l'amico e per se stesso (abbandonando così la sua identità da cowboy): tornato sulla corriera comincia a parlare del futuro, ma poco dopo si accorge che Rico è morto. Il film si chiude con un Joe pensieroso che guarda fuori dal finestrino il paesaggio della Florida, con il corpo dell'amico vicino, mentre la corriera si appresta ad arrivare a destinazione.

Aspetti controversi

Per il 1969, anno in cui la pellicola fu distribuita, molte scene di sesso e nudità del film risultarono scioccanti, per quanto non vi fossero nudi integrali, e le scene di sesso e stupro (quello di Anne e di Joe) non mostrassero nulla di scandoloso. Di fatto però la MPAA decise di porre un X-rating (l'attuale NC-17) al film, valutazione che alcuni anni dopo sarebbe diventata distintiva dei soli prodotti dell'industria pornografica. "Un uomo da marciapiede" divenne così l'unico film di X-rating a aggiudicarsi un premio Oscar. Da rilevare comunque che nel 1970 la United Artists, la casa di produzione, ottenne il declassamento a R-rating (Restricted) della pellicola, che fece aumentare il numero di cinema che lo proiettavano.

Per l'epoca risultarono quantomeno inusuali per un film i temi dell'omosessualità esplicitamente trattati, compresa la scena al cinema in cui Joe si prostituisce con il giovane studente.

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Collegamenti con altre opere

La frase che più viene associata al film è sicuramente quella pronunciata da Enrico "Sozzo" Rizzo: "Sto camminando qui! Sto camminando qui!" (I'm walking here! I'm walking here!), quando rischia di essere investito da un'auto mentre attraversa la strada. Molto si è discusso sul fatto che la frase fosse stata o meno improvvisata, sta di fatto che divenne molto famosa, tanto che fu inserita al 27° posto tra le "AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes" (lista delle cento migliori citazioni cinematografiche di sempre tratte da film statunitensi).

Tra le tante opere che riprendono la frase ricordiamo:

  • Forrest Gump: quando il protagonista (Tom Hanks) spinge la sedia a rotelle del Tenente Dan in mezzo al traffico di Manhattan.
  • Ritorno al futuro - Parte II: quando Marty McFly Jr. esce da un bar e viene quasi investito da un'auto.
  • Apocalypto: quando alcuni taglialegna fanno cadere un albero rischiando di schiacciare il guerriero Zero Wolf.
  • Hercules: quando, mentre si trova a Tebe con l'allievo Hercules, Filottete rischia di essere investito da una biga.

Una citazione de Un uomo da marciapiede vi è anche in Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan: mentre il giornalista kazako si aggira per le strade di New York, si sente in sottofondo la canzone Everybody's Talkin' .

Premi e riconoscimenti

Il film si aggiudicò tre premi Oscar nell'edizione del 1970: miglior film, miglior regia (a John Schlesinger) e un Oscar alla migliore sceneggiatura non originale (a Waldo Salt dal romanzo di James Leo Herlihy). Tre attori ricevettero inoltre una nomination: Dustin Hoffman e Jon Voight (miglior attore) e Sylvia Miles (miglior attrice non protagonista). La nomination a Voight costituì il suo trampolino di lancio verso una brillantissima carriera cinematografica (era qui all'esordio), mentre Hoffman riceveva la seconda nomination in 2 anni, dopo l'esordio ne Il laureato.

La pellicola vinse inoltre sei Premi BAFTA e nel 1994 fu scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Collegamenti esterni

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