Rocky

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Rocky (1976)
Rocky | USA
regia di John G. Avildsen
119 min | colore | sportivo, drammatico, romantico
una produzione Irwin Winkler, Robert Chartoff
scritto da Sylvester Stallone

soggetto Sylvester Stallone
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
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Doppiatori italiani
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Doppiaggio italiano: S.A.S.
Direzione del doppiaggio: Gigi Proietti
Adattamento dialoghi italiani: Alberto Piferi
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Scenografie a cura di {{{scenografo}}}
Premi:
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Fotografia di James Crabe
Musiche di Bill Conti
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Scenografie a cura di Bill Cassidy


« In fondo chi se ne frega se perdo questo incontro, non mi frega niente neanche se mi spacca la testa, perché l'unica cosa che voglio è resistere, nessuno è mai riuscito a resistere con Creed, se io riesco a reggere alla distanza e se quando suona l'ultimo gong io sono ancora in piedi, se sono ancora in piedi io saprò per la prima volta in vita mia che, che non sono soltanto un bullo di periferia. »
(Rocky)

Rocky è un film del 1976 diretto da John G. Avildsen. Sylvester Stallone, allora attore poco conosciuto, ha scritto ed interpretato questo film, grazie al quale è divenuto uno dei volti più amati di Hollywood. Il film vinse tre premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e miglior regia davanti a film come Taxi Driver, Quinto potere, Pasqualino Settebellezze, Tutti gli uomini del presidente, Questa terra è la mia terra e L'immagine allo specchio, e registi del calibro di Martin Scorsese, Sidney Lumet, Lina Wertmuller, Alan J. Pakula, Hal Ashby ed Ingmar Bergman.

Realizzato con un budget di soli 1,1 milioni di dollari, ne incassò al botteghino 177. Il film ha avuto 5 seguiti: II, III, IV, V e Rocky Balboa.

Il film venne girato in soli 28 giorni nel 1976 a Filadelfia, USA.

Grazie a Rocky, Stallone divenne il terzo uomo nella storia del cinema dopo Charlie Chaplin e Orson Welles a ricevere, per lo stesso film, la nomination all'Oscar sia come sceneggiatore che come attore.

Nel 2006 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Indice

Trama

Rocky Balboa, ventottenne di Filadelfia, vivacchia riscuotendo i crediti di un usuraio italo-americano e vincendo ogni tanto qualche modesto incontro di boxe (la sua passione, e la sola cosa che sappia fare). Innamorato di Adriana, timida sorella di un ubriacone, una sera scopre, vinta la sua ritrosia, che anche lei gli vuol bene. Intanto, il campione del mondo dei pesi massimi, Apollo Creed, venutogli a mancare uno sfidante degno di lui, ha un'astuta trovata per non perdere i soldi puntati su quell'incontro e guadagnarne molti altri: organizza, mascherandosi col mito dell'America "terra delle opportunità di sfondare" offerte a chiunque, un "match" con un pugile bianco alle prime armi. La sua scelta cade su Rocky, lo "stallone italiano" (così si è autodefinito, per ragioni pubblicitarie). Balboa, cui andrà una "borsa" di centocinquantamila dollari, accetta la sfida. Si allena duramente, proponendosi soltanto, però, non di vincere l'incontro, ma di combattere - e sarebbe la prima volta, con Creed - tutte e quindici le riprese, senza cadere al tappeto. Mantiene la parola ed è salutato come un grande campione, anche da Apollo. Ciò che gli preme davvero, tuttavia, è l'amore di Adriana.

Produzione

Origini

Prima dell'avvio alla produzione, Sylvester Stallone era un attore di basso rilievo, dopo varie partecipazioni in film tra cui Il dittatore dello stato libero di Bananas di Woody Allen. Il 24 marzo del 1975, il manager Don King organizza un incontro di boxe tra il campione del mondo in carica, Muhammad Ali, e un pugile semisconosciuto, Chuck Wepner. L'incontro, sebbene alla fine vinto dal campione, è rimasto famoso nella storia pugilistica per aver visto Ali più volte in seria difficoltà, addirittura al tappeto durante la nona ripresa. Tra gli spettatori di quell'incontro c'era anche Stallone, il quale una volta tornato a casa ha un'ispirazione e in soli tre giorni scrive una stesura, poi cambiata più volte prima di arrivare a quella definitiva, dedicata proprio a quel pugile sconosciuto che tanto l'aveva colpito.

Una sceneggiatura che gli cambierà per sempre la vita; e così dalla sua penna nasce Rocky, un ragazzo italo-americano cresciuto nella dura realtà della periferia di Philadelfia, che riesce a farsi strada nella vita grazie al pugilato.

Post-Produzione

Stallone riesce alla fine ad entrare in contatto con i produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff, che decidono di scommettere sulla sceneggiatura dell'attore. Stallone, però, capisce che se fosse dovuto entrare nella produzione avrebbe anche dovuto interpretare il ruolo del protagonista. I produttori furono subito in disaccordo con lui, in quanto pensavano per la parte a degli attori già consolidati come Ryan O'Neal, Burt Reynolds e James Caan. Alla fine Stallone fu accontentato, dopo essergli stata offerta una notevole e sempre crescente somma di denaro per cedere lo script.

La colonna sonora fu composta da Bill Conti. La canzone di tema principale, "Gonna Fly Now" fu composta in una sola settimana dal 2 luglio a 8 luglio 1977. La colonna sonora completa fu rilasciata nel 1988 da EMI su CD e cassetta. In seguito Bill Conti sarà anche il compositore della saga di Rocky, ad eccezione del quarto film.

Il film viene girato in pochi giorni e a basso costo nella città di Filadelfia, anche se vengono chiamati attori di primaria grandezza come Burgess Meredith, Talia Shire, che per la sua interpretazione ricevette una nomination all'Oscar e al Golden Globe 1977 come migliore attrice protagonista, e Burt Young. Dopo l'uscita del film, questo viene candidato ai premi Oscar, tra cui Stallone per "miglior attore protagonista" e "miglior sceneggiatura".

Successo

Alla sua uscita nella sale americane, il film ottenne un grande successo, incassando 177 milioni di dollari contro un budget di 1,2 milioni. Nel giro di pochissimi mesi si rivela un successo di pubblico e critica, con tre Oscar vinti (miglior film, miglior regia e miglior montaggio) e ben sei nomination, tra cui quelle per Stallone come miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura, diventando la terza persona al mondo, dopo Chaplin e Orson Welles, ad avere queste due candidature nello stesso anno; inoltre vince il David di Donatello come miglior attore straniero.

I tre Oscar ottenuti appaiono ancora più sorprendenti se si pensa che nel 1977 erano in concorso film del calibro di Taxi Driver, con Robert De Niro e diretto dal regista Martin Scorsese, Quinto potere e Tutti gli uomini del Presidente, con la coppia Dustin Hoffman e Robert Redford.

Vittoria agli Oscar

Nel 1977 il film ottiene ben 3 statuette, competendo con Taxi Driver, Quinto potere, Tutti gli uomini del presidente e Questa terra è la mia terra . Annunciato da Jack Nicholson, i produttori Irwin Winkler e Robert Chartoff si avviano trionfanti verso i due Oscar, accompagnati dall'attore Sylvester Stallone, sotto la colonna sonora di Bill Conti. Oltre al premio per il miglior film, Rocky si aggiudica l'Oscar per la miglior regia e per il miglior montaggio. All'uscita del film, Rocky sbaraglia i botteghini mettendo d'accordo pubblico e critica.

Doppiaggio italiano

  • Il doppiaggio del film è stato diretto da Gigi Proietti, cha ha anche prestato la voce a Sylvester Stallone al posto dallo storico doppiatore Ferruccio Amendola. I dialoghi sono stati adattati da Alberto Piferi.
  • Nell'edizione italiana dei film alcuni nomi sono stati cambiati: il nome originale di Adriana è "Adrian", mentre il nome di Gazzo è stato cambiato in "Gasco".

Curiosità

  • Parecchi membri della famiglia Stallone sono stati coinvolti nella produzione: suo padre Frank è il cronometrista dell'incontro e suo fratello Frank Jr. ha una piccola parte (è il ragazzo che Rocky saluta per strada quando torna a casa sua per la prima volta con Adriana). Nel film vi è persino il suo cane Butkus (chiamato Birillo nel doppiaggio italiano).
  • Il film si ispira alla vera storia del pugile Chuck Wepner, che infatti è stato sopranominato "Il vero Rocky", per aver resistito 15 round contro il fenomeno Muhammad Ali.
  • Nel doppiaggio italiano c'è un errore: quando va a casa di Rocky per diventare suo manager, Mickey afferma che "io ho 76 anni". Ma nella scena della sepoltura dello stesso Mickey, (Rocky 3) si evince che egli sia nato nel 1905; Essendo il primo Rocky ambientato negli anni 70, presumibilmente nel 1976 - anno di uscita del film -, il vecchio allenatore potrebbe avere al massimo 71 anni. Curiosamente, nello spazio temporale dei tre episodi in cui è coinvolto la sua vita dura appunto 76 anni (1905-1981).

Un'altra curiosità sul doppiaggio è che il famoso grido "Adriana!!", alla fine del film, è sempre stato attribuito a Ferruccio Amendola mentre invece è la voce di Gigi Proietti che per l'appunto doppiò Stallone nel primo film della saga.

Inoltre il personaggio di Rocky Balboa è classificato al 7° posto tra i cinquanta eroi di tutti i tempi.

Note

Collegamenti esterni

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