«Il buio della sala aiuta un attore a tirar fuori la propria emotività.»
(Bruno Alessandro)
Scheda a cura di Marco Bonardelli
Padre dell'attrice e doppiatrice Antonella Alessandro, sposato con l'assistente al doppiaggio Armida Specia, Bruno Alessandro debutta come attor giovane nella compagnia di prosa della Radio Svizzera di Lugano, con Ma non è una cosa seria di Luigi Pirandello, nella parte di Memmo Speranza. Tornerà ad interpretare la celebre opera al Teatro Ghione, negli anni 2000, questa volta nei panni di Barranco. Nel 1963 debutta sul palcoscenico al Teatro Stabile di Genova, con lo spettacolo Il Diavolo e il buon Dio, diretto da Luigi Squarzina e con protagonista Alberto Lionello; suoi compagni di viaggio in questa prima esperienza teatrale sono Omero Antonutti, Eros Pagni e Camillo Milli. Successivamente lavora con Massimo Scaglione. Suoi maestri, nella sua attività di interprete, sono gli attori Nanni Bertorelli, Tino Buazzelli e Glauco Mauri e i registi Mario Missiroli, Giancarlo Sammartano e Ileana Ghione. Già socio della SAS, nel mondo del doppiaggio, Bruno Alessandro ha modo di lavorare con grandi personalità come Fede Arnaud e, soprattutto, Renato Cominetti. Il suo lavoro più amato dal pubblico al leggio è sicuramente L’ispettore Derrick; a un festival del doppiaggio tenutosi a Montreaux, la casa di produzione della serie dichiara che il lavoro di Bruno Alessandro sull’attore tedesco è da considerarsi il miglior doppiaggio europeo del telefilm. Sua è la voce infatti del protagonista Horst Tappert, con il quale ha poi modo di incontrarsi in diverse occasioni.