Gualtiero De Angelis

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.
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« Ho detto prima Metro e poi la Fono;

dopo de corza va' a la Palatino
e fa' quele tre scene de Perdono
poi fila, a la Scalera: un momentino....
cià pure 'na cosetta co Schirato.
Si, cià un rifacimento è tutto li,
appena che l'ha fatto di filato
dovrebbe da scappa' un momento qui.
 »

(dalla poesia Negli uffici della CDC di Gualtiero De Angelis)

(Gualtiero De Angelis doppia Rod Steiger nel film Fronte del porto, nel 1954 )

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Gualtiero De Angelis
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Gualtiero De Angelis (Roma, 22 novembre 1899 – Roma, 6 giugno 1980) è stato un attore e doppiatore italiano.


Padre del doppiatore e direttore del doppiaggio Manlio ed Enrico De Angelis e nonno dei doppiatori Vittorio ed Eleonora De Angelis.

È stato soprattutto uno dei massimi doppiatori italiani dagli anni trenta fino agli anni settanta, colonna portante della C.D.C. - Cooperativa Doppiatori Cinematografici.

Con la sua voce robusta e virile, dal timbro unico ed inconfondibile, ha doppiato i migliori attori americani, quali Cary Grant, James Stewart, Errol Flynn, Dean Martin, John Garfield, George Raft, Richard Conte, Paul Henreid (marito di Cyd Charisse) ed altri.

Quale riconoscimento per la sua professionalità è stata istituita di recente la targa intestata al suo nome all'interno del Festival del Doppiaggio Italiano - Voci, che premia quei giovani che si sono distinti nel campo del doppiaggio.

Indice

Gli esordi in teatro e il primo contatto con il mondo del doppiaggio

De Angelis nasce a Roma sul finire del secolo; iI padre, avvocato, vorrebbe fargli seguire gli studi classici, ma il giovane Gualtiero non ritiene di dover soddisfare le aspettative del genitore, preferendo quelli ad indirizzo tecnologico e scientifico. Nel mentre incomincia a frequentare con crescente interesse le tavole del palcoscenico délia parrocchia S. Giuseppe al Trionfale. Entra nella compagnia dialettale di Gastone Monaldi e successivamente Ermete Zacconi gli affida la parte di Laerte in Amleto. Questo primo impegno importante, che porta Gualtiero a recitare anche in Egitto, esalta il giovane diciottenne che decide di intraprendere la carriera dell'attore. Per oltre venti anni è scritturato nelle più importanti compagnie, all'inizio corne "primo attore giovane" e in seguito corne "primo attore". Recita nelle compagnie di Italia Almirante, Menichelli-Migliari-Pescatori, Eisa Merlini, Ernesto Sabatini, Carini-Falconi-Pilotto, Febo Mari, Lamberto Picasso, Sarah Ferrati, Melnati-De Sica. Giulio Donadio con il quale ha l'opportunità di recitare nei teatri dei Nord America. Rientrato dalla lunga tournée nella seconda meta degli anni trenta, mentre recita al Teatro di Roma La baracca e i burattini, Gualtiero inizia l'attività di doppiatore alla Fono Roma dove Salvatore Persichetti sta cercando di aggregare le voci più belle, legandole con un regolare contratto.[1] De Angelis diventa una stella di prima grandezza nel mondo delle voci internazionali ma anche italiane, prima e durante la guerra. Continua l'attività teatrale al Quirino con la Compagnia dei Giallo dove recitano, tra gli altri, Gianni Agus e Carlo Lombardi. Ma è il doppiaggio ad assorbirgli le maggiori energie. Alla fine del conflitto Gualtiero, anche se è tra i più attivi a riorganizzare le file degli attori-doppiatori, decide di non entrare nel primo consiglio di amministrazione della cooperativa CDC che lui stesso contribuisce a fondare e che lo vedrà protagonista indiscusso, al pari di Emilio Cigoli e Giulio Panicali, per tutta la sua carriera.

Il sodalizio con Cary Grant e James Stewart

Il connubio voce-volto più felice è sicuramente quello con Cary Grant.Grazie al talento di Gualtiero, che è persona seria e poco incline all'ironia, è straordinario corne la sua voce aderisce al volto di Grant che invece ha nella simpatia i1 punto di forza del suo essere attore. Accade un altro "miracolo" quando De Angelis doppia l'altro grande della cinematografia hollywoodiana, James Stewart. Gualtiero, con naturalezza, restituendoci le sonorità vibranti delle tante caratterizzazioni di Stewart, persegue con tenacia e modestia il compito principale del doppiatore: incollare la propria voce al volto del doppiato senza imitazioni né prevaricazioni o interpretazioni soggettive. Il risultato è che la fruizione italiana di Stewart diventa imprescindibile dalla mediazione di De Angelis come quella di Wayne lo è rispetto a quella di Cigoli, pena lo scadimento della partecipazione emotiva dello spettatore verso il film. La voce di Gualtiero possiede una taie pastosità che può aderire bene al volto dell'attore americano in qualsiasi circostanza, pur essendo le rispettive timbriche molto diverse. Stewart, in una vacanza romana, vuole incontrare la sua voce italiana per rendere merito al doppiatore che lo ha aiutato nell'affermarsi sul mercato italiano con tanti film di successo.[2]

Ma Gualtiero De Angelis è anche tra i doppiatori più richiesti per far recitare in voce attori italiani o stranieri operanti in Italia. Importante l'incontro con Pietro Germi che gli dà una duplice soddisfazione quando gli affida di doppiare se stesso ne Il ferroviere. De Angelis propone poi una simpatica caratterizzazione in Nell'anno del Signore doppiando un prete un po' bislacco che parla in romanesco. Dopo qualche tempo risveglia infine nelle menti degli italiani un caleidoscopio di volti con la sua voce che penetra in tutte le case con Kraft ...cose buone dal mondo!, battuta conclusiva di una famosa pubblicità televisiva che porta all'attenzione del grande pubblico questo distinto operatore dello spettacolo che ha vissuto con grande professionalità e senso del dovere una esperienza di lavoro poco gratificante in tutti i sensi.[3]

Il mestiere dell'attore-doppiatore secondo De Angelis

I suoi interessi sono rivolti soprattutto verso la moglie e i tre figli Enrico, Paola e Manlio (unico a seguire le orme del padre), e la poesia il cui fuoco incomincia a bruciargli dentro, come nel brano Due Novembre dove rivela una sensibilità priva di difese. È inevitabile non immaginare tali componimenti recitati da De Angelis con quella sua caratteristica timbrica che sa essere dolce e carezzevole, ma anche dura e tagliente, a cui tanti attori stranieri e italiani devono riconoscenza.[4]

Nei versi della poesia Negli uffici della CDC l'autore evidenzia con arguzia e lieve ironia uno degli aspetti meno interessanti della professione di attore-doppiatore: lo spostamento continuo tra una sala di registrazione e l'altra, non essendosi De Angelis, persona sognante e riflessiva, mai abituato, in oltre quarant'anni di carriera, ai ritmi sempre più convulsi che scandiscono la giornata del doppiatore. Dal carattere schivo, Gualtiero trova nello scrivere uno spazio autonomo dove poter fermare le emozioni senza alcun assillo di copioni, leggii e microfoni. Così, liberamente, la sua mente ora sorvola una Roma notturna e addormentata, ora si posa sugli amati familiari, ora si rivolge ai colleghi doppiatori con i quali passa gran parte della giornata. Sentimenti liberti e sinceri, espressi con incisività e perizia come quando gli capita di incidere per la R.C.A. testi poetici e in prosa tra cui I racconti del terrore di Edgar Allan Poe.


Doppiatore

Cinema

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Filmografia come attore

Cinema

Televisione

Note

  1. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 302
  2. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 305
  3. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 308
  4. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 304

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