Il settimo sigillo

(Differenze fra le revisioni)
(Creata pagina con '{{Film |titoloitaliano = Il settimo sigillo |immagine=200px |didascalia = |titolooriginale = Det sjunde inseglet |linguaoriginale= [[Lingua sved…')
 
Riga 31: Riga 31:
 
*[[Gunnar Olsson]]: Albertus Pictor, Church Painter
 
*[[Gunnar Olsson]]: Albertus Pictor, Church Painter
 
*[[Erik Strandmark]]: Jonas Skat
 
*[[Erik Strandmark]]: Jonas Skat
*[[Siv Aleros]]: [[Flagellanti|flagellante]] (non accreditato <ref>”non accreditato” significa che l’attore non compare nei titoli del film</ref>)
 
*[[Sten Ardenstam]]: Knight (non accreditato)
 
*[[Harry Asklund]]: il proprietario (non accreditato)
 
*[[Benkt-Åke Benktsson]]: [[mercante]] nella locanda (non accreditato)
 
*[[Catherine Berg]]: giovane [[donna]] inginocchiata davanti ai flagellanti (non accreditato)
 
*[[Lena Bergman]]: giovane donna inginocchiata davanti ai flagellanti (non accreditato)
 
*[[Tor Borong]]: [[contadino]] nella locanda (non accreditato)
 
*[[Gudrun Brost]]: donna nella locanda (non accreditato)
 
*[[Bengt Gillberg]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Lars Granberg]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Gunlög Hagberg]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Gun Hammargren]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Tor Isedal]]: uomo (non accreditato)
 
*[[Ulf Johansson]]: comandante dei soldati (non accreditato)
 
*[[Tommy Karlsson]]: Mikael, [[figlio]] di Jof e Maria (non accreditato)
 
*[[Uno Larsson]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Lennart Lilja]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Lars Lind]]: il giovane monaco (non accreditato)
 
*[[Monica Lindman]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Gordon Löwenadler]]: [[Cavalleria medievale|cavaliere]] (non accreditato)
 
*[[Mona Malm]]: giovane [[Gravidanza|incinta]] (non accreditato)
 
*[[Josef Norman]]: vecchio nella locanda (non accreditato)
 
*[[Gösta Prüzelius]]: uomo (non accreditato)
 
*[[Helge Sjökvist]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Georg Skarstedt]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Ragnar Sörman]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Fritjof Tall]]: uomo (non accreditato)
 
*[[Lennart Tollén]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Nils Whiten]]: vecchio rivolto al monaco (non accreditato)
 
*[[Caya Wickström]]: flagellante (non accreditato)
 
*[[Karl Widh]]: uomo  (non accreditato)
 
 
|nomedoppiatoriitaliani =
 
|nomedoppiatoriitaliani =
 
*[[Pino Locchi]]: Gunnar Bjornstrand
 
*[[Pino Locchi]]: Gunnar Bjornstrand
Riga 85: Riga 54:
 
*Fotogramas de Plata 1962 (Spagna): migliore attore straniero (Max von Sydow)
 
*Fotogramas de Plata 1962 (Spagna): migliore attore straniero (Max von Sydow)
 
}}
 
}}
{{quote|CAVALIERE: Allora la vita è un assurdo orrore! Nessuno può vivere con la morte davanti agli occhi sapendo che tutto è nulla.<br>MORTE: La maggior parte della gente non pensa né alla Morte né al nulla.|[[Ingmar Bergman]], da ''Il settimo sigillo''<ref>.[[Ingmar Bergman]], ''Il settimo sigillo'', Iperborea, Milano 1994, p.28</ref>}}
+
{{quote|La maggior parte della gente non pensa né alla morte né al nulla.|La Morte}}
 
'''''Il settimo sigillo''''' (''Det sjunde inseglet'') è un film svedese del [[1957]] diretto da [[Ingmar Bergman]], trasposizione cinematografica della ''piéce'' teatrale ''Pittura su legno'' (''Trämålning'') che lo stesso Bergman aveva scritto nel [[1955]] per la sua compagnia di attori teatrali. Il film fu girato a Hovs Hallar, nella riserva naturale di Scania, dove in seguito si tennero le riprese, a cura dello stesso regista, del film ''[[L'ora del lupo]]''.
 
'''''Il settimo sigillo''''' (''Det sjunde inseglet'') è un film svedese del [[1957]] diretto da [[Ingmar Bergman]], trasposizione cinematografica della ''piéce'' teatrale ''Pittura su legno'' (''Trämålning'') che lo stesso Bergman aveva scritto nel [[1955]] per la sua compagnia di attori teatrali. Il film fu girato a Hovs Hallar, nella riserva naturale di Scania, dove in seguito si tennero le riprese, a cura dello stesso regista, del film ''[[L'ora del lupo]]''.
  
Riga 118: Riga 87:
 
Alla buona riuscita del film contribuì il cast, composto da [[Max von Sydow]], uscito dalla scuola d'arte di [[Stoccolma]], nelle vesti del protagonista, da una brillante [[Bibi Andersson]] alla sua prima esperienza e da [[Nils Poppe]], attore comico, alle prese per la prima volta in un ruolo drammatico.
 
Alla buona riuscita del film contribuì il cast, composto da [[Max von Sydow]], uscito dalla scuola d'arte di [[Stoccolma]], nelle vesti del protagonista, da una brillante [[Bibi Andersson]] alla sua prima esperienza e da [[Nils Poppe]], attore comico, alle prese per la prima volta in un ruolo drammatico.
  
 +
[[Immagine:Ilsettimosigillo-2.jpg|900px]]
  
 
==Influenza culturale==
 
==Influenza culturale==

Versione delle 00:37, 17 gen 2010


{{{immagine2}}}
Ilsettimosigillo.jpg

Il settimo sigillo (1957)
Det sjunde inseglet | Svezia
regia di Ingmar Bergman
96 min (USA:92’) | B/N | drammatico
una produzione Allan Ekelund
scritto da Ingmar Bergman

soggetto Ingmar Bergman
da un suo lavoro teatrale
Current user rating: 76% (6 votes)

 You need to enable Javascript to vote

Pix.gif
Pix.gif
Pix.gif
Pix.gif
Pix.gif
Interpreti e personaggi
{{{attori}}}
Doppiatori originali
{{{doppiatorioriginali}}}
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
{{{doppiatoriitaliani}}}
Doppiatori italiani
Doppiatori trailer
{{{trailer}}}
Doppiaggio italiano: {{{doppiaggioitaliano}}}
Direzione del doppiaggio: {{{direzionedoppiaggio}}}
Adattamento dialoghi italiani: {{{dialoghiitaliani}}}
Assistente al doppiaggio: {{{assistentedoppiaggio}}}
Fonico di doppiaggio: {{{fonicodoppiaggio}}}
Fonico di mix: {{{fonicomix}}}
Sonorizzazione: {{{sonorizzazione}}}
Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
Supervisione artistica: {{{supervisioneartistica}}}
Sincronizzazione: {{{sincronizzazione}}}
Fotografia di {{{fotografo}}}
Musiche di {{{musicista}}}
Effetti speciali a cura di {{{effettispeciali}}}
Montaggio di {{{montatore}}}
Scenografie a cura di {{{scenografo}}}
Premi:
{{{premi}}}
Fotografia di Gunnar Fischer
Musiche di Erik Nordgren
Effetti speciali a cura di {{{nomeeffettispeciali}}}
Montaggio di {{{nomemontatore}}}
Scenografie a cura di P.A. Lundgren
Premi:
*Festival di Cannes 1957: Premio Speciale della Giuria (ex aequo con I dannati di Varsavia di Andrzej Wajda)
  • Nastro d'Argento 1961: regista del miglior film straniero
  • Cinema Writers Circle Awards 1962 (Spagna): migliore film straniero
  • Fotogramas de Plata 1962 (Spagna): migliore attore straniero (Max von Sydow)


« La maggior parte della gente non pensa né alla morte né al nulla. »
(La Morte)

Il settimo sigillo (Det sjunde inseglet) è un film svedese del 1957 diretto da Ingmar Bergman, trasposizione cinematografica della piéce teatrale Pittura su legno (Trämålning) che lo stesso Bergman aveva scritto nel 1955 per la sua compagnia di attori teatrali. Il film fu girato a Hovs Hallar, nella riserva naturale di Scania, dove in seguito si tennero le riprese, a cura dello stesso regista, del film L'ora del lupo.

Presentato in concorso al 10° Festival di Cannes, il film vinse il Premio Speciale della Giuria, ex aequo con I dannati di Varsavia di Andrzej Wajda.

Indice

Trama

Stop hand.png

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

La pellicola inizia con una frase tratta dall'Apocalisse di San Giovanni: «Quando l'agnello aperse il settimo sigillo nel cielo si fece un silenzio di circa mezz'ora e vidi i sette angeli che stavano dinnanzi a Dio e furono loro date sette trombe» (Apocalisse, 8,I).

In una Danimarca dove imperversano peste e disperazione - vengono nominate Roskilde ed Elsinore - torna dalle crociate in Terra Santa il nobile cavaliere Antonius Block. Sulla spiaggia, al suo arrivo, trova ad attenderlo la Morte, che ha scelto quel momento per portarlo via. Il cavaliere decide di sfidarla a scacchi. La partita si svolge nel corso di vari incontri tra Block e la Morte.

Durante la partita, Antonius ed il suo scudiero Jons, attraversando la Danimarca, incontrano molte persone, le quali, prese dalla paura della morte, si sottopongono a violente pratiche per l'espiazione dei propri peccati, ed altri che inseguono gli ultimi piaceri prima della fine.

Il cavaliere s'imbatte anche in una famiglia di saltimbanchi, che sembrano non accorgersi della tragedia che li circonda, uniti solo dall'amore reciproco e da un sincero rispetto. Questo incontro aiuterà Antonius a ritrovare la fede e l'unione con Dio. Allora egli accetta di morire sacrificandosi per la coppia di innamorati.

La morte non vince la partita con Antonius ad armi pari. È infatti Antonius che lascia la possibilità alla morte di modificare la disposizione dei pezzi sulla scacchiera; infatti, con un movimento del braccio, il cavaliere colpisce intenzionalmente la scacchiera facendo cadere alcuni pezzi, che la morte sposterà in maniera tale da poter vincere. Tutto ciò per lasciare la possibilità all'attore ed alla sua famiglia di scappare.

Più che il tema del trapasso, questo film ci pone di fronte ad un interrogativo più grande, e cioè il rapporto tra l'uomo e l'onnipotente, di fronte alla caducità della vita, attraverso un percorso che porta il protagonista a confrontarsi con la paura e la disperazione degli uomini di fronte alla morte, un timore che è anche sinonimo della mancanza di fede.
Il messaggio del film è che la fede vince anche la morte, che è anche il messaggio originario dell'Apocalisse [1]

Analisi del film

Tutta la problematica esistenziale del cinema di Bergman viene espressa in questo film che inaugura la tematica religiosa, anticipa il tema dello specchio, quella dell'uomo che non comprende il valore del suo essere uomo e quello della paura.

I personaggi centrali del film sono il Cavaliere che possiede la fede ma è assalito dal dubbio e lo scudiero materialista e indifferente. Il Cavaliere, che ritorna deluso dalla Crociata, attraversa un periodo di crisi e confidandosi con il monaco, che in realtà è la Morte travestita , dice che il suo cuore è vuoto come uno specchio, pieno di paura e indifferenza verso i suoi irriconoscibili simili e alla domanda della Morte: "Non credi che sarebbe meglio morire?" il Cavaliere risponde che l'ignoto lo atterrisce e che vorrebbe avere la certezza dell'esistenza di Dio perché se Dio non esiste l'intera esistenza è un vuoto senza fine.

Come scrive Nino Ghelli[2] "L'autentico significato del film consiste nella rinuncia da parte dell'autore a fornire una risposta univoca all'angoscioso problema del crociato: egli ne ha invece adombrata una soluzione nella salvezza della Grazia che assiste i semplici. Una speranza, quindi, e al tempo stesso un monito".

Tutto il film è di grande suggestione e Bergman usa in modo magistrale le luci e le ombre come nella scena dove il Cavaliere gioca con la Morte agli scacchi. Il bianco e il nero della scacchiera vengono presentati con un forte contrasto di ombre e luci nelle sequenze che illustrano simbolicamente i sigilli dell'Apocalisse.

Alla buona riuscita del film contribuì il cast, composto da Max von Sydow, uscito dalla scuola d'arte di Stoccolma, nelle vesti del protagonista, da una brillante Bibi Andersson alla sua prima esperienza e da Nils Poppe, attore comico, alle prese per la prima volta in un ruolo drammatico.

Ilsettimosigillo-2.jpg

Influenza culturale

  • Nel film Brancaleone alle Crociate, di Mario Monicelli, il protagonista dialoga e duella con la Morte che pretende la sua vita; la lotta per la salvezza dell'anima tra cavaliere crociato - morte sembra una chiara citazione del film di Bergman, ma Monicelli non ha mai confermato questa tesi.
  • Nel 1983 il Micheal Schenker Group gira il video di Rock will never die. Tra i protagonisti del video c'è anche la famosa "morte".
  • Nel 1993 il film Last Action Hero di John McTiernan cita il film di Bergman nel finale. Il biglietto magico che dà vita agli eventi del film, finisce in un cinema dove stanno proiettando Il Settimo Sigillo: la Morte (interpretata da Ian McKellen) interrompe la partita a scacchi e scende dallo schermo per seminare il panico in città e contrapporsi all'Eroe del film (Arnold Schwarzenegger).
  • Il film di Woody Allen Amore e guerra cita il finale nel film, infatti il protagonista alla fine del film balla assieme alla Morte; inoltre Woody Allen ha dichiarato più volte di considerare Ingmar Bergman come il più grande genio della storia del cinema. Lo stesso Allen inscena nella sua breve piece teatrale "La Morte Bussa" una partita a ramino tra il protagonista e una morte pasticciona.
  • Numerose anche le parodie nei programmi tv. Nel 2008 all'interno di Mai dire Martedì, Emilio Gatto e Alessandro Cantarella hanno interpretato la morte e il suo sfidante in L'ottavo sigillo.
  • Il fumetto di Tiziano Sclavi "Dylan Dog numero 66: Partita con la morte" è una lunga citazione del film, ma con alcuni colpi di scena importanti... la partita è truccata?


Note

  1. Avvenire, 10 maggio 2009.
  2. Nino Ghelli, Il settimo sigillo, "Rivista del cinematografo", n. 3, 1960, pag. 96

Bibliografia


Collegamenti esterni

  • cinema Portale Cinema: accedi alle voci de enciclopediadeldoppiaggio che trattano di cinema


Strumenti personali
Namespace
Varianti
Azioni
Navigazione
DOPPIAGGIO
INDICI A-Z
Strumenti