Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

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Versione delle 13:01, 28 set 2014, autore: Andrea Razza (Discussione | contributi)
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Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008)
Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull | Stati Uniti d'America
regia di Steven Spielberg
125 min | colore | azione, avventura, fantascienza
una produzione Frank Marshall
scritto da David Koepp

soggetto George Lucas e Jeff Nathanson
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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
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Doppiatori trailer
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Doppiaggio italiano: PUMAISdue
Direzione del doppiaggio: {{{direzionedoppiaggio}}}
Adattamento dialoghi italiani: Fiamma Izzo, Matilde D'Agostino (traduzione), Wolga Shualava (consulente russa)
Assistente al doppiaggio: Simona Romeo
Fonico di doppiaggio: Carlo Ricotta
Fonico di mix: Chris Scarabosio
Edizione italiana: Claudia Gvirtzman Dichter
Supervisione artistica: Gianfranco Rosi
Sincronizzazione: {{{sincronizzazione}}}
Fotografia di Janusz Kaminski
Musiche di John Williams
Effetti speciali a cura di '
Montaggio di Michael Kahn
Scenografie a cura di Guy Hendrix Dyas
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Premi:
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« Se vuoi diventare un bravo archeologo devi uscire dalla biblioteca! »
(Indiana Jones)

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull) è un film del 2008 diretto da Steven Spielberg, interpretato da Harrison Ford e basato sulla storia concepita dal produttore esecutivo George Lucas.

Ambientato nel 1957, il quarto film della serie cinematografica vede un anziano Indiana Jones (Harrison Ford) fronteggiare agenti dell'Unione Sovietica guidati da Irina Spalko (Cate Blanchett) alla ricerca di un teschio di cristallo. "Indy" è aiutato dal suo grande amore Marion Ravenwood (Karen Allen), dal greaser "Mutt" Williams (Shia LaBeouf) e dal compagno di avventure Mac (Ray Winstone). John Hurt e Jim Broadbent interpretano due accademici.

La pellicola è il quarto capitolo delle avventure del famoso archeologo, anche se cronologicamente si tratta del 26°, contando oltre ai film anche le produzioni televisive.

Il film era in fase di produzione già al tempo della distribuzione di Indiana Jones e l'ultima crociata (1989), ma la realizzazione venne rimandata poiché Spielberg e Ford disapprovavano l'idea iniziale di Lucas.

Il marketing ha confidato moltissimo sulla nostalgia del pubblico nei confronti della saga, producendo così prodotti ispirati a tutti e quattro i film. Le anticipazioni riguardanti il film sono state controllate da una fortissima segretezza, spesso sconfinata in dispute legali per violazioni dell'accordo di non divulgazione, fino all'arresto di una persona per il furto da un computer di documenti relativi alla produzione. Il film è stato distribuito il 22 maggio 2008 negli Stati Uniti e il giorno successivo in Italia.

Trama

Deserto del Nevada, 1957. Un commando di militari sovietici espugna una base segreta americana, l'Hangar 51, conducendovi Indiana Jones e la sua spalla George "Mac" McHale. Il comandante dei sovietici Irina Spalko intende servirsi del dottor Jones per trovare una particolare cassa contenuta tra migliaia di altre in un deposito, poiché dieci anni prima l'uomo aveva avuto occasione di esaminarne il contenuto, dei resti di un essere apparentemente extraterrestre. Mentre l'attenzione di tutti è catalizzata sul contenuto della cassa, Jones tenta di rovesciare la situazione a suo favore, ma Mac lo ostacola, rivelando di essere al soldo dei Russi. L'eroe riesce comunque a scappare, e si ritrova al centro di un test atomico, al quale miracolosamente sopravvive, per poi essere recuperato dai militari Usa. Decontaminato dalle radiazioni, a causa della sua amicizia con Mac viene sospettato dagli agenti dell'FBI di essere una spia comunista (siamo in tempo di maccartismo), tanto che al ritorno al Marshall College il suo ufficio viene sottoposto ad ispezione, mentre Charles Stanforth, amico e preside del college, arriva anche a dimettersi pur di difenderlo. Jones, messo in aspettativa dal College, decide lasciare gli Stati Uniti, per stabilirsi a Londra...

Citazioni

  • Il tema dei teschi di cristallo aztechi non è nuovo ad essere trattato. Per esempio, già nel 2007 la serie animata American Dragon ne fa un uso similare: chi unisce i vari teschi può ottenere ciò che vuole.
  • Il primo ingresso in scena di Mutt, con motocicletta e giubbotto di pelle, ricorda Marlon Brando ne Il selvaggio.
  • Indiana Jones, verso la fine del film, pronuncia la frase: "Ho un brutto presentimento". Questa frase è sempre pronunciata da almeno un personaggio in ogni film della saga di Guerre Stellari: nel primo film in ordine cronologico della saga, Guerre Stellari, è pronunciata dallo stesso Harrison Ford, nei panni di Ian Solo ("I have a (very) bad feeling about it/this"); la stessa citazione viene poi detta nel videogioco Indiana Jones e la macchina infernale quando Indy è in prossimità di una trappola. Essendo sia la saga di Guerre Stellari che quella di Indiana Jones una produzione della LucasFilm (la società di proprietà di George Lucas, grande amico di Steven Spielberg) si hanno varie citazioni (sotto forma di crossover, cioè elementi o caratteristiche di una pellicola che compaiono nell'altra, anche se non sembrano nel giusto contesto).
  • Nel bar, quando Mutt tira fuori il coltello davanti agli agenti del KGB, Indy dice: "Non si va con un coltello ad una sparatoria". Questa stessa battuta veniva detta da Sean Connery ne Gli intoccabili.
  • Nella sequenza in cui Indiana e il soldato russo si ritrovano lanciati a tutta velocità sul mezzo a reazione che li porta fuori dall'Area 51, appena escono all'aperto viene inquadrato per un breve istante un gruppo di animaletti (realizzati in CGI, uguali a quello che apre il film). L'inquadratura e il verso degli animaletti vogliono citare la specie aliena chiamata Tusken, più esattamente una scena di Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma nel momento in cui si svolge la "corsa degli sgusci".
  • Per salvarsi dall'esplosione nucleare Indiana Jones si rifugia dentro ad un frigorifero. In una delle prime stesure della sceneggiatura di Ritorno al futuro (prodotto da Steven Spielberg) la macchina del tempo non era l'ormai nota DeLorean, ma un frigorifero nel quale rinchiudersi per effettuare il salto temporale; per tornare nel presente era invece previsto di sfruttare l'energia di una esplosione atomica (il frigorifero fu cambiato in un'automobile proprio da Spielberg, che temeva che i ragazzini, per emulare il film, potessero davvero rinchiudersi dentro i frigoriferi).

Collegamenti esterni

  • cinema Portale Cinema: accedi alle voci de enciclopediadeldoppiaggio che trattano di cinema


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