Tutti a casa
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« Signor colonnello, accade una cosa incredibile... I tedeschi si sono alleati con gli americani! Ci stanno attaccando! » | |
(Il sottotenente Innocenzi, incredulo dopo aver subìto un attacco da parte dei tedeschi)
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Tutti a casa è un film del 1960 diretto da Luigi Comencini.
Pochi film hanno parlato unendo sorriso, ironia, pietas e dramma degli eventi bellici riguardanti l'Italia. In questo caso commedia e tragedia sono uniti insieme nel paradosso della guerra e degli eventi storici. Il protagonista è Alberto Sordi, già interprete de La grande guerra (1959) di Monicelli, che torna in divisa, stavolta ai tempi della seconda guerra mondiale, ad impersonare, come sua consuetudine, il volto umano (con pregi e difetti) dell'italiano medio.
Luigi Comencini dirige il film con estrema umanità e verità storica. Tutti a casa è a suo modo un documento, realizzato a meno di venti anni di distanza, della drammaticità dell'8 settembre e dei mesi che seguirono quella data che ha segnato la storia dell'Italia. Tutti a casa offre una duplice chiave di lettura: quella storica, spiegando i fatti (dall'arruolamento forzato nella RSI ai traumi personali) che spinsero molti uomini privi di spirito marziale a trovarsi eroi per caso, a volte contro la propria volontà; e quella metastorica, in cui l'Anabasi del sottotenente Innocenzi attraverso l'Italia è la metafora del percorso di conversione da spettatore passivo di una catastrofe, attento solo a non subirne gli effetti, ad attore partecipe della lotta necessaria per il cambiamento, anche a rischio della propria vita. Con un paradosso fra il titolo del film e la morte dei compagni del protagonista proprio quando sono arrivati a casa.
Indice |
Trama
Coste del Veneto, 8 settembre 1943. Nella cucina della caserma del Regio Esercito italiano, la radio diffonde il famoso comunicato con cui si annuncia l'armistizio chiesto dal maresciallo Pietro Badoglio alle potenze anglo-americane. L'entusiasmo scoppia rapidamente e sulle bocche dei militi risuona l'urlo "La guerra è finita, tutti a casa!". La realtà è ben presto, però, drammaticamente diversa. Gli alleati tedeschi sono improvvisamente diventati nemici, il Re e Badoglio sono fuggiti, le truppe senza ordini precisi sono allo sbando. Il sottotenente Alberto Innocenzi (Alberto Sordi) ed i suoi soldati apprendono tardi la notizia dell'armistizio, finendo così sotto il fuoco dei nuovi nemici tedeschi. Innocenzi, estremamente ligio al dovere, attende ordini e cerca un comando cui presentarsi, ma il reggimento si sfalda. Molti, stanchi della guerra, disertano e pensano solo a tornare a casa dalle proprie famiglie; gli altri, non sanno cosa fare. Assieme al geniere Ceccarelli (Serge Reggiani) e al sergente Fornaciari (Martin Balsam), unici soldati rimasti nella truppa, anche Innocenzi comincia il suo difficile ritorno a casa, abbandonando a poco a poco il linguaggio ed il piglio militaresco per adattarsi al tragico momento...
Curiosità
- Mario Feliciani (attore e soprattutto doppiatore), che interpreta in una piccola parte il capitano Passerini, è doppiato in pugliese da Riccardo Cucciolla.
- I ruoli di Alberto Sordi ed Eduardo De Filippo, che nel film interpretano rispettivamente figlio e padre, furono pensati per Vittorio Gassmann e Totò. [1]
Note
- ↑ Alberto Anile, I film di Totò (1946-1967): la maschera tradita, ed. Le mani, 1998, p.267
Collegamenti esterni
- Scheda su Tutti a casa dell'Internet Movie Database