47 morto che parla

Da Enciclopedia del Doppiaggio.it.


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47 morto che parla (1950)
47 morto che parla | Italia
regia di Carlo Ludovico Bragaglia
82 min | B/N | comico
una produzione Isidoro Broggu
scritto da Vittorio Metz, Furio Scarpelli, Age, Marcello Marchesi

soggetto Ettore Petrolini
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Interpreti e personaggi
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Doppiatori originali
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Fotografia di Mario Albertelli
Musiche di Ezio Carabella
Effetti speciali a cura di {{{effettispeciali}}}
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Scenografie a cura di Alberto Boccianti
Premi:
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Fotografia di {{{nomefotografo}}}
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Premi:
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« E io pago! »
(il barone Antonio Peletti)

47 morto che parla è un film del 1950 diretto dal regista ciociaro Carlo Ludovico Bragaglia, il cui soggetto è tratto dall'omonima commedia di Ettore Petrolini.


Trama

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Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Il film si svolge in Campania nel 1903, in un paese non meglio definito.
L'avarissimo barone Antonio Peletti (Totò) ha ereditato dal padre una cassetta contenente monete preziose e gioielli dal valore altissimo. Nel testamento il defunto aveva espresso la volontà di devolvere metà del patrimonio al comune affinché venisse costruita una scuola, mentre l'altra metà passerebbe a suo nipote abiatico, ovvero il figlio di Antonio, Gastone (Aldo Bufi Landi) innamorato di Rosetta (Adriana Benetti). Ma il barone Peletti, pur di non separarsi dal tesoro, nega di averlo mai ritrovato e in questo modo asserisce di non poter donarne la metà al comune. Ma la scuola deve essere costruita subito (i bambini sono costretti a fare 4 km all'andata e 4 km al ritorno per andare alla scuola comunale del paese vicino) e, per riuscire a sapere dove il riccone tiene nascosto il suo tesoro, gli amministratori comunali, con un'efficace messinscena e l'aiuto di una compagnia teatrale, gli fanno credere di essere morto e di trovarsi nell'aldilà. Perciò, credendo di essere morto e dietro la minaccia di terribili punizioni per la sua avarizia in vita, Peletti rivela il nascondiglio del tesoro. Ma l'imbroglio viene presto scoperto dal barone che medita di rendere pan per focaccia ai suoi concittadini. Dopo alterne vicende e dopo essere "naufragato" in Sardegna con la mongolfiera del colonnello Bertrand de Tassiny (Mario Castellani), il Peletti dovrà alla fine accettare le volontà del suo defunto genitore, ma si prenderà delle belle soddisfazioni sugli artefici della burla e verrà acclamato da tutto il paese come un generoso benefattore.

Collegamenti esterni


Totò (1898 - 1967)
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