Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


Ladesolazionedismaug-2.jpg
Ladesolazionedismaug.jpg

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (2013)
The Hobbit: The Desolation of Smaug | Nuova Zelanda
regia di Peter Jackson
161 min(versione cinematografica)[1], 186 min(versione estesa)[2] [3] | colore | fantastico
una produzione Peter Jackson, Fran Walsh, Carolynne Cunningham, , Zane Weiner
scritto da Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens, Guillermo del Toro

soggetto J. R. R. Tolkien (romanzo)
Current user rating: 0% (0 votes)

 You need to enable Javascript to vote

Pix.gif
Pix.gif
Pix.gif
Pix.gif
Pix.gif
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Interpreti e personaggi
{{{nomeattori}}}
Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
{{{nomedoppiatoriitaliani}}}
Doppiatori trailer
{{{trailer}}}
Doppiaggio italiano: Technicolor spa
Direzione del doppiaggio: Francesco Vairano
Adattamento dialoghi italiani: Francesco Vairano
Assistente al doppiaggio: Silvia Menozzi
Fonico di doppiaggio: Vincenzo Mandara
Fonico di mix: Giovanni Palotto
Sonorizzazione:
Edizione italiana:
Supervisione artistica:
Sincronizzazione:
Fotografia di Andrew Lesnie
Musiche di Howard Shore
Montaggio di {{{montatore}}}
Scenografie a cura di Alan Lee, John Howe, Dan Hennah
Premi:
Fotografia di {{{nomefotografo}}}
Musiche di {{{nomemusicista}}}
Effetti speciali a cura di {{{nomeeffettispeciali}}}
Montaggio di {{{nomemontatore}}}
Scenografie a cura di {{{nomescenografo}}}
Premi:
{{{nomepremi}}}


« Io sono fuoco... Io sono... Morte »
(Smaug)

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (The Hobbit: The Desolation of Smaug) è un film del 2013, scritto, diretto e prodotto da Peter Jackson. È la seconda pellicola della trilogia de Lo Hobbit, prequel[4] della trilogia de Il Signore degli Anelli, sempre diretta da Jackson. Tratto dalla parte centrale del romanzo Lo Hobbit e dalle Appendici de Il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien, il film è uscito distribuito dalla Warner Bros. il 13 dicembre 2013 negli Stati Uniti d'America[5] mentre, con un giorno d'anticipo, il 12 dicembre 2013, in Italia. Il film è preceduto da Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012) e proseguirà con Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate (2014).

Come accaduto per il primo film, la pellicola è distribuita nelle sale in quattro versioni differenti: 2D, 3D, HFR 3D e IMAX 3D.

Il film ha ottenuto 3 nomination agli Oscar 2014.

Scheda di Marco Bonardelli

Indice

Trama

Thorin Scudodiquercia giunge al villaggio di Brea per indagare sulla scomparsa di suo padre Thráin. Nella locanda nota come "Il Puledro Impennato" Thorin viene avvicinato dallo stregone Gandalf il Grigio. Questi tenta di convincere Thorin a liberare l'antico reame di Erebor dal malvagio drago Smaug, come aveva precedentemente proposto a Thráin prima della scomparsa di quest'ultimo. Dopo aver scoperto l'esistenza di una taglia sulla sua testa, Thorin decide di convocare i suoi parenti nani per liberare Erebor. Tuttavia, Gandalf suggerisce di arruolare anche uno Hobbit per fare da "scassinatore" e recuperare l'Arkengemma (tale oggetto può riunire tutti e 7 i regni dei nani, i quali avrebbero potuto muovere guerra contro Smaug): quello hobbit sarà Bilbo Baggins.

12 mesi dopo (e subito dopo gli eventi del primo film) Bilbo, Gandalf e la compagnia dei 13 nani guidata da Thorin stanno ancora cercando di sfuggire al gruppo di orchi capitanati da Azog….

Differenze tra il libro e il film

Il film, pur basandosi sull'opera di Tolkien, in realtà si prende come ogni adattamento alcune licenze, mantenendo comunque lo spirito narrativo del libro.

  • L'elfa Tauriel è esclusivamente inventata dal regista per il film, nel libro tale personaggio non esiste.
  • Legolas non è presente nel libro, ma è stato inserito nel film per fare da collegamento con la trilogia de Il Signore degli Anelli e in quanto figlio di Re Thranduil (che invece nel libro compariva). Peter Jackson ha spiegato che la presenza di Legolas nel film è legittima, perché all'epoca in cui è ambientato il libro, Legolas era appunto già nato e adulto e quindi doveva essere presente, sebbene nel libro non venga citato perché Tolkien non lo aveva ancora inventato.
  • Nel libro Gandalf esorta i nani ad entrare due per volta ogni cinque minuti nella casa di Beorn in quanto il muta-pelle non prova simpatia nei confronti dei nani o di ospiti inattesi, e successivamente soggiornano nella sua dimora per un paio di notti.
  • I nani e Bilbo vagano nel Bosco Atro per diversi giorni, fino a rischiare di morire di fame e sete; vengono tenuti prigionieri dagli elfi per 1-2 settimane; restano a Pontelagolungo per giorni prima di partire per la montagna; anche l'esplorazione esterna di Erebor copre l'arco di diversi giorni. Nel film, i tempi sono stati notevolmente accorciati.
  • Nel film viene detto che chi possiede l'Arkengemma può riunire tutti i 7 reami dei nani e farli marciare uniti contro il male ed è per questo che, nel prologo, Gandalf consiglia a Thorin di munirsi di uno scassinatore per recuperarla e, in un secondo momento, muovere guerra con un vasto esercito contro Smaug. Sempre nel film, appena si apre l'entrata segreta di Erebor, a Bilbo viene subito dato il compito di recuperare la preziosa pietra. Nel libro, invece, Bilbo non ha un compito così specifico se non quello di aprire la porta e trafugare più oro possibile, inoltre all'Arkengemma non viene dato il potere di riunificare i popoli dei nani.
  • Il mutapelle Beorn nella versione cinematografica ha una parte marginale, mentre nel libro ha un ruolo molto importante. Beorn è stato il più sacrificato dei personaggi durante la post-produzione della pellicola. Nonostante ciò, la co-sceneggiatrice Philippa Boyens ha confermato che il ruolo di Beorn verrà molto approfondito nella versione estesa del film con una sotto trama a lui dedicata, che approfondirà con molto più materiale inedito il personaggio.
  • Nel film Beorn afferma di essere rimasto l'unico della sua stirpe, mentre nel libro sono presenti altri uomini capaci di trasformarsi in orso, coi quali si riunisce di notte.
  • Nella versione cinematografica del film, Bombur non si addormenta cadendo nel fiume di Bosco Atro, cosa che invece nel libro accade; tale scena, infatti, è stata rimossa in post-produzione e sarà presente nella versione estesa[6].
  • Nel film i nani perdono senza volerlo il sentiero nel Bosco Atro, nel libro invece si avventurano volontariamente fuori dal sentiero per andare verso il fuoco del banchetto di un gruppo di elfi silvani, i quali però spariscono ogni volta prima che gli stranieri possano avvicinarsi di più.
  • Mentre vengono attaccati dai ragni giganti Bilbo è costretto a rivelare ai suoi compagni dell'anello per salvare i suoi compagni.
  • Nel libro Thorin è il primo a venir catturato dagli elfi silvani, e successivamente vengono imprigionati anche i suoi compagni a sua insaputa, in celle molto lontane tra di loro. Nel film vengono catturati tutti insieme mentre Bilbo attacca i ragni, e posti in celle adiacenti.
  • Nel film, durante il colloquio con Thorin, Re Thranduil intuisce subito la missione dei nani e offre il suo aiuto in cambio di una parte del tesoro. Nel libro, invece, il re elfico non riesce a capire né a farsi svelare le intenzioni dei nani se non quando questi arrivano a Pontelagolungo, palesando alla popolazione la loro missione. In tale occasione, comunque, Thranduil afferma che se i Nani vorranno passare per il suo regno, dovranno cedergli una parte del tesoro.
  • Nel libro la fuga dei nani nei barili avviene ad insaputa di tutti, anche perché i barili dei nani sono e rimangono chiusi per tutto il tragitto sul fiume. Nel film essa viene subito scoperta. Inesistenti sono anche gli scontri con gli orchi durante la fuga medesima e a Pontelagolungo, e di fatto anche l'interrogatorio di Thranduil ad un orco.
  • Nel libro, a differenza del film, Bard non scorta i nani a Pontelagolungo: i nani entrano di nascosto nella città trasportati all'interno delle botti dagli zatterieri elfici, ma poi vengono accolti festosamente dal Governatore, che benedice la loro impresa (cosa che avverrà anche nel film quando i nani saranno scoperti).
  • Bard, nel romanzo, non è un chiattaiolo, ma un cittadino di Pontelagolungo bravo con l'arco, e compare solo quando Smaug attacca la città, quindi non ospita i nani nella sua casa e non viene imprigionato dal Governatore. Nel film, pone delle obiezioni riguardo all'impresa dei Nani dinanzi al Governatore; nel romanzo, invece, maledice la loro impresa dopo che ha ucciso il Drago. Inoltre, nel libro Bard è vedovo ed ha un solo figlio maschio, Bain, mentre nel film è vedovo come nel libro, ma ha tre figli, Bain e due femmine, Sigrid e Tilda.
  • Nel libro, Kíli non viene ferito, quindi la Compagnia non si divide a Pontelagolungo.
  • Nel libro, l'attacco a Dol Guldur di Gandalf non è narrato direttamente, anche se viene menzionato.
  • Nel libro la freccia nera di Bard è un'antica freccia per arco tramandata all'interno della sua famiglia. Nel film le frecce nere sono delle grosse frecce fatte apposta in antichità per uccidere i draghi e vengono montate su enormi balestre sulle mura o torri delle cittadelle (sebbene gli sia stata tramandata comunque dai suoi avi).
  • Nel libro Bilbo ruba una coppa durante la sua prima visita all'interno di Erebor, risvegliando così senza saperlo il drago, che distrugge dall'esterno l'entrata segreta. Nella sua seconda visita Bilbo discute con Smaug, e si salva di nuovo grazie all'anello. Nel film Bilbo raccoglie una coppa venendo così scoperto dal drago, e in suo soccorso giungono i nani che ingaggiano una lunga e articolata lotta con Smaug all'interno della montagna.
  • Sia nel libro che nel film, Smaug è dotato di una corazza "più dura dell'armatura più resistente" che lo rende praticamente impenetrabile ma nel romanzo Smaug ha un punto debole: il ventre non è corazzato ma è scoperto e molle (come quello di un coccodrillo) e Smaug lo protegge con un panciotto fatto di gemme e pietre dure, ma Bilbo nota che c'è una zona scoperta che costituisce quindi il punto debole del drago. Nel film, Smaug è corazzato su tutto il corpo, anche nel ventre, ed è perciò totalmente invulnerabile tranne che a un'unica arma che può ferirlo: le frecce nere. Anche nel film tuttavia Smaug mantiene una zona scoperta sul petto e quindi vulnerabile, dovuta in questo caso alla mancanza di una squama (strappatagli in passato da una freccia nera di Girion, antenato di Bard, durante l'attacco a Dale).
  • Tutta la parte in cui i nani cercano di bloccare Smaug ricoprendolo d'oro non è presente nel libro.

Analogie tra La desolazione di Smaug e la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli

  • Tauriel, per curare la ferita di Kíli, usa l'erba nota come Foglia di Re; ne La Compagnia dell'Anello la medesima pianta verrà usata da Aragorn per curare la ferita di Frodo ad opera del Re Stregone di Angmar, il capo dei Nazgûl.
  • Quando Smaug chiede a Bilbo da dove proviene, lo hobbit per nascondere la sua vera identità risponde al drago da "sotto il colle". Ne La Compagnia dell'Anello quando il proprietario della locanda del Puledro Impennato, Omorzo Cactaceo, chiede a Frodo come si chiamano lui e i suoi amici (Merry, Sam e Pipino), Frodo risponde "Sottocolle".
  • Quando Gandalf a Dol Guldur affronta il Negromante (che si rivela essere l'Oscuro Signore Sauron), nelle fiamme si intravede la stessa sagoma di Sauron che appare più volte in diverse occasioni, in ciascuno dei tre film nella trilogia de Il Signore degli Anelli. Stessa cosa per la musica in sottofondo.
  • Come già accaduto in tutti i precedenti film legati alla saga di Tolkien, anche in questo film vi è l'ennesimo cameo da parte del regista. All'inizio del film , quando Thorin Scudodiquercia entra a Brea per andare alla locanda del Puledro Impennato, si può notare tra i passanti in mezzo alla strada Peter Jackson, che interpreta nuovamente l'uomo del villaggio che dà un morso ad una carota mentre esce di casa sotto la pioggia. Tale cameo del regista è pressoché simile a quello visto ne La Compagnia dell'Anello .
  • Dopo aver ucciso i ragni giganti che, nei meandri di Bosco Atro, avevano assalito Bilbo ed i nani, gli elfi silvani disarmano e catturano questi ultimi. Legolas, principe del Reame Boscoso, requisisce a Glòin un portaritratti e, osservandolo disgustato, chiede "Cos'è quest'orrida creatura? Un orco mutante?". A tale domanda il nano risponde stizzito "Quello è il mio piccolino, Gimli!". Si tratta proprio del nano con cui lo stesso Legolas, in futuro (nella trilogia de Il Signore degli Anelli), stringerà un forte quanto inaspettato legame.
  • I Nani, quando si perdono nel Bosco Atro, si accorgono di girare intorno alla foresta, così come Frodo e Sam negli Emyn Muil.

Seguito

Originariamente i film dovevano essere solo due e il primo film doveva terminare dopo la fuga delle botti con la figura in controluce di Bard che minaccia i nani. Questo secondo film invece si sarebbe dovuto intitolare Racconto di un ritorno (There and Back Again)[5], ma dopo l'annuncio da parte di Jackson della realizzazione di un terzo film[4], quest'ultimo titolo è stato dato al terzo film[7], che sebbene previsto per il 14 luglio 2014, è stato rimandato al 17 dicembre 2014[8]. Il 24 aprile 2014 Jackson, attraverso la sua pagina Facebook, ha annunciato un cambiamento del titolo del terzo capitolo: Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate[9][10].

Note

Collegamenti esterni



Strumenti personali
Namespace
Varianti
Azioni
Navigazione
DOPPIAGGIO
INDICI A-Z
Strumenti