Amici miei - Atto II

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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Amici miei atto II (1982)
Amici miei atto II | Italia
regia di Mario Monicelli
130 min | colore della Telecolor | commedia
una produzione Luigi De Laurentiis, Aurelio De Laurentiis
scritto da Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli, Mario Monicelli

soggetto Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli, Mario Monicelli
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Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori italiani
Doppiatori italiani
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Doppiatori trailer
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Doppiaggio italiano: C.D.
Direzione del doppiaggio: {{{direzionedoppiaggio}}}
Adattamento dialoghi italiani: {{{dialoghiitaliani}}}
Assistente al doppiaggio: {{{assistentedoppiaggio}}}
Fonico di doppiaggio: {{{fonicodoppiaggio}}}
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Sonorizzazione: {{{sonorizzazione}}}
Edizione italiana: {{{edizioneitaliana}}}
Supervisione artistica: {{{supervisioneartistica}}}
Sincronizzazione: {{{sincronizzazione}}}
Fotografia di Sergio D'Offizzi
Musiche di Carlo Rustichelli
Effetti speciali a cura di '
Montaggio di Ruggiero Mastroianni
Scenografie a cura di Lorenzo Baraldi
Premi:
Fotografia di {{{nomefotografo}}}
Musiche di {{{nomemusicista}}}
Effetti speciali a cura di {{{nomeeffettispeciali}}}
Montaggio di {{{nomemontatore}}}
Scenografie a cura di {{{nomescenografo}}}
Premi:
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« Oh bucaiola, tu mi tradisci, tu dici: "Vengo!" e invece tu pisci - Ma vaffanzum! - Chi chiava tromba (si si, tromba), chi tromba chiava (si si, chiava) e chi s'incula si smerda la fava!! - Ma vaffanzum!  »
(Il Coro dei Cinque Madrigalisti Moderni)

Amici miei atto II è un film italiano del 1982 diretto da Mario Monicelli.

A distanza di 7 anni, Mario Monicelli firma il secondo episodio del film che vede ancora protagonisti i cinque amici fiorentini amanti dello scherzo e della goliardia, dopo Amici miei. Il film segna la fine di un'epoca, quella del genere a cui appartiene, la commedia all'italiana, del quale il regista è stato uno dei maestri indiscussi.

L'amarezza e la malinconia che avevano già segnato il primo brillante episodio diventano nel secondo una vera e propria vena pessimistica che attraversa in controluce tutto il film. Il rimpianto anima gli attori sulla scena e la conclusione della vicenda non può che essere triste al pari del film che l'aveva preceduto. Il tentativo di dare un seguito ai successi di incassi che nel 1975 accolse il primo episodio è perfettamente riuscito; le trovate umoristiche sono esilaranti e presto diventeranno un cult del genere comico nazionale. Le voci fuoricampo che sostituiscono il defunto Perozzi sono tutte e quattro degli amici: del Mascetti, del Necchi, del Melandri e di Sassaroli.

Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Rimasti in quattro dopo la morte di Perozzi, il Mascetti, il Melandri, il Necchi e il Sassaroli continuano senza freno i loro scherzi zingareschi. Malgrado qualche intoppo familiare (sono alle prese con la figlia del conte Mascetti rimasta incinta e con la moglie del Necchi, Carmen, che ha una relazione con un cliente del bar), i quattro amiconi d'infanzia proseguono le loro zingarate nel presente ricordando anche il passato col Perozzi (che compare in flashback), nel periodo in cui viveva ancora con la moglie e il figlio Luciano era un bambino secchione. Si erano lasciati a causa della relazione che Perozzi aveva avuto con la moglie del fornaio Anita, erano stati sorpresi il giorno dell'alluvione di Firenze del 1966 quando il marito fornaio li vide assieme in camera da letto arrivando a casa in barca per portare in salvo la moglie. Poi quando si fecero in quattro per salvare il povero e decaduto conte Mascetti dall'usuraio Capogreco, che gli aveva finanziato un maxi-prestito per soggiornare in un albergo di lusso e comprare una Ferrari durante una relazione intrattenuta con la contorsionista spagnola Carmencita. Mascetti rischierà di morire colpito da trombosi, sopravviverà su una sedia a rotelle. Questo non gli impedirà il divertimento goliardico e le zingarate in compagnia degli altri tre compagni.


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