Cube - Il cubo

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.
Versione delle 22:32, 29 nov 2010, autore: Andrea Razza (Discussione | contributi)
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Cube - Il cubo (1997)
Cube | Canada
regia di Vincenzo Natali
90 min | colore | horror fantascientifico, thriller

scritto da Vincenzo Natali, André Bijelic, Graeme Manson

soggetto Vincenzo Natali
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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
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Doppiatori trailer
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Doppiaggio italiano: {{{doppiaggioitaliano}}}
Direzione del doppiaggio: {{{direzionedoppiaggio}}}
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Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
Supervisione artistica: {{{supervisioneartistica}}}
Sincronizzazione: {{{sincronizzazione}}}
Fotografia di Derek Rogers
Musiche di Mark Korven
Effetti speciali a cura di Russell Cate, Louise Mackintosh, Raymond Mackintosh
Montaggio di John Sanders
Scenografie a cura di Jasna Stefanovic
Premi:
* Best Canadian First Feature Film al Toronto International Film Festival
Fotografia di {{{nomefotografo}}}
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Premi:
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« Non cercare una ragione. Cerca una via di fuga. »
(Tagline del film)

Cube - Il cubo (Cube) è un film del 1997 diretto da Vincenzo Natali ambientato interamente in un cubo - prigione in cui sei persone si ritrovano intrappolate senza conoscerne il motivo.

Il film ha avuto poi un sequel dal titolo Il cubo 2: Hypercube, ed infine un prequel chiamato Cube Zero.

Indice

Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Sei persone (un poliziotto, un maestro dell'evasione, un ragazzo ritardato mentale, un medico generico, un uomo misterioso e una studentessa di matematica) si ritrovano all'interno di una stanza cubica collegata sui sei lati ad altre stanze identiche. Nessuno riesce a ricordare come è arrivato in quel posto.

Quando si ritrovano tutti insieme nasce in loro la psicosi a causa del trauma per essere stati chiusi in gabbia. Per di più, alcuni passaggi hanno delle trappole mortali invisibili, costruite secondo una logica precisa che sembra rispecchiare formule matematiche attraverso cui riescono a identificare una possibile uscita. Una trappola dove il poliziotto stava per morire, è una gabbia di fili sottilissimi che si chiude, affettando la vittima.

Il primo a morire è il maestro dell'evasione per colpa della troppa fiducia nei suoi metodi: dell'acido gli brucia la faccia. La studentessa riesce a calcolare una soluzione: i settori con le trappole sono identificati da numeri primi. A seconda della presenza di questi ultimi, possono esserci o no trappole. La dottoressa comincia a dare segni di paranoia e il poliziotto, dopo essere scampato per miracolo a una trappola fatta scattare dal ragazzo ritardato, inizia a far emergere la sua natura violenta. Dopo un viaggio piuttosto lungo, i superstiti giungono al bordo del cubo; la studentessa si rende conto che i numeri non indicano le trappole ma coordinate. La dottoressa tenta di raggiungere il bordo del cubo per tentare di uscire. Una vibrazione, causata dallo spostamento dei cubi, le fa perdere l'equilibrio e il poliziotto la afferra, ma la lascia andare per ucciderla. A questo punto la studentessa di matematica inizia a risentire dello stress. Il poliziotto, dopo un po', riesce a costringerla a continuare da sola con lui, lasciando il ragazzo ritardato e l'uomo misterioso, che si rivela essere l'architetto che ha progettato la struttura esterna del cubo. Il poliziotto e la studentessa superano qualche camera ma vengono raggiunti dagli altri due. Il poliziotto pesta a sangue l'architetto, e costringe la studentessa a calcolare le coordinate per tentare di uscire. Il ragazzo ritardato si rivela improvvisamente in grado di calcolare i numeri, e di indicare se ci sono trappole o no. La studentessa, l'architetto e il ragazzo autistico riescono a seminare il poliziotto, ma appena trovano l'uscita improvvisamente questi riappare e uccide la ragazza. L'architetto allora, benché ferito a morte, riesce a bloccare a sufficienza il poliziotto in mezzo al passaggio che conduce all'uscita perché un cubo, che si muoveva in quel momento, lo separi in due per la pressione sui lati, mentre il ragazzo ritardato riesce a uscire dal cubo...

Curiosità

  • Tutti i personaggi hanno il nome di un penitenziario.
  • La compagnia degli effetti speciali C.O.R.E. ha collaborato gratuitamente.[1]
  • Uno dei primi copioni prevedeva che i protagonisti trovassero del cibo alieno, ma l'idea fu abbandonata poiché costituiva un indizio troppo chiaro sulla natura del cubo.[1]
  • La dimensione esterna del cubo è detta "424 feet, square" (inteso come "un quadrato di 424 piedi", tradotto erroneamente nei sottotitoli inglesi, italiani e nell'audio italiano come "132 metri quadrati", mentre corretto è 130 metri lineari (di lato). Infatti 426 piedi sono 129,24 metri, da cui, con stanze cubiche di 5 metri di lato, risultano 26 × 26 × 26 = 17.576 stanze cubiche, come poi affermato dai protagonisti.
  • Il film è stato realizzato utilizzando soltanto due ambienti.

Note

  1. 1,0 1,1 IMDb trivia

Collegamenti esterni

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