Solvejg D'Assunta

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«A noi non ci dai niente?». È con questa battuta rivolta ad [[Aldo Fabrizi]] che Solveig D'Assunta fa il suo esordio nel mondo del cinema all'età di sei anni. Il film è ''[[Natale al campo 119]]'' di Pietro Francisci. Gli altri interpreti sono [[Vittorio De Sica]], [[Ave Ninchi]], [[Peppino De Filippo]] e il padre di Solveig, [[Rocco D'Assunta|Rocco]], nella parte del siciliano. Ci sono anche Aldo Fiorelli doppiato da [[Stefano Sibaldi]], Massimo Girotti da [[Carlo Romano]] e Alberto Rabagliati da [[Giulio Panicali]]. La voce narrante è di [[Vittorio Cramer]]. Solveig si trova immediatamente immersa nel mondo della finzione cinematografica, un mondo che non abbandonerà più<ref>G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", p. 299</ref>.  
 
Figlia d'arte anche la madre, [[Marcella Andreani]], è attrice nasce a Roma. Nel 1956, mentre frequenta l'Accademia di Arte Drammatica di Silvio D'Amico, è scritturata da Peppino De Filippo per interpretare al suo fianco ''I nostri cari bambini'' di Nicola Manzari. Suo malgrado lascia gli studi, ma la sua scuola sarà il palcoscenico e i suoi insegnanti i suoi genitori con i quali reciterà in tante occasioni. L'anno successivo partecipa al programma televisivo ''La via del successo'' con Walter Chiari. Interpreta accanto a Erminio Macario e Marisa Del Frate la commedia musicale ''Chiamate Arturo 777'' di Corbucci e Grimaldi. Presenta insieme a Corrado per un lungo periodo ''Gran Varietà''. È diretta da Rosso di San Secondo in ''La bella addormentata''. È protagonista in ''Nuda no, mettiti gli occhiali'' con Aldo Fabrizi.<br />
 
Figlia d'arte anche la madre, [[Marcella Andreani]], è attrice nasce a Roma. Nel 1956, mentre frequenta l'Accademia di Arte Drammatica di Silvio D'Amico, è scritturata da Peppino De Filippo per interpretare al suo fianco ''I nostri cari bambini'' di Nicola Manzari. Suo malgrado lascia gli studi, ma la sua scuola sarà il palcoscenico e i suoi insegnanti i suoi genitori con i quali reciterà in tante occasioni. L'anno successivo partecipa al programma televisivo ''La via del successo'' con Walter Chiari. Interpreta accanto a Erminio Macario e Marisa Del Frate la commedia musicale ''Chiamate Arturo 777'' di Corbucci e Grimaldi. Presenta insieme a Corrado per un lungo periodo ''Gran Varietà''. È diretta da Rosso di San Secondo in ''La bella addormentata''. È protagonista in ''Nuda no, mettiti gli occhiali'' con Aldo Fabrizi.<br />
Nel [[1960]] in ''[[Chi si ferma è perduto]]'' di Sergio Corbucci è ancora accanto a Peppino de Filippo e a Totò. L'anno successivo [[Luchino Visconti]] e [[Mario Maldesi]] la scelgono tra 200 aspiranti per doppiare Claudia Cardinale ne ''[[II Gattopardo]]''<ref>''ibidem''</ref>. In sala di registrazione le sono accanto [[Corrado Gaipa]] che presta la voce a Burt Lancaster, [[Carlo Sabatini]] a Alain Delon e [[Lando Buzzanca]] a Serge Reggiani. <br />
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Nel [[1960]] in ''[[Chi si ferma è perduto]]'' di Sergio Corbucci è ancora accanto a Peppino de Filippo e a Totò. L'anno successivo [[Luchino Visconti]] e [[Mario Maldesi]] la scelgono tra 200 aspiranti per doppiare Claudia Cardinale ne ''[[Il Gattopardo]]''<ref>''ibidem''</ref>. In sala di registrazione le sono accanto [[Corrado Gaipa]] che presta la voce a Burt Lancaster, [[Carlo Sabatini]] a Alain Delon e [[Lando Buzzanca]] a Serge Reggiani. <br />
  
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* '''[[Madeline Khan]]''' in ''[[A proposito di omicidi...]]'' (Carmen Montenegro)

Versione attuale delle 21:17, 29 giu 2012

(Solvejg D'Assunta doppia Linda Lavin nel telefilm Alice, nel 1985 )

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Solvejg D'Assunta


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Solvejg D'Assunta, nata Anna Maria (Roma, 1º aprile 1941), è un'attrice e doppiatrice italiana.

Scheda a cura di Gerardo Di Cola e Andrea Razza

Indice

L'esordio al cinema e in televisione da giovanissima

Solvejg D'Assunta in La ragazza del bersagliere (1967), di Alessandro Blasetti

«A noi non ci dai niente?». È con questa battuta rivolta ad Aldo Fabrizi che Solveig D'Assunta fa il suo esordio nel mondo del cinema all'età di sei anni. Il film è Natale al campo 119 di Pietro Francisci. Gli altri interpreti sono Vittorio De Sica, Ave Ninchi, Peppino De Filippo e il padre di Solveig, Rocco, nella parte del siciliano. Ci sono anche Aldo Fiorelli doppiato da Stefano Sibaldi, Massimo Girotti da Carlo Romano e Alberto Rabagliati da Giulio Panicali. La voce narrante è di Vittorio Cramer. Solveig si trova immediatamente immersa nel mondo della finzione cinematografica, un mondo che non abbandonerà più[1]. Figlia d'arte anche la madre, Marcella Andreani, è attrice nasce a Roma. Nel 1956, mentre frequenta l'Accademia di Arte Drammatica di Silvio D'Amico, è scritturata da Peppino De Filippo per interpretare al suo fianco I nostri cari bambini di Nicola Manzari. Suo malgrado lascia gli studi, ma la sua scuola sarà il palcoscenico e i suoi insegnanti i suoi genitori con i quali reciterà in tante occasioni. L'anno successivo partecipa al programma televisivo La via del successo con Walter Chiari. Interpreta accanto a Erminio Macario e Marisa Del Frate la commedia musicale Chiamate Arturo 777 di Corbucci e Grimaldi. Presenta insieme a Corrado per un lungo periodo Gran Varietà. È diretta da Rosso di San Secondo in La bella addormentata. È protagonista in Nuda no, mettiti gli occhiali con Aldo Fabrizi.
Nel 1960 in Chi si ferma è perduto di Sergio Corbucci è ancora accanto a Peppino de Filippo e a Totò. L'anno successivo Luchino Visconti e Mario Maldesi la scelgono tra 200 aspiranti per doppiare Claudia Cardinale ne Il Gattopardo[2]. In sala di registrazione le sono accanto Corrado Gaipa che presta la voce a Burt Lancaster, Carlo Sabatini a Alain Delon e Lando Buzzanca a Serge Reggiani.

Dal teatro al doppiaggio

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Tra i tanti lavori per la televisione recita con Paola Pitagora in La balia di Luigi Pirandello. Per la radio conduce Avanti tutta.
In teatro è protagonista insieme a Milva e Gino Bramieri nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Angeli in bandiera. Accanto a Johnny Dorelli e Catherine Spaak prende parte alla commedia musicale americana Promesse promesse. Con Enzo Cerusico e Lucy nel musical Charlie Brown adattato da Maurizio Costanzo. Quando nasce il suo unico figlio, Massimiliano - già doppiatore e oggi ballerino, avuto dall'attore e doppiatore Marzio Margine - si dedica con maggiore continuità al doppiaggio. Con diversi colleghi provenienti dalle maggiori organizzazioni degli anni '60 fonda la CVD. Siamo nel 1970. Lei viene dalla SAS. Federico Fellini la chiama al doppiaggio dei suoi personaggi femminili più caratteristici, è la tabaccaia (Maria Antonietta Beluzzi) in Amarcord; in Roma dà la voce a cinque prostitute del bordello: ne ‪Il Casanova di Federico Fellini‬ è la Gigantessa e la Tedesca, ne La città delle donne è Ollio e doppia altri tre personaggi minori, in Prova d'orchestra è la voce della flautista. Fellini la vuole anche quando la post-sincronizzazione è appannaggio di un altra cooperativa. Accade, per esempio, per E la nave va dove richiede la sua voce e quella di Oreste Lionello, essendo il doppiaggio affidato alla CDC[3].
La sua attività di doppiatrice si intensifica alla fine degli anni '70, D'Assunta diventa anche direttrice di doppiaggio (Ombre e nebbia, Mariti e mogli), ma è soprattutto prestare la voce che le dà soddisfazione e divertimento[4]. Nel film di Alessandro Blasetti Liolà del 1963 con Ugo Tognazzi Solveig, oltre ad interpretare la parte di Rosa, presta la voce ad Anouk Aimée (Mita) e Giovanna Ralli (Tuzza). Con questo doppiaggio diretto da Carlo Baccarini, D'Assunta offre una dimostrazione delle sue potenzialità vocali e recitative, aderendo perfettamente alle due recitazioni senza alterare platealmente i timbri, ma solo agendo sul modo di recitare. Pur ritenendolo un lavoro di servizio che mai deve prevaricare l'esistente svolge l'attività di doppiatrice con la stessa carica di creatività che infonde quando è sul palcoscenico[5]. La sua filosofia di vita, improntata alla ricerca del positivo nella realtà di ogni cosa, la obbliga a dare sempre il meglio di sé. La sua voce diventa popolare quando incontra il volto di Sally Spectra in Beautiful: con una timbrica marcata riesce a caratterizzare una recitazione dalle poche sfumature come propongono quasi tutti i personaggi delle micidiali telenovelas.

Nel 2007 ha lasciato l'Italia e il mondo del doppiaggio, trasferendosi all'estero.
Ha fondato l’associazione "Viva il teatro", il cui scopo è quello di unire recitazione e danza per un teatro di emozioni. Con questa compagnia, per la regia del marito Marzio Margine, ha messo in scena Tragedia, con testi di Eschilo, Sofocle ed Euripide, e L'amore violato.

Doppiatrice

Cinema

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Film Cinema
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Film d'animazione

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Film d'animazione
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Film TV

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Film TV e Miniserie
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Telefilm

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Telefilm
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Soap Opera e Telenovelas

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Soap Opera e Telenovelas
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Radio

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Radio
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  • Varietà: Gran varietà, con Corrado
  • Varietà per gli italiani all'estero: Avanti tutta
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Cartoni animati

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Cartoni animati
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Altre attività di doppiaggio

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Direzione del doppiaggio
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Attrice

Cinema

Televisione

Teatro

  • I nostri cari bambini, di Nicola Manzari, con Peppino De Filippo
  • Chiamate Arturo 777, con Erminio Macario e Marisa del Frate
  • Nuda no, mettiti gli occhiali, con Aldo Fabrizi
  • Puff (1968)
  • Angeli in bandiera, di Garinei e Giovannini, con Milva e Gino Bramieri
  • Promesse promesse, con Johnny Dorelli e Catherine Spaak
  • Charlie Brown, di Maurizio Costanzo, con Enzo Cerusico, nel ruolo di Lucy
  • La vita comincia ogni mattina, con Gino Bramieri
  • La bottega del caffè, di Carlo Goldoni
  • La balia, di Luigi Pirandello, con Paola Pitagora
  • Storia d'amore e d'anarchia, regia di Lina Vertmuller, con Giuliana De Sio
  • Non sono solo Sally Spectra, regia di Marzio Margine
  • Improvvisamente l'estate scorsa, regia di Giuseppe Patroni Griffi, con Rossella Falk

Note

  1. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", p. 299
  2. ibidem
  3. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", p. 300
  4. ibidem
  5. ibidem
  6. (s.4)

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