La classe operaia va in paradiso

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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La classe operaia va in paradiso (1971)
{{{titolooriginale}}} | Italia
regia di Elio Petri
112 min | colore | drammatico, politico, satira
una produzione Ugo Tucci
scritto da Elio Petri, Ugo Pirro

soggetto Elio Petri, Ugo Pirro
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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Doppiatori italiani
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Doppiaggio italiano: {{{doppiaggioitaliano}}}
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Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
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Fotografia di Luigi Kuveiller
Musiche di Ennio Morricone
Effetti speciali a cura di '
Montaggio di Ruggero Mastroianni
Scenografie a cura di Dante Ferretti
Premi:
*Festival di Cannes 1972: Grand Prix, Menzione Speciale (Gian Maria Volontè)
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Premi:
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La classe operaia va in paradiso è un film del 1971 diretto da Elio Petri, scritto con Ugo Pirro, vincitore del Grand Prix per il miglior film al Festival di Cannes 1972.[1]

Un film che entra nella fabbrica italiana degli anni settanta, per raccontare il rapporto alienato degli operai con la macchina e i tempi di produzione e allo stesso tempo esce al di fuori della fabbrica. Fuori dai cancelli per accusare sia il movimento studentesco, spesso troppo distante e 'astratto' dai reali problemi degli operai, che i sindacati, spesso invece collusi con i padroni con cui concertano e decidono della vita degli operai stessi, per arrivare fin dentro le case, evidenziando come l'alienazione dell'uomo-macchina continui anche nella vita di tutti giorni contaminando i rapporti personali.

Trama

Ludovico Massa, detto Lulù, è un uomo di 31 anni con due famiglie da mantenere ed è un operaio con alle spalle già 15 anni di fabbrica, due intossicazioni da vernice e un'ulcera. Sostenitore e stakanovista del lavoro a cottimo grazie al quale, lavorando a ritmi infernali, riesce a permettersi l'automobile e altri inutili beni di consumo, Lulù è amato dai padroni che lo utilizzano per stabilire i ritmi ottimali di produzione ma odiato dagli altri operai della fabbrica per il suo eccessivo servilismo. Tuttavia, non è contento della sua situazione, i ritmi di lavoro sono talmente sfiancanti che arrivato a casa riesce solo a mangiare e ad annichilirsi davanti alla televisione, nessuna vita sociale, nessun dialogo con i propri cari, non riesce neppure più ad avere rapporti con la compagna. La sua vita continua in questa totale alienazione..

Note

  1. (EN) Awards 1972. festival-cannes.fr. URL consultato il 17 giugno 2011.

Collegamenti esterni

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