Gerardo Di Cola

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{{quote|I due film di quel lontano pomeriggio appartenevano a generi differenti e anche le attrici erano diverse, ma non la doppiatrice che recitava in un italiano melodioso con grande perizia. Quel pomeriggio al cinema avevo visto ''[[Psyco]]'' di [[Alfred Hitchcock]] e ''[[Donne (film 1939)|Donne]]'' di [[George Cukor]]. La voce che si era posata sui volti di [[Vera Miles]] e [[Rosalind Russell]] fu il mio primo amore.|Gerardo Di Cola<ref>dal prologo del libro "Le voci del tempo perduto", 2004</ref>}}
 
{{quote|I due film di quel lontano pomeriggio appartenevano a generi differenti e anche le attrici erano diverse, ma non la doppiatrice che recitava in un italiano melodioso con grande perizia. Quel pomeriggio al cinema avevo visto ''[[Psyco]]'' di [[Alfred Hitchcock]] e ''[[Donne (film 1939)|Donne]]'' di [[George Cukor]]. La voce che si era posata sui volti di [[Vera Miles]] e [[Rosalind Russell]] fu il mio primo amore.|Gerardo Di Cola<ref>dal prologo del libro "Le voci del tempo perduto", 2004</ref>}}
  
[[Immagine:Gerardodicola.jpg|250px|thumb|Gerardo Di Cola<br /><small>foto: Federico Deidda (IL CENTRO)</small>|right]]
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[[Immagine:Gerardodicola.jpg|250px|thumb|Gerardo Di Cola<br />'''* [[Immagine:Vocinellombra.png]] Menzione speciale al [[Festival del Doppiaggio italiano - Voci a Sanremo 2008]]<br />* [[Immagine:Granpremiodeldoppiaggio.png]] Premio "Giuseppe Rinaldi" per la divulgazione del doppiaggio al [[Gran Premio Internazionale del Doppiaggio 2014]]'''<br />|right]]
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[[Immagine:Gerardodicola-3.jpg|250px|thumb|Targa consegnata a Gerardo Di Cola in occasione della serata commemorativa ''Le voci dell'anima'' (2009), dedicata a [[Giuseppe Rinaldi]], di cui Di Cola è uno dei massimi studiosi.|right]]
  
 
'''Gerardo Di Cola''' (Pescara, 4 marzo [[1948]]) è uno storico del [[doppiaggio]] [[italiano]], conosciuto soprattutto per il volume ''[[Gerardo_Di_Cola#Le_voci_del_tempo_perduto|Le voci del tempo perduto]]'', incentrato sulla storia del doppiaggio e degli interpreti che ne hanno fatto la storia dal [[1927]] al [[1973]].
 
'''Gerardo Di Cola''' (Pescara, 4 marzo [[1948]]) è uno storico del [[doppiaggio]] [[italiano]], conosciuto soprattutto per il volume ''[[Gerardo_Di_Cola#Le_voci_del_tempo_perduto|Le voci del tempo perduto]]'', incentrato sulla storia del doppiaggio e degli interpreti che ne hanno fatto la storia dal [[1927]] al [[1973]].
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Nelle vesti di attore è entrato nei cast dei corti "Bimbo" di Sergio Sciarra e "I tormenti della coscienza" di Mattia De Collibus, nel ruolo di Herman Hesse. È inoltre autore e protagonista, con la moglie Anna Vicari, del corto "Il secondo principio''.
 
Nelle vesti di attore è entrato nei cast dei corti "Bimbo" di Sergio Sciarra e "I tormenti della coscienza" di Mattia De Collibus, nel ruolo di Herman Hesse. È inoltre autore e protagonista, con la moglie Anna Vicari, del corto "Il secondo principio''.
  
==''Le voci del tempo perduto''==
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==Opere==
Pubblicato dalla èDiCola editrice, il libro viene pubblicato nel 2004 e presentato al [[Festival del Doppiaggio - Voci nell'Ombra]], ottenendo un grande successo tra estimatori e addetti ai lavori del doppiaggio. Il libro racconta la storia del doppiaggio italiano e dei suoi interpreti dall’avvento del sonoro al [[1973]],  dividendola nei seguenti capitoli: ''Il periodo del muto'', ''Il periodo pionieristico'', ''Il periodo d’oro'', ''Il periodo del velo'', ''Il periodo del monopolio'', ''Il periodo bellico'', ''Il periodo postbellico'', ''Il periodo della ricostruzione'', ''Il periodo di ‘Cantando sotto la pioggia’'', ''Il periodo della tv'', ''Il periodo del boom'', ''Il periodo della congiuntura'', ''Il periodo della contestazione'', ''Il periodo del ’68'' e ''Il periodo dei ridoppiaggi''.
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===''Le voci del tempo perduto'' (2004)===
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[[Immagine:Gerardodicola-2.jpg|250px|thumb|right|''Le voci del tempo perduto'' (2004)]]
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Pubblicato dalla èDiCola editrice, il libro esce nel 2004 e viene presentato al [[Festival del Doppiaggio - Voci nell'Ombra 2004]], ottenendo un grande successo tra estimatori e addetti ai lavori del doppiaggio. Il libro racconta la storia del doppiaggio italiano e dei suoi interpreti dall’avvento del sonoro al [[1973]],  dividendola nei seguenti capitoli: ''Il periodo del muto'', ''Il periodo pionieristico'', ''Il periodo d’oro'', ''Il periodo del velo'', ''Il periodo del monopolio'', ''Il periodo bellico'', ''Il periodo postbellico'', ''Il periodo della ricostruzione'', ''Il periodo di ‘Cantando sotto la pioggia’'', ''Il periodo della tv'', ''Il periodo del boom'', ''Il periodo della congiuntura'', ''Il periodo della contestazione'', ''Il periodo del ’68'' e ''Il periodo dei ridoppiaggi''.
 
Prima della conclusione, fatta di una serie di riflessioni e aneddoti, la pubblicazione presenta le schede dei più importanti attori doppiatori di quel periodo: dai fratelli [[Luigi Pavese|Luigi]] e [[Nino Pavese]] a [[Tina Lattanzi]], da [[Ferruccio Amendola]] a [[Lydia Simoneschi]], da [[Solvej D’Assunta]] a [[Sandro Ruffini]], da [[Renato Turi]] ad [[Andreina Pagnani]], fino a [[Giuseppe Rinaldi]], il suo mito, di cui Di Cola ricorda l’incontro con il grande attore doppiatore e la moglie [[Maria Pia Casilio]]. Il libro è introdotto da una prefazione di '''Claudio G.Fava''' e dall’introduzione del giornalista de "Il Mattino" '''Alberto Castellano''', tra i pochi critici cinematografici che hanno riservato la dovuta attenzione al mondo del doppiaggio.<ref>{{cita web|url= http://www.edicolaeditrice.com/voci.html =ITALIANO&ramo_home=èDiCola Editrice|titolo=Le voci del tempo perduto}}</ref> Castellano scrive: «''un contributo storico e critico fondamentale capace di restituire dignità e importanza artistica a tutti i professionisti del doppiaggio''».
 
Prima della conclusione, fatta di una serie di riflessioni e aneddoti, la pubblicazione presenta le schede dei più importanti attori doppiatori di quel periodo: dai fratelli [[Luigi Pavese|Luigi]] e [[Nino Pavese]] a [[Tina Lattanzi]], da [[Ferruccio Amendola]] a [[Lydia Simoneschi]], da [[Solvej D’Assunta]] a [[Sandro Ruffini]], da [[Renato Turi]] ad [[Andreina Pagnani]], fino a [[Giuseppe Rinaldi]], il suo mito, di cui Di Cola ricorda l’incontro con il grande attore doppiatore e la moglie [[Maria Pia Casilio]]. Il libro è introdotto da una prefazione di '''Claudio G.Fava''' e dall’introduzione del giornalista de "Il Mattino" '''Alberto Castellano''', tra i pochi critici cinematografici che hanno riservato la dovuta attenzione al mondo del doppiaggio.<ref>{{cita web|url= http://www.edicolaeditrice.com/voci.html =ITALIANO&ramo_home=èDiCola Editrice|titolo=Le voci del tempo perduto}}</ref> Castellano scrive: «''un contributo storico e critico fondamentale capace di restituire dignità e importanza artistica a tutti i professionisti del doppiaggio''».
===Recensioni===
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====Recensioni====
 
* '''Tullio Kezich''': «''…un vero e proprio trattato dove l’autore (uomo di vari talenti, astrofisico e filmaker) riversa la scienza accumulata in mezzo secolo''». (Corriere della sera magazine; novembre 2004).
 
* '''Tullio Kezich''': «''…un vero e proprio trattato dove l’autore (uomo di vari talenti, astrofisico e filmaker) riversa la scienza accumulata in mezzo secolo''». (Corriere della sera magazine; novembre 2004).
 
* '''Diego Del Pozzo''': «''…otto anni di sue ricerche confluite nel massiccio e curatissimo le voci del tempo perduto, sicuramente il più completo studio in lingua italiana su una pratica che proprio in Italia ha trovato la sua applicazione meglio riuscita, sempre in bilico tra arte e alto artigianato''». (Quaderni di cinema sud, febbraio 2004).
 
* '''Diego Del Pozzo''': «''…otto anni di sue ricerche confluite nel massiccio e curatissimo le voci del tempo perduto, sicuramente il più completo studio in lingua italiana su una pratica che proprio in Italia ha trovato la sua applicazione meglio riuscita, sempre in bilico tra arte e alto artigianato''». (Quaderni di cinema sud, febbraio 2004).
 
* '''Ezio Alberione''': «''…quella di Gerardo Di Cola, stupenda figura di intellettuale abruzzese (vorrei avere una macchina del tempo per segnalarlo a qualche grande romanziere dell’ottocento), non è una forma di revisionismo applicato alla storia del cinema, ma l’applicazione del metodo galileiano al fine di scoprire la vera “storia segreta” del cinema italiano''». (I Duellanti, marzo 2005).
 
* '''Ezio Alberione''': «''…quella di Gerardo Di Cola, stupenda figura di intellettuale abruzzese (vorrei avere una macchina del tempo per segnalarlo a qualche grande romanziere dell’ottocento), non è una forma di revisionismo applicato alla storia del cinema, ma l’applicazione del metodo galileiano al fine di scoprire la vera “storia segreta” del cinema italiano''». (I Duellanti, marzo 2005).
 
* '''Goffredo Fofi''': «''…questo volume illustratissimo che nella sua maniacale quasi-perfezione su un argomento certo non fondamentale per le sorti della cultura e dell’umanità, ci sbalordisce e sconcerta come, mettiamo, quei volumoni di cui parlò da qualche parte Gramsci a proposito degli intellettuali dell’infina provincia italiana che passavano il loro tempo a studiare l’uso della vocale u nel dialetto del paese zeta. sconcertati, ammirati. se fossero così maniacali tutti i professori universitari di cinema e i ricercatori al loro servizio, occupati in imprese spesso di interesse infinitamente minore…''». (Film-Tv, dicembre 2005).
 
* '''Goffredo Fofi''': «''…questo volume illustratissimo che nella sua maniacale quasi-perfezione su un argomento certo non fondamentale per le sorti della cultura e dell’umanità, ci sbalordisce e sconcerta come, mettiamo, quei volumoni di cui parlò da qualche parte Gramsci a proposito degli intellettuali dell’infina provincia italiana che passavano il loro tempo a studiare l’uso della vocale u nel dialetto del paese zeta. sconcertati, ammirati. se fossero così maniacali tutti i professori universitari di cinema e i ricercatori al loro servizio, occupati in imprese spesso di interesse infinitamente minore…''». (Film-Tv, dicembre 2005).
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* '''Antonio Mocciola''': «''...Il libro che mancava adesso c'è. [...] Si tratta della storia del doppiaggio e dei suoi interpreti, dal 1927 al 1970. Un lavoro monumentale, di certosina ricerca, che riporta in vita, sebbene cartacea, un mondo affascinante e perso tra le pagine della storia. Vera e propria Bibbia per gli amanti del genere, il libro di Di Cola in realtà si lascia leggere anche dai "profani" o dai semplici curiosi, grazie alle numerose foto che fanno calare nell'atmosfera dei film, molti dei quali introvabili. Da Oreste Lionello alla "regina delle voci" Tina Lattanzi, tutti i segreti del doppiaggio, spesso effettuato da grandi attori. Trame, aneddoti, foto, in un caleidoscopio "black and white" che rapisce ed incanta, grazie anche alla prosa svelta ed appassionata dell'autore. Un libro da avere assolutamente, di quelli che ti fanno amare il cinema, come il Mereghetti o il Morandini. E onore anche alla scelta della copertina, bellissima e struggente''».
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===''Il Teatro di Shakespeare e il doppiaggio'' (2014)===
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[[Immagine:Gerardodicola-4.jpg|250px|thumb|right|''Il Teatro di Shakespeare e il doppiaggio'' (2014)]]
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Pubblicato dalla èDiCola editrice, il libro esce nel 2014 e viene presentato al [[Gran Premio Internazionale del Doppiaggio 2014]], dove [[Gerardo Di Cola]] riceve il "Premio Giuseppe Rinaldi" per la «divulgazione della cultura e della storia del doppiaggio»<ref>http://youtu.be/deqlGUAwlZg</ref>. Una ricerca, durata cinque anni, dedicata al doppiaggio cinematografico dei film tratti dalle opere teatrali del Bardo, che esce, simbolicamente, nel 450esimo anniversario della nascita di William Shakespeare.
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688 pagine in formato A4. Sinossi scena per scena di 34 opere, oltre 300 fotocomposizioni e una decina di storyboard dei film più significativi. Oltre 50 quadri sinottici e più di 100 biografie di attori e doppiatori coinvolti nel doppiaggio delle opere teatrali di Shakespeare.
  
 
==Documentari e omaggi in video==
 
==Documentari e omaggi in video==
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==Collegamenti esterni==
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.edicolaeditrice.com/voci.html Pagina della eDiCola Editrice dedicata a Le voci del tempo perduto]
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* [http://www.edicolaeditrice.com/voci.html Pagina della eDiCola Editrice dedicata a Le voci del tempo perduto]
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* [http://www.youtube.com/user/enciclopediadeldoppiaggio#p/c/72BA9AE2245D5A4C/8/sU-xrfkhbbQ Videointervista a Gerardo Di Cola (2011), di Andrea Razza e Marco Bonardelli]
  
 
[[Categoria: Esperti di doppiaggio]]
 
[[Categoria: Esperti di doppiaggio]]

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« I due film di quel lontano pomeriggio appartenevano a generi differenti e anche le attrici erano diverse, ma non la doppiatrice che recitava in un italiano melodioso con grande perizia. Quel pomeriggio al cinema avevo visto Psyco di Alfred Hitchcock e Donne di George Cukor. La voce che si era posata sui volti di Vera Miles e Rosalind Russell fu il mio primo amore. »
(Gerardo Di Cola[1])
Gerardo Di Cola
* Vocinellombra.png Menzione speciale al Festival del Doppiaggio italiano - Voci a Sanremo 2008
* Granpremiodeldoppiaggio.png Premio "Giuseppe Rinaldi" per la divulgazione del doppiaggio al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio 2014

Targa consegnata a Gerardo Di Cola in occasione della serata commemorativa Le voci dell'anima (2009), dedicata a Giuseppe Rinaldi, di cui Di Cola è uno dei massimi studiosi.

Gerardo Di Cola (Pescara, 4 marzo 1948) è uno storico del doppiaggio italiano, conosciuto soprattutto per il volume Le voci del tempo perduto, incentrato sulla storia del doppiaggio e degli interpreti che ne hanno fatto la storia dal 1927 al 1973.

Indice

Biografia

Docente di matematica e fisica, assiduo frequentatore delle sale cinematografiche della sua città [2], come racconta egli stesso nel libro, si appassiona al doppiaggio all’età di 11 anni, quando frequenta, tra gli altri cinema, "Il Pidocchietto" (struttura abbattuta nel 2001). La folgorazione per questo mestiere arriva quando ascolta le voci di Lydia Simoneschi su Vera Miles in Psycho e Rosalind Russell in Donne, nonchè di Cesare Polacco su Houseley Stevenson ne La fuga. Sviluppa così una straordinaria capacità nel riconoscere i doppiatori delle stelle di Hollywood. [3]

Mentre sta per laurearsi in Fisica all’università di Bologna, inizia le prime esperienze nel campo del cinema underground e della fotografia, realizzando documentari e cortometraggi coi quali si fa apprezzare in concorsi nazionali ed internazionali. Tra questi va ricordato Il Secondo Principio, che vince il premio come miglior opera video De Stilj Video 91 di Genzano di Roma e recensita sulla rivista Movie.

Mentre sta per prendere la laurea in Astronomia, visita gli archivi e gli schedari del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e si accorge che in Italia, il paese dove si doppia di più, non esiste alcuna esauriente ricerca sul doppiaggio. Decide così di colmare egli stesso questa lacuna e inizia un percorso di ricerca che lo porterà, dopo otto anni di lavoro, alla realizzazione del volume Le voci del tempo perduto. Nel frattempo cura una serie di documentari sul doppiaggio e omaggi agli attori-doppiatori (i "doppiattori" come li ama chiamare Di Cola) che ne hanno fatto la storia di questa particolare disciplina dell’arte del recitare questi lavori, originali e innovativi, trovano spazio nelle diverse manifestazioni che dal 2000 si organizzano con sempre più frequenza.

Dopo il successo del libro presso appassionati, addetti ai lavori e giornalisti ("Le voci del tempo perduto" viene recensito su diverse riviste di cinema, tra le quali "Ciak", "I Duellanti" e "FilmTv", con un articolo del noto critico Goffredo Fofi) [4] e addetti ai lavori, Di Cola collabora ad alcune manifestazioni cinematografiche – tra cui tre edizioni del premio Sangallo d’oro di Civita Castellana - con omaggi in video ad alcuni attori doppiatori e personalità del cinema di ieri e di oggi. Diventa inoltre giurato del Gran Premio Internazionale del Doppiaggio ideato da Pino Insegno e Filippo Cellini. Per il Festival del Doppiaggio italiano - Voci, diretto da Claudio G. Fava, ha curato due mostre dedicate a Giuseppe Rinaldi (2008) e Oreste Lionello (2009). Il festival gli conferisce un premio speciale nell’edizione 2008. [5] Nel 2003 organizza il Festival del Doppiaggio di Francavilla al Mare, dedicato ad Alberto Sordi, che vede la partecipazione di Massimo Turci, Ivo Garrani, Elio Pandolfi, Vittoria Febbi, Roberto Pedicini e Gianfranco Bellini, affiancato dalla figlia Silvia Bellini e dai nipoti Davide Perino ed Elena Perino, infine da Maria Pia Casilio che ritira il premio attribuito a Giuseppe Rinaldi, il più grande tra i doppiatori. Nel 2009 organizza e conduce, inoltre, un incontro con Michele Kalamera all’Istituto d’arte di Pescara, dove insegna. Tiene, dopo quella del 2007, la sua seconda lezione sul doppiaggio al Romics 2009, dedicata ad Oreste Lionello e che vede ospiti, oltre alla figlia Cristiana, i doppiatori Michele Kalamera, Renato Cortesi e Mino Caprio. [6]. Sempre nel 2009 tiene una lezione al Dams di Imperia con proiezione di “profilo di storia del doppiaggio” nell’ambito del Festival del Doppiaggio italiano - Voci organizzato da Bruno Astori. Nel 2010 partecipa al ‘Ghostbusters Day (evento organizzato da Ghostbusters Italia e Sony Pictures Home Entertainment) con tre omaggi ai doppiatori della serie scomparsi: Oreste Lionello, Claudio Capone e Oreste Rizzini. Nel 2011 partecipa alla manifestazione Stagione Borgiana, nella cornice della Roccia dei Borgia a Nepi, con due versioni ridotte dei suoi omaggi a Massimo Turci e Angelo Maggi, premiati della serata. [7]Ancora nel 2011 è invitato alla manifestazione Capital Voice Awards dove partecipano oltre 80 doppiatori che hanno dato voce ai monumenti dell’"Italia in miniatura" di Rimini.

Di Cola, con la collaborazione di Michele Kalamera, ha curato la filmografia, estesa anche ai doppiatori dei film di Federico Fellini, per il volume Voci del varietà – Federico delle voci, curato da Tatti Sanguineti per la Fondazione Fellini. Egli aveva lavorato come comparsa per il regista riminese nel film "Roma". Scrive Sanguineti in Voci del varietà – Federico delle voci: «Di Cola, che vanta un’arma segreta personale mimetizzata da handicap, vive lontano, per facilitare la memoria delle sue talpe e delle sue vittime, ha inventato uno strumento diabolico: ha montato delle audio-videosintesi micidiali dei film di fellini identificando e “frizzando” con numeri progressivi tutti i volti parlanti e tutte le battute “acusmatiche” che sorgono dal fuoricampo e che in alcuni casi sono voci di personaggi che non esistono. Grazie a queste polpette avvelenate di Di Cola abbiamo identificato molte voci di personaggi che non esistono».

Nelle vesti di attore è entrato nei cast dei corti "Bimbo" di Sergio Sciarra e "I tormenti della coscienza" di Mattia De Collibus, nel ruolo di Herman Hesse. È inoltre autore e protagonista, con la moglie Anna Vicari, del corto "Il secondo principio.

Opere

Le voci del tempo perduto (2004)

Le voci del tempo perduto (2004)

Pubblicato dalla èDiCola editrice, il libro esce nel 2004 e viene presentato al Festival del Doppiaggio - Voci nell'Ombra 2004, ottenendo un grande successo tra estimatori e addetti ai lavori del doppiaggio. Il libro racconta la storia del doppiaggio italiano e dei suoi interpreti dall’avvento del sonoro al 1973, dividendola nei seguenti capitoli: Il periodo del muto, Il periodo pionieristico, Il periodo d’oro, Il periodo del velo, Il periodo del monopolio, Il periodo bellico, Il periodo postbellico, Il periodo della ricostruzione, Il periodo di ‘Cantando sotto la pioggia’, Il periodo della tv, Il periodo del boom, Il periodo della congiuntura, Il periodo della contestazione, Il periodo del ’68 e Il periodo dei ridoppiaggi. Prima della conclusione, fatta di una serie di riflessioni e aneddoti, la pubblicazione presenta le schede dei più importanti attori doppiatori di quel periodo: dai fratelli Luigi e Nino Pavese a Tina Lattanzi, da Ferruccio Amendola a Lydia Simoneschi, da Solvej D’Assunta a Sandro Ruffini, da Renato Turi ad Andreina Pagnani, fino a Giuseppe Rinaldi, il suo mito, di cui Di Cola ricorda l’incontro con il grande attore doppiatore e la moglie Maria Pia Casilio. Il libro è introdotto da una prefazione di Claudio G.Fava e dall’introduzione del giornalista de "Il Mattino" Alberto Castellano, tra i pochi critici cinematografici che hanno riservato la dovuta attenzione al mondo del doppiaggio.[8] Castellano scrive: «un contributo storico e critico fondamentale capace di restituire dignità e importanza artistica a tutti i professionisti del doppiaggio».

Recensioni

  • Tullio Kezich: «…un vero e proprio trattato dove l’autore (uomo di vari talenti, astrofisico e filmaker) riversa la scienza accumulata in mezzo secolo». (Corriere della sera magazine; novembre 2004).
  • Diego Del Pozzo: «…otto anni di sue ricerche confluite nel massiccio e curatissimo le voci del tempo perduto, sicuramente il più completo studio in lingua italiana su una pratica che proprio in Italia ha trovato la sua applicazione meglio riuscita, sempre in bilico tra arte e alto artigianato». (Quaderni di cinema sud, febbraio 2004).
  • Ezio Alberione: «…quella di Gerardo Di Cola, stupenda figura di intellettuale abruzzese (vorrei avere una macchina del tempo per segnalarlo a qualche grande romanziere dell’ottocento), non è una forma di revisionismo applicato alla storia del cinema, ma l’applicazione del metodo galileiano al fine di scoprire la vera “storia segreta” del cinema italiano». (I Duellanti, marzo 2005).
  • Goffredo Fofi: «…questo volume illustratissimo che nella sua maniacale quasi-perfezione su un argomento certo non fondamentale per le sorti della cultura e dell’umanità, ci sbalordisce e sconcerta come, mettiamo, quei volumoni di cui parlò da qualche parte Gramsci a proposito degli intellettuali dell’infina provincia italiana che passavano il loro tempo a studiare l’uso della vocale u nel dialetto del paese zeta. sconcertati, ammirati. se fossero così maniacali tutti i professori universitari di cinema e i ricercatori al loro servizio, occupati in imprese spesso di interesse infinitamente minore…». (Film-Tv, dicembre 2005).
  • Antonio Mocciola: «...Il libro che mancava adesso c'è. [...] Si tratta della storia del doppiaggio e dei suoi interpreti, dal 1927 al 1970. Un lavoro monumentale, di certosina ricerca, che riporta in vita, sebbene cartacea, un mondo affascinante e perso tra le pagine della storia. Vera e propria Bibbia per gli amanti del genere, il libro di Di Cola in realtà si lascia leggere anche dai "profani" o dai semplici curiosi, grazie alle numerose foto che fanno calare nell'atmosfera dei film, molti dei quali introvabili. Da Oreste Lionello alla "regina delle voci" Tina Lattanzi, tutti i segreti del doppiaggio, spesso effettuato da grandi attori. Trame, aneddoti, foto, in un caleidoscopio "black and white" che rapisce ed incanta, grazie anche alla prosa svelta ed appassionata dell'autore. Un libro da avere assolutamente, di quelli che ti fanno amare il cinema, come il Mereghetti o il Morandini. E onore anche alla scelta della copertina, bellissima e struggente».

Il Teatro di Shakespeare e il doppiaggio (2014)

Il Teatro di Shakespeare e il doppiaggio (2014)

Pubblicato dalla èDiCola editrice, il libro esce nel 2014 e viene presentato al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio 2014, dove Gerardo Di Cola riceve il "Premio Giuseppe Rinaldi" per la «divulgazione della cultura e della storia del doppiaggio»[9]. Una ricerca, durata cinque anni, dedicata al doppiaggio cinematografico dei film tratti dalle opere teatrali del Bardo, che esce, simbolicamente, nel 450esimo anniversario della nascita di William Shakespeare. 688 pagine in formato A4. Sinossi scena per scena di 34 opere, oltre 300 fotocomposizioni e una decina di storyboard dei film più significativi. Oltre 50 quadri sinottici e più di 100 biografie di attori e doppiatori coinvolti nel doppiaggio delle opere teatrali di Shakespeare.

Documentari e omaggi in video

  • L'avventura dello scultore Di Felice
  • Il maiale e la spiga
  • Collegiove
  • Gli artisti di Oggi e Domani, per l'Associazione Culturale Flaiano
  • Le capanne in pietra a secco: un'architettura senza tempo, realizzato con Edoardo Micati
  • Se Pescara deve avere un vanto
  • Il secondo principio, realizzato con Anna Vicari
  • Io sono Mozart, per la settimana mozartiana
  • Omaggio a Lou Castel, realizzato con Pino Bruni
  • Eduardo, le grandi sfide, realizzato con Sergio Sciarra
  • Omaggio a Ettore Maria Fizzarotti
  • La storia del cinema in 25 ore, per un corso di formazione regionale
  • Pupi Avati, per il premio Sangallo d’oro 2008
  • Alessio Boni, per il premio Sangallo d’Oro 2008
  • Omaggio a Barbara Bouchet, per il premio Sangallo d’Oro 2009
  • Omaggio Carlo Lizzani - Un lungo viaggio nel secolo breve, per il premio Sangallo d’Oro 2009

Documentari sul doppiaggio e omaggi agli attori doppiatori

Filmografia come attore

  • Bimbo, regia di Sergio Sciarra
  • I tormenti della coscienza, regia di Matteo De Collibus
  • Priscilla, regia di Gianfranco Di Donato e Fausto Roncone
  • Il secondo principio, regia di Gerardo Di Cola e Anna Vicari

Note

  1. dal prologo del libro "Le voci del tempo perduto", 2004
  2. =FlickR Intervista a Gerardo Di Cola – Il Pidocchietto il mio Cinema Paradiso”
  3. =ITALIANO&ramo_home=èDiCola Editrice Le voci del tempo perduto
  4. Editrice Recensioni a Le voci del tempo perduto”
  5. =ITALIANO&ramo_home=YouTube Gerardo Di Cola premiato a Voci a Sanremo
  6. =FlickR Intervista a Gerardo Di Cola – Il Pidocchietto il mio Cinema Paradiso”
  7. =ITALIANO&ramo_home=èDiCola Editrice Le voci del tempo perduto
  8. http://youtu.be/deqlGUAwlZg

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