Giulio Panicali

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.
Versione delle 22:48, 20 apr 2013, autore: Luisa (Discussione | contributi)
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(Giulio Panicali doppia Ray Milland nel film Giorni perduti, nel 1945 )

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Giulio Panicali

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Giulio Panicali (Roma, 17 febbraio 1899 – Roma, 1987) è stato un attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano, tra i più rappresentativi della prima generazione del doppiaggio.


Indice

I difficili esordi nel cinema

Di origini napoletane, Giulio Panicali nasce a Torino da Oscar e Lidia Gazzeri. Il padre, colonnello dei bersaglieri, gli impartisce una educazione ferrea che però non si adatta al suo spirito libero e insofferente alla disciplina. Tuttavia partecipa all'ultimo anno della prima guerra mondiale con il grado di tenente dell'artiglieria. Dopo aver conseguito la laurea in legge, entra a Milano nello studio legale di Carlo Erba, dove spesso si reca Elsa Merlini. L'attrice colpita dalla voce flautata di Giulio, gli propone di tentare il grande salto nel mondo dello spettacolo. Se la vita militare gli sta stretta, quella di avvocato gli sembra ancora più angusta. Giulio inizia a girare l'Italia con la compagnia Merlini-Galli. Gli anni venti stanno per finire, mentre la rivoluzione del sonoro nel cinema sta per concretizzarsi. Panicali capita a Joinville dove inizia le prime esperienze di doppiaggio. La sua timbrica limpida e vellutata non può passare inosservata nella professione dove la voce è strumento essenziale. Nel 1934 esordisce nel cinema, nella parte di Frank Kober in Tenebre di Guido Brignone dove Olinto Cristina è l'ispettore di polizia. Ma le prove offerte nel mondo della celluloide sono sporadiche, eccetto tra il 1939 e il 1942, quando gira, con diversi colleghi di doppiaggio, L'eredità in corsa dove ci sono anche Romolo Costa, Emilio Cigoli, divenuto da poco suo cognato, e la madre di questi, Giovanna. Significativa l'esperienza de Le due orfanelle con Luigi Pavese, Aldo Silvani, Tina Lattanzi e Guido Celano oltre a Roberto Villa e Osvaldo Valenti che di solito ha la voce proprio di Panicali.[1]

L'eccellenza nel doppiaggio

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Nel mondo dei microfoni, invece, Giulio
 diventa una stella di prima grandezza. La consa
crazione avviene nel 1937 quando doppia 
Robert Taylor in Margherita Gauthier di
 George Cukor. Nel doppiaggio manca una figura carismatica che possa dare organicità alle diverse attività del settore e gestire al meglio le energie dei singoli e la professionalità indiscussa di personaggi dello spettacolo dalla lunga esperienza teatrale. Panicali decide di percorrere la sua carriera di attore nel mondo delle voci. Nel 1938 sposa Rossana Cortini, sorella della moglie di Emilio Cigoli. Dall'unione nascono nel 1939 Lidia (Lilly, che diventerà la moglie di Carlo Giuffré) e, quattro anni più tardi, Francesca Romano. La frequentazione si fa assidua con Cigoli, l'altro grande doppiatore, anche se tra i due attori-cognati non c'è grande affinità per i rispettivi non docili caratteri. Però nell'ambito lavorativo la stima reciproca è grande. Uomo di cultura per gli studi svolti, con il senso della disciplina per la parentesi militare vissuta Panicali è personaggio affascinante nella sua austerità. Benché incuta soggezione, in breve tempo diventa il riferimento obbligato per tutti coloro che vogliono operare nel doppiaggio. È il primo attore che passa alla direzione, attività appannaggio esclusivo fino ad allora di registi. [2]

Durante le ultime fasi della guerra, Giulio tiene i collegamenti tra i colleghi reperibili. Quando il conflitto ha termine egli è pronto per costituire, con un centinaio di voci, la prima cooperativa di doppiatori. Entra nel primo consiglio direttivo della CDC, presieduto da Augusto Incrocci, firmando l'alto costitutivo il 24 luglio 1944 davanti al notaio Olinto De Vita di Roma. Tra gli iscritti manca Cigoli ancora assente dall'Italia liberata. Grazie ai toni garbati della sua voce e alle morbide variazioni di cui è maestro, Panicali, considerato il padre di una recitazione originalissima, che i detrattori del doppiaggio etichettano con il termine "doppiaggese", riesce, seguendo con grande scrupolo il sonoro e guardando solo di sfuggita lo schermo, a doppiare con estrema facilità, aderenza ai ritmi e alle inflessioni tonali, attori dagli stili diversi. Nella seconda metà degli anni quaranta Giulio consolida la sua posizione in seno alla cooperativa doppiando i protagonisti di tanti film. Il suo potere si rafforza non solo per la indiscussa perizia tecnica, per la voce che fa sognare, per la recitazione sempre puntuale. Giulio sa esprimere una capacità manageriale che ha come obiettivo anche il profitto nello spirito del "minimo sforzo, massimo risultato" E questa massima nel doppiaggio può essere facilmente rispettata. È sufficiente attribuire agli attori protagonisti le voci più belle, più brave e più disponibili e il gioco è fatto.[3] Dopo la guerra gli attori con tali requisiti sono Panicali, che è anche direttore di doppiaggio e membro del consiglio direttivo, Cigoli, rientrato ormai in Italia, Lydia Simoneschi, consacratasi definitivamente al doppiaggio, e alcuni altri grandi comprimari, come De Angelis, Besesti, Ruffini, Lattanzi, Marcacci, Sibaldi, Gazzolo, Calavetta, Scotto, Cristiani, Morelli, Pagnani e Franca Dominici, spesso, a loro volta, voci di protagonisti.

In coppia al leggio con Emilio Cigoli

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Dal 1945 al 1951 il duo Panicali-Cigoli doppia una quantità notevole di film. Quando nel 1952 alcuni attori lasciano la cooperativa per protestare contro la cristallizzazione delle categorie in cui i doppiatori sono divisi e relegati, Panicali cerca di correre ai ripari attraverso un atteggiamento di fermezza e apertura, anche se non può non tenere conto del fatto che le case di produzione vogliono le solite voci, compresa la sua e quelle del cognato e della Simoneschi che non hanno alcuna intenzione di abdicare. Dal '52, però, la presenza di entrambi in un film si fa meno evidente anche se singolarmente le loro voci continuano ad essere le più gettonate. Intanto Panicali rafforza tra i colleghi l'idea della mimetizzazione delle voci come atteggiamento vincente per lavorare molto, con continuità e senza problemi di alcun genere.[4]

Dalla carrellata dei film doppiati dai due cognati escludendo i tanti altri (un numero incalcolabile) dove è impegnato uno solo di essi- è evidente che tutte le case di produzione degli Stali Uniti si servono delle prestazioni di Panicali e Cigoli. Ciò sta a significare che fondamentalmente sono loro i referenti principali per la scelta dell'organizzazione di doppiaggio a cui affidare il film da sincronizzare. Conseguentemente il potere contrattuale del duo diventa predominante rispetto a quello che può essere espresso dagli altri attori della cooperativa. Nel 1957 arriva da doppiare La parola ai giurati, il primo film di Sidney Lumet. Dodici giurati devono esprimersi su un caso di parricidio. La dimensione di claustrofobia, dove necessariamente predominano i primi e primissimi piani, funzionale, del resto, all'indagine psicologica dei giurati, richiede da parte dei doppiatori un notevole sforzo di attenzione al sincronismo labiale. Il risultato, comunque, è perfetto e la compagine di attori impegnata realizza un doppiaggio da antologia, non evidenziato, come al solito, dalle recensioni dell'epoca. La scelta dei doppiatori crea dei malumori tra gli attori più anziani della cooperativa rimasti esclusi, i quali si sentono penalizzati nei confronti dei pur bravi doppiatori emergenti come Manlio Busoni, Pino Locchi, Giuseppe Rinaldi e Nando Gazzolo. Lentamente la CDC scivola verso la sua seconda scissione, ma essa sarà meno traumatica di quella del '52 avvenuta con la ODI. Nel 1958 esce dalla cooperativa Stefano Sibaldi che fonda la SAS ma il colpo è ben assorbito dalla CDC dove Giulio continua ad essere uno degli elementi di forza e sicuro punto di riferimento.
Panicali sarà poi anche tra gli attori più richiesti per far parlare i colleghi italiani che non sanno doppiarsi o che non hanno una bella voce o, più semplicemente, che non sono disponibili nel momento della sincronizzazione.

Doppiatore

Cinema

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Film Cinema
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Film d'animazione

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Film d'animazione
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Altre attività di doppiaggio

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Direzione del doppiaggio
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  • Film:

1950: I sette samurai

1961: Gli invasori

1962: Agente 007 - Licenza di uccidere, Un tipo lunatico

1963: Agente 007 - Dalla Russia con amore, La grande fuga

1964: Agente 007 - Missione Goldfinger

1965: Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono

1967: Il più felice dei miliardari

1968: Il fantasma del pirata Barbanera

  • Film d'animazione:

1967: Il libro della giungla

1970: Remì - Senza famiglia

1971: Pomi d'ottone e manici di scopa

1973: Robin Hood

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Filmografia come attore

Cinema

Note

  1. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 399
  2. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 400
  3. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 401
  4. G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto", pag. 403

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