A.R.S. - Attori Riuniti Sincronizzatori

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.
Versione delle 09:27, 30 lug 2011, autore: Andrea Razza (Discussione | contributi)
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Nei primi mesi del 1952, alcuni doppiatori scontenti dei protagonismi di Cigoli e Panicali nella CDC e insoddisfatti dei metodi di lavoro della ODI, si scindono e danno vita ad un'altra società di doppiaggio, appunto la A.R.S. - Attori Riuniti Sincronizzatori.

In una riunione turbolenta alla Fono Roma, nella quale partecipano quasi tutti gli iscritti della ODI, i doppiatori paventano le dimissioni in blocco per mandare un segnale forte al conte Giannuzzi e ai direttori di doppiaggio, i quali da diverso tempo non rispettano la regola di utilizzare gli attori-soci. Alla fine non tutti se la sentono di aderire all'iniziativa, ma un consistente gruppo abbandona la sala per uscire definitivamente dalla ODI. In CDC, invece, i vertici stessi della cooperativa, anticipando i tempi, convocano un'assemblea straordinaria per mettere sotto accusa il presidente Augusto Incrocci e cercare un chiarimento definitivo con gli irriducibili che vogliono lasciare la società. Nessuna mediazione riesce a far rientrare la protesta.

Adolfo Geri, che ha appena finito di doppiare Gene Kelly in Un americano a Parigi, lascia la CDC, seguito da Mario Pisu, Aldo Silvani, Olinto Cristina, Gaetano Verna, Lia Orlandini, Adriana De Roberto, Evi Maltagliati e Zoe Incrocci, la quale è solidale con il padre, Augusto, dimissionario dopo gli eventi dell'assemblea. Bruno Persa, che vive un periodo di forti tensioni emotive, prende tempo, ma promette di aderire quanto prima all'iniziativa ed entrare nella una nuova formazione; Gianfranco Bellini e Renato Turi sono disponibili a seguirlo. In concomitanza, Renato Commetti, con un consistente numero di attori, esce dalla ODI. Chiede anche a Gabriella Genta, giovane attrice emergente tra le voci della società, di entrare a far parte della nuova organizzazione di doppiaggio che si sta per costituire. Ma Genta, in possesso di un contratto scritto con il conte Giannuzzi (privilegio che pochi possono vantare nella ODI), contratto che le assicura un consistente minimo garantito per un anno, non ritiene conveniente la proposta.[1] Il primo marzo 1952, il notaio Olinto de Vita raccoglie le intenzioni di Augusto Incrocci , Aldo Silvani , Gaetano Verna , Valentino Bruchi , Mario Pisu , Olinto Cristina , Adolfo Geri , Mario Ferrari di formare una nuova organizzazione di doppiaggio, denominata A.R.S. - Attori Riuniti Sincronizzatori con sede in via di Villa Emiliani, n. 10 a Roma e capitale sociale fissato in lire 580000 diviso in 580 quote da lire 1000 ciascuna. Tutti i soprannominati entrano nel primo consiglio di amministrazione tranne Pisu, il quale, però, risulta firmatario, unitamente agli altri, del contratto che è registrato a Roma il 20 marzo 1952 al n. 17355 del vol. 69 Atti Pubblici.

La reazione della CDC non si fa attendere. Il nuovo presidente subentrato ad Incrocci, Alessandro Salvini, nello stesso giorno della registrazione dell'atto che sancisce la costituzione della ARS, invia agli stabilimenti di doppiaggio della capitale una dura comunicazione con la quale si invita a non far incontrare i doppiatori della sua cooperativa con quelli della società appena formata i cui membri avrebbero «in animo di realizzare un programma di concorrenza commerciale e di disintegrare la C.D.C.», come attesta il documento riportato a margine.[2] In aprile entrano in ARS Persa, Turi e Bellini. Per la CDC è un nuovo smacco. Emilio Cigoli e Gualtiero De Angelis sono profondamente delusi e amareggiati per aver perso un compagno di lavoro e un vecchio amico come Bellini. Sta per arrivare dagli Stati Uniti Cantando sotto la pioggia per essere doppiato. La MGM pretende che Kelly abbia ancora la voce di Geri. Quindi il film deve essere dato alla ARS, così Donald O'Connor potrà essere doppiato come al solito da Bellini. Durante queste trattative Sandro Ruffini si reca nella sede della ARS a salutare i vecchi compagni di lavoro. In effetti è latore di un messaggio di Cigoli e De Angelis i quali offrono a Bellini la possibilità di rientrare in CDC. Bellini fa sapere che ciò può accadere soltanto se si permette il rientro anche di Turi e Persa. Mentre le trattative per doppiare il capolavoro di Donen e Kelly stanno per concludersi, Ruffini organizza l'incontro tra Cigoli-De Angelis e tra Bellini-Turi. L'incontro avviene al Pincio in un pomeriggio di fine maggio. I tre attori della CDC sono in macchina ad attendere l'altra che giunge in ritardo. Turi, che è alla guida, parcheggia di fianco ma vicino al marciapiede opposto. Per qualche minuto nessuno scende dalle rispettive macchine, mentre sguardi fugaci si intrecciano tra Bellini e De Angelis, che occupa il posto di fianco alla guida. Cigoli è impassibile con le mani appoggiate al volante. Ruffini scende e si avvicina alla macchina dei transfughi. Sono loro che devono andare nell'auto dei "capi" Ci si accorda per il rientro immediato di Bellini e Turi; Persa li seguirà in un secondo tempo. (Sembra la sceneggiatura dell'ennesimo film da doppiare dai protagonisti di questa vicenda. [3] ). Quando si iniziano a doppiare i primi anelli di Cantando sotto la pioggia Gianfranco Bellini è già rientrato in CDC, lasciando il compito di far recitare Donald O'Connor a Paolo Ferrari, mentre Elio Pandolfi canta per l'attore americano nell'unica canzone tradotta in italiano, Ma che fa...ma che fa.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Il periodo di Cantando sotto la pioggia.

Note

  1. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 104
  2. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 106
  3. Così è stata raccontata da uno dei protagonisti allo storico Gerardo Di Cola, cfr. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 105


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